Christmas Wonderland Roma è alla sua prima edizione in Italia.
È stato a lungo e ben pubblicizzato, soprattutto sui social, come “il luogo perfetto per coloro che sono alla ricerca del Paese delle meraviglie“. La promessa era quella di unire la tradizione natalizia ad installazioni d’avanguardia.
Ma è stata mantenuta? Secondo me no, vi spiego perché.
Christmas Wonderland: dove si trova, quanto costa
Christmans Wonderland si trova a Roma, pre la precisione nel quartiere Prati, in viale Angelico.
Gli spazi ospitanti sono frutto di un importante progetto di riqualificazione dell’ex deposito Vittoria dell’ATAC. Il costo del biglietto è di 10 Euro per gli adulti e bambini, ma c’è la possibilità di usufruire di sconti famiglia (Family three 25 Euro, Family four 30 Euro).
Il tutto è al chiuso: magnifico per i giorni di pioggia, ma chiaramente iperaffollato.
Sui bagni è meglio se non mi pronuncio. Cinque bagni in totale per un luogo così affollato… Non ci siamo proprio! Quasi peggio che a Cinecittà World!
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Cosa fare a Christmas Wonderland a Roma
All’interno del Christmas Wonderland troverete ad aspettarvi varie attrazioni. Iniziamo dalle più gettonate, le tre room “innovative”.
L’idea c’è, ma le stanze sono davvero troppo piccole rispetto a come vengono presentate sui social. Aggiungete la folla ed è chiaro che la magia non funzioni.
Infinity room
Ispirata a un concept di Yayoi Kusama.
Forse l’unica che mi è davvero piaciuta, anche se si tratta di fare una gran bella fila per 2 minuti scarsi in una stanza totalmente rivestita di specchi. Affascinante, per carità, ma la stanza è piccola, si entra a gruppi familiari e il tempo a disposizione è davvero molto limitato.
Della stanza con le mille luci di tutti i colori pubblicizzata sui social, non c’è traccia.
Stickers room
Una stanza bianca su cui è possibile attaccare gli adesivi a cerchio colorati che vengono distribuiti da una ragazza.
Onestamente mi aspettavo meglio, invece alla fine risulta una cosa un po’ alla buona che fa perdere quell’aspetto di innovazione che si voleva trasmettere.
Painting room
Stanza in cui si può dipingere con pitture UV.
Anche qui mi aspettavo meglio. I colori a disposizione sono pochi, i bambini armati di pennello che si aggirano nel buio sono troppi. Il risultato è un gran nervoso per i genitori.
Zoo luminoso
Questa è stata la delusione maggiore. Lo spazio viene presentato come l’area in cui scattare le più belle foto del Natale.
Le foto che si vedono sui social sono bellissime. Nella realtà si tratta di 5/6 animali luminosi dentro una stanza, con il nastro teso per proteggerli e quindi inavvicinabili. Nessuna passeggiata tra gli animali, nessuna foto indimenticabile. Indimenticabile è stata la frustrazione.
Polo Nord
Un corridoio con dei cannoni spara schiuma che non la sparano nemmeno di continuo ma una spruzzata ogni tanto. Non commento nemmeno. I pupazzi di neve di polistirolo con cui interagire (teoricamente i bambini dovrebbero poter montare i vari pezzi) già risultavano provatissimi, tre giorni dopo l’apertura.
Pista di pattinaggio e casa di Babbo Natale
Come ogni casa di Babbo Natale la costante era la fila da fare all’ingresso… non me ne vogliate, ma siamo passati oltre. Stesso discorso per la pista di pattinaggio. Troppa gente, troppa folla, troppo poco spazio per tutti.
Neon Museum
Una mini parete con scritte al neon. Con il nastro davanti che non consente di avvicinarsi, quindi si può fotografare solo la parete.
Punto.
Questo è il Neon Museum. Lo vedete qui sotto.
Portobello Market
Il mercato che, non ho capito, ma dovrebbe evocare emozioni londinesi. Di fatto si tratta semplicemente di street food di buona qualità, ma poco altro.
Gli spettacoli
Gli spettacoli sono state una delle poche note positive. Un palco su cui si esibiscono artisti con spettacoli per bambini e famiglie.
Noi abbiamo visto uno spettacolo di magia. Carino, ma avrei tolto le immagini di Jumanji che passavano dietro a ripetizione distogliendo insopportabilmente l’attenzione.
Christmas Wonderland a Roma: aspettative vs realtà
Forse il motivo principale della mia delusione nasce dal fatto che sui social è stata presentata come una realtà totalmente immersiva, cosa che in poi non è stata (l’unica immersione è nella folla di gente!).
I delusi come me erano molti e sono quasi certa che questo dipenda dalla pubblicità “ingannevole” che è stata fatta all’evento. Nel complesso abbiamo passato un’oretta piacevole, ma un po’ poco per il prezzo del biglietto pagato.
Un posto più figo su Instagram che sulla realtà e non credo ci sia altro da aggiungere.
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FrancescaGi
Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 5 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!
Non so come mai mi fosse sfuggito questo post. Come direbbe Bastianich, un evento che è essenzialmente un “diludendo”. Peccato, perché le premesse per creare una cosa notevole c’erano, dagli spazi alle idee al tema trattato. Diciamo che sulla carta (o su Instagram) è uno di quei posti dove vorrei andare subito, poi però l’idea della folla e dei bambini urlanti in spazi ridotti mi fa venire l’orticaria. Questo è un po’ il motivo per cui ho sempre evitato il mercatino di Natale di Govone, a cinque minuti da casa mia, che da qualche anno è diventato abbastanza famoso qui in Piemonte.
Non lo conoscevo!
Ero curiosa di conoscere questo luogo da chi realmente c’era stato e non come dici tu, dalle sole foto su Instagram. Che delusione.
Dalla descrizione ma sopratutto dalle foto che hai pubblicato ammetto di non aver percepito affatto l’atmosfera natalizia. Delle volte penso sia inutile creare luoghi del genere “tanto per”, a questo punto è meglio fare una cosa più ridimensionata ma fatta bene. Peccato.
Abito al nord e sono sincera non avevo sentito parlare di questo evento ma dalle tue parole rivedo un po’ le critiche che ho letto sull’evento di Milano (anch’esso alla prima edizione). Mi par di capire che questo voler presentare dei villaggi di Natale a tutti i costi, solo perché è di moda, faccia prendere sottogamba l’intera situazione e si abbozzino degli eventi molto all’acqua di rose e altamente sotto le attese.
Non è la prima recensione negativa che leggo. Infatti, nonostante le pressioni delle bambine non siamo andati, preferendo invece il castello di lunghezza, vicino Roma. E devo dire che è stata una piacevolissima sorpresa. Ma devo dire che con la pubblicità se la sono giocata bene, perché invoglia molto alla visita.
Lo hai letto il post sul Castello di Lunghezza?
Ci siamo stati oggi e siamo rimasti veramente delusi più le bambine che noi… poche attrazioni e per ogni minima cosa si pagava. Un modo come altri per spillare soldi, se siete in tempo andateveli a mangiare i soldi con i vostri bambini, è meglio!!!
Ne ho sentito parlare molto, ma tutti la pensavano più o meno come te! Tutto fumo e niente arrosto! 🙂