Questo post sarà un po’ diverso dagli altri, meno descrittivo, prevarranno ricordi ed emozioni.
Siamo in Cambogia, nei pressi del Tonle Sap, il più grande lago di acqua dolce del sud-est asiatico.
Attorno vi si trovano numerosi villaggi galleggianti; durante la stagione dei monsoni il fiume Tonle Sap, che collega il lago omonimo con il fiume Mekong aumenta notevolmente la propria portata d’acqua e allagando le zone circostanti diventa un luogo ideale per la riproduzione dei pesci.
Gli abitanti sono dunque prevalentemente pescatori. Le case vengono spostate su e giù per le rive con l’acqua che sale e scende per poter galleggiare.
Credetemi, in questi villaggi c’è veramente di tutto, dalla scuola all’ospedale, dal rifornitore di benzina al market, da chi ripara barche a chi si occupa di ristorazione. Le piccole barchette che solcano le acque melmose creano talvolta anche degli ingorghi, i bambini più piccoli giocano nell’acqua, le donne si sporgono dalle case galleggianti per lavare i vestiti o sono dedite alla cucina. Gli uomini pescano o riparano reti o costruiscono barche… e così è da secoli!!!
La vita scorre sempre uguale, si nasce si cresce e si invecchia intorno a queste acque.
La semplicità di questa vita, il ripetersi costante dei gesti quotidiani, l’immobilità….
Vengo colta da tanta serenità, non hanno nulla da inventarsi per essere felici, ma anche da paura, non è verosimile avere una così ristretta visione del mondo.
Le sensazioni mi avviluppano, mi abbandono con facilità a questa emozionante tenerezza, mi godo ogni istante mentre con la nostra piccola barchetta ci allontaniamo per la terra ferma.
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Tonle Sap
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Selena
E' la donna delle contraddizioni: è capace di partire con un itinerario di viaggio così dettagliato da far invidia alla miglior Monica di Friends o allo sbaraglio, di dormire in un letto king size o in un sacco a pelo, di mangiare in un ristorante stellato o in un mercato rionale, di entusiasmarsi davanti a un'opera d'arte o di fronte a un piatto di noodles. Curiosa verso ciò che non conosce, pensa che saper viaggiare significhi mettersi in gioco e cercare sé negli altri, per imparare senza pregiudizi. Deve ai suoi genitori l'educazione al viaggio e per questo spera di essere in grado di fare la stessa cosa con la sua adorabile bimba; che dire, la sua è proprio una famiglia di viaggiatori a 360°!
Mi piacciono gli articoli di emozioni e sensazioni. Sono incuriosita dalla Cambogia e quando posso cerco qualche curiosità o esperienza da “immagazzinare” nella mia testa per un ipotetico futuro viaggio e questo articolo lo terrò sicuramente a mente! Spesso la “semplicità” è disarmante
Pazzesco: l’immobile semplicità di questi luoghi e di queste vite, proprio come dici tu, riempie gli occhi e l’anima. Stiamo accarezzando l’idea di un viaggio nel Sud Est asiatico nei prossimi mesi e questo post segna un punto a favore della Cambogia
dovremmo rileggere il post ogni giorno, soprattutto quando capi e capetti a lavoro litigano fra di loro per il colore di una slide o per una colonna di excel. Mala tempora currunt!
che bel posto deve essere… anche se quel serpentone è un po’ inquietante
Sono innocui!!!!
Come vedi dalla foto sono solo peluche per bambini:-)