Greccio e la nascita del presepe

Il presepe così come lo conosciamo è nato a Greccio, in provincia di Rieti. Nel Natale del 1223 San Francesco realizzò qui la prima rappresentazione vivente della Natività.

Nel bellissimo paese, quindi, questa tradizione religiosa è fortemente sentita e ogni anno a Natale sono tantissimi i fedeli che si recano presso il Santuario.

A circa due kilometri dal borgo di Greccio, arroccato sulla roccia, si erge il bellissimo Santuario del Presepe. Si tratta di un complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo risale agli anni in cui vi dimorò il poverello di Assisi.

Ogni anno vi viene allestita una mostra con composizioni provenienti da ogni parte del mondo.

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Nei week end del periodo natalizio è possibile assistere, non appena cala il buio, ad una suggestiva rappresentazione che rievoca il primo presepe vivente.

Il mio personale suggerimento è di andare ben coperti, ma di non perdervi questo evento che è davvero emozionante e coinvolgente.

A Greccio con i bambini

Credo che Greccio sia un luogo bellissimo dove portare i bambini.
Un discorso a parte va però fatto per la rappresentazione del primo presepe.
Si tratta di uno spettacolo molto suggestivo, ma che viene fatto rigorosamente al calare della notte (inizia alle 17.30) e che ha una sua complessità.
Mi sento pertanto di sconsigliarlo per tutti i bambini al di sotto dei 4/5 anni.
Il sito parla di tensostrutture riscaldate. Non è vero!
Lo spettacolo è all’aperto, in un vallone a circa 700 metri di altezza, di notte.
Vi consiglio vivamente di indossare indumenti molto caldi.
Mio figlio (5 anni) aveva sotto i vestiti un completo termico di quelli da neve, sopra la giacca e sulle gambe delle copertine di lana. Aveva ovviamente guanti e cappello.
L’umidità che sale è notevole ed essere coperti bene fa la differenza tra una sofferenza e uno spettacolo suggestivo.

Anche per gli adulti, comunque, una coperta in lana o in pile ci vuole tutta.
Ho visto tantissime persone andarsene a spettacolo iniziato.

Un vero peccato!

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Se a Greccio è nato il presepe, a Napoli è diventato arte.

Quando sono stata a San Gregorio Armeno ho capito per la prima volta quanto sia importante il presepe nella tradizione napoletana.

Il presepe a Napoli non è solo una questione religiosa, ma una vera e propria opera d’arte ed è così che i napoletani lo vivono.

Non è una caso che proprio in questa città si trovi la più grande raccolta presepiale d’Italia.

Certosa di San Martino – Museo nazionale

Nella Certosa di San Martino c’è un’intera sezione dedicata ai presepi.

Personaggi ed elementi di arredo sono tutti qui racchiusi per spiegare e mostrare al visitatore le caratteristiche e l’evoluzione di questa secolare tradizione napoletana.

La raccolta è divisa in otto sale, ubicate nella zona dove si trovavano le antiche cucine della Certosa. Tornare bambini è un riflesso immediato. Tutti quei presepi ti fanno venire immediatamente voglia di farne uno.

La raccolta è vastissima, comprende stili diversi e unici in cui viene rappresentata la Natività o l’Annunciazione ai Pastori.

Il presepe più piccolo della collezione è realizzato in un guscio d’uovo!

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Nella Certosa troverete anche il presepe più completo e universalmente noto: il presepe Cuciniello, che prende il nome del donatore che nel 1879 regalò al museo la sua monumentale raccolta (circa ottocento pezzi!) di pastori, animali, agnelli, nature morte e volle curarne personalmente l’allestimento. Fu esposto in una scenografica grotta appositamente costruita.

L’effetto è fantastico e gli occhi non sanno scegliere su quale dei dettagli soffermarsi. Un impianto luminoso che crea l’alternarsi di notte e giorno completa l’allestimento perfetto.

Presepe Cuciniello

Presepe Cuciniello

Ma questa tradizione in versione napoletana non la troverete solo in questo luogo o a San Gregorio Armeno.

Presepe del Banco di Napoli – Palazzo Reale

La rappresentazione della natività conservata nella Cappella di Palazzo Reale è costituita dalla preziosa raccolta del Banco di Napoli, che nel tempo ha riunito varie collezioni allo scopo di riprodurre il modello napoletano settecentesco.

La composizione di Palazzo Reale consta di 210 figure e 144 accessori; gran parte di questi elementi risalgono al Settecento.

Anche qui gli occhi non possono fare a meno di apprezzare tutto quel caos apparente che in realtà è studiato in ogni dettaglio. Sarei rimasta ore a guardare.

Presepe del Banco di Napoli

Natività del Banco di Napoli

Passeggiando per Napoli nel periodo di Natale

Forse però sono stati i presepi incontrati passeggiando per le strade quelli che mi hanno maggiormente colpita, perché trasmettono davvero la passione per quest’arte al punto da rendere perfetto ogni luogo per un allestimento, si tratti della vetrina stretta di una pizzeria o di un intero garage.

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E adesso, ditemi la verità, vi ho fatto venire voglia di fare il presepe?

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FrancescaGi

FrancescaGi

Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 2 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!