Il 13 dicembre mi sono ritrovata a camminare con mio marito ed un amico sulle rive del Lago d’Iseo, in provincia di Brescia. Da una nebbia inquietante è emerso uno scintillante mercatino di Natale. Tra i tanti chioschi, la mia attenzione è stata catturata da un piccolo recinto con all’interno una mamma asina con il suo piccolo, il pelo arruffato e bagnato dall’umidità.
Ho un debole per gli asini, quindi mi sono soffermata a guardarli e ho notato un piccolo carretto con dei pacchetti all’interno del recinto. Mi è venuto spontaneo dire “Mi sa che non hanno trovato le renne…“. Il nostro amico, bresciano doc, mi ha guardata con incredulità “Ma scherzi? Qui non c’entra nulla Babbo Natale, questi sono gli asini di Santa Lucia!“
Purtroppo essendo romana non capivo proprio a cosa si riferisse e lui è stato così gentile da raccontarmi la storia completa.
A Brescia e nei dintorni (ma anche in altre città del nord Italia a quanto ho capito) Santa Lucia viene attesa dai bambini a cui porta i doni che desiderano. Corre voce che di solito sia anche più generosa di Babbo Natale.
È anziana e non vede bene, passa nelle case la notte tra il 12 e il 13 dicembre, su un carretto trainato da un asino e fa risuonare un campanello d’argento per annunciare il suo arrivo. I bambini nelle settimane precedenti possono scriverle una lettera per chiedere ciò che desiderano, oppure riferire le loro richieste ai genitori, perché i grandi possono parlare con la Santa. È importante però che i bimbi non si attendano tutti i doni richiesti, perché devono ricordare che Santa Lucia pensa anche ai bambini poveri e quindi non può accontentare le richieste di tutti.
Se gli adulti la possono vedere, così non è per i piccoli. Santa Lucia non vuole essere vista da loro e se li trova alzati getta loro la cenere negli occhi e li acceca. I bambini perciò devono preparare un po’ di fieno per l’asino e un bicchiere di latte per Santa Lucia e poi correre a letto. L’unico modo per garantirsi i doni, infatti, è essere buoni ed ubbidienti. Se si comportano male, rischieranno di trovare solo carbone ad attenderli al risveglio.
Come sempre in questi casi, il mix tra sacro e profano mi è sembrato perfetto.
Santa Lucia a casa nostra non è mai passata, si vede che Roma non rientrava nel suo giro. Mi sono però consolata con Babbo Natale che non si è mai fatto guardar dietro quanto a generosità!
A voi chi li portava i regali, Santa Lucia o Babbo Natale?
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FrancescaGi
Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 3 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!
A Bergamo c’è la Santa Lucia, e i bambini nei giorni precedenti portano la loro letterina proprio nella Chiesa di Santa Lucia, in centro città: è bellissimo vedere le code di bambini sorridenti con in mano le loro letterine piene di desideri!
A Milano invece (visto che io sono nata e cresciuta lì) i doni li portava Gesù bambino: non chiedetemi come potesse farlo visto che era appena nato 🙂
Un miracolo? ;-D
Nè Santa Lucia né Babbo Natale. A me da piccola facevano credere che i regali di Natale li portasse il piccolo Gesù bambino, e io mi ero convinta che entrasse in casa dal buco della serratura. Giuro, eh 🙂
anche questa versione è molto gettonata (alcuni invece li fanno portare dai re Magi), ma l’idea che passasse dal buco della serratura è bellissima 🙂
eh eh 🙂 e l’idea era tutta farina del mio sacco… Immaginati la piccola Roberta che si domanda come diamine faccia il piccolo Gesù a entrare in casa e a metterle, tutti gli anni, i pacchi coi regali in fondo al lettino… Ma certo, l’unico punto possibile in cui può entrare, da fuori, senza che nessuno vada ad aprirgli la porta (perché lei non se n’è mai accorta), è tramite il buco della serratura. Probabilmente anche lui, come la genietta Jeannie che si vede alla tele, riesce a vaporizzarsi o a restringersi (pacchi inclusi), e riesce a passarci attraverso.
A pensarci a tanti anni di distanza fa sorridere, ma allora ci credevo veramente 🙂 per me era tutto logico!
Basta uno degli incantesimi riduttori di Hermione Granger! XD
XDDDD Povero Gesù Bambino!
Ah, Santa Lucia grande protagonista delle infanzie bergamasche. E, visto che viene prima e poi si punta al risparmio, per anni ho anche creduto che Babbo Natale fosse un gran tirchio, al suo confronto!
ahahah, povero Babbo Natale! 🙂
Sai che una delle mie coinquiline è di Brescia e mi ha raccontato la storia di santa Lucia. Io nemmeno l’avevo mai sentita!
Adoro scoprire storie nuove 🙂