Quanti di noi hanno sognato di stare in piedi sulla bocca del vulcano e guardare giù, la lava incandescente, tanto liquida da sembrare morbida, di poter vedere le fontane rosse stagliarsi contro il nero della notte, di alzare gli occhi e avere la fortuna di osservare il fumo del vulcano creare una colonna che arriva fino allo spazio?
E quando arriva il momento di andare in Sicilia, possiamo farci sfuggire l’occasione di salire sull’ Etna, il mostro che fa più paura, il vulcano alto d’Europa? No di certo.
Ma a volte, col vulcano bisogna farci i conti. E se anche il tempo ti si mette contro, non c’è scampo.
Etna e gli elementi contro.
Per visitare il vulcano Etna ci sono molti modi (cliccate qui per visitare il sito del Parco). Noi scegliamo di partire dalla sua base a sud, da Nicolosi, di prendere la seggiovia dal Rifugio Sapienza a 1900 metri e di continuare con le jeep, usufruendo di uno dei tanti tour che partono dall’arrivo dell’impianto.
Purtroppo però, già la sera prima della partenza, i gestori del b&b a Nicolosi dove pernottiamo ci avvertono che il mostro si è svegliato.
Sono state avvertite le esplosioni sul cratere principale e su alcuni dal crateri più piccoli nel lato nord. Il bagliore rosso che si vede lassù tra le nuvole, è la lava che si staglia contro il cielo.
La mattina dopo, quindi, decidiamo di prendercela comoda e di goderci la strada che ci porta ai piedi del vulcano.
Anche visto da questo punto di vista, nonostante manchi l’elemento spettacolare, il panorama è lunare, brullo, nero e molto affascinante.
Le colate di lava di secoli fa ricoprono tutto. C’è solo il vento a fare compagnia tra queste valli scure, bruciate, giovanissime dal punto di vista geologico.
Le poche tracce dell’uomo sono spazzate via in maniera lenta e persistente, regolare e inarrestabile. Ogni tanto tetti di case che furono spuntano dalla roccia.
Proseguiamo fino ad arrivare alla partenza della funivia, ma il consiglio è di non partire. Le cabine viaggiano, ma il freddo e il vento sono intensissimi e l’attività in cima al vulcano rende il tour molto incerto.
Il costo della funivia (altissimo perché l’impianto, a causa delle continue colate, deve essere continuamente rifatto) e il rischio di un nulla di fatto riguardo al tour fanno il resto.
Crateri silvestri
Decidiamo allora di visitare i cosiddetti “crateri silvestri”. Sono dei monti creati dal magma espulso nell’eruzione del 1892, a quota 1900 metri.
Sul bordo dei crateri il vento è fortissimo, si riesce a malapena a stare in piedi. Il freddo è intenso e siamo alla fine di maggio! Ma a duemila metri la montagna se ne frega della bella stagione e ci spazza via con le sue folate gelide.
Eppure, a dispetto della delusione per il tour mancato, si percepisce la forza degli elementi in tutta la sua gloria ed è un’esperienza magnifica, quasi energizzante.
Sorriderei dalla felicità, ma ho paura che mi salti un dente!
La curiosità è tanta e su un vulcano non ci si va tutti i giorni. Quindi scendiamo al centro del cratere per raccogliere sassolini di ogni sfumatura di rosso. Dopo 100 anni, ancora odorano di zolfo.
Se tanto mi dà tanto, se questi crateri piccolissimi sono così affascinanti e belli, la cima del vulcano, invisibile dietro le nubi, deve essere un’esperienza incredibile.
E quindi cara Etna, ci rivedremo ancora, il nostro appuntamento è solo rimandato. A presto!
Siete mai saliti sulla cima sull’Etna? Com’era? Raccontatecelo!
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Se siete in partenza per la Sicilia, forse vi può interessare il mio articolo sulle location della fiction TV “Montalbano”.
Questo post è stato scritto da:

Francesca
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate) e "Storia di Biagio".
Io ci sono stata ad agosto. Lasciato il caldo del mare, ci siamo ritrovati in giacca a vento tra i sassi vulcanici. C’era stata il mese precedente una colata di fortissima intensità e quando siamo andati noi c’erano ancora alcune pietre che se le sollevavi sotto erano rosse e calde!!!
La sensazione più forte che ricordo è che mi sono sentita piccola e insignificante davanti alla grandezza della natura.
Quello che mi ha meravigliato, la presenza di tantissime coccinelle! forse la stagione, era agosto e faceva tanto caldo..