Il Quartiere Coppedè è l’esperimento artistico-architettonico più originale intrapreso a Roma agli inizi del XX secolo.
Alcuni lo definiscono liberty, secondo altri è neogotico, secondo altri ancora è uno stile talmente nuovo da non essere classificabile. Confesso che la mia cultura in architettura non arriva a tanto, posso solo dire che a me piace tantissimo.
Si tratta di un complesso di edifici (26 palazzine e 17 villini) e pur non essendo un vero è proprio quartiere, è così che i romani lo chiamano.
Il cuore di questo luogo, realizzato dall’Architetto Gino Coppedè è Piazza Mincio.
Ci si arriva a piedi passando sotto il grande arco di via Dora, da cui pende un maestoso lampadario di ferro battuto, e al centro della piazza c’è la deliziosa Fontana delle rane ad attendervi.
So che è una zona completamente fuori dalle mete turistiche classiche, so che solo pochi turisti lo visitano, ma se dopo la vostra vacanza romana vi avanza qualche ora da passare con il naso all’insù, io vi consiglio di farci un giro.
Troverete altri curiosi (e non solo turisti), li riconoscerete dallo sguardo incantato, tutti armati di macchina fotografica alla ricerca della luce giusta per immortalare questo luogo fuori dall’ordinario.