Non appena Valentina mi confessò che il suo viaggio di nozze sarebbe stato in Namibia, cominciai a pensare a come avrei potuto chiederle di scrivere un post, senza sembrare troppo sfacciata. Ecco, alla fine gliel’ho chiesto e basta. Ne è venuto fuori un vero e prorpio diario di viaggio, che a me è piaciuto tantissimo.
Francesca mi ha chiesto di fare un post sul mio viaggio di nozze in Namibia… ed eccomi qui! Vi riporto il mio “diario di viaggio” e spero di riuscire a trasmettervi la bellezza che i miei occhi hanno potuto ammirare…
Il viaggio è durato complessivamente due settimane. 14 giorni compresi di volo A/R sono sufficienti per conoscere la Namibia, anche se sarei rimasta lì volentieri, molto più a lungo.
Siamo arrivati a Windhoek, la capitale, la mattina del 3 luglio.
Sbrigate le formalità di ingresso nel paese, abbiamo ritirato la nostra auto (il contratto di noleggio era stato stipulato con Avis dal nostro consulente di viaggio Cartorange dall’Italia): la guida è a sinistra, il cambio automatico e, salvo poche arterie principali, le strade sterrate e la velocità da tenere non deve mai superare i 70/80 Km/h.
La prima tappa è il Waterberg Camp, dove alloggeremo per una notte.
Il tragitto è lungo (300 chilometri circa), ma il paesaggio è fantastico.
Viaggio di nozze in Namibia: giorno 1
Waterberg è un massiccio roccioso all’interno del quale c’è un parco che è riserva dei rinoceronti neri. Il Camp organizza escursioni guidate con ranger esperti in grado di “scovare” i rinoceronti, conoscendone le abitudini.
L’ambiente nel Camp ed i lodge sono molto spartani, ma la struttura dispone di un buon ristorante e di una piscina funzionante durante i mesi estivi.
Giorno 2
L’indomani la sveglia suona prestissimo… le giornate degli africani cominciano all’alba e terminano alle 22,00 circa. Facciamo colazione e di buon’ora ci mettiamo in cammino verso Namutoni.
La bellezza della Namibia è che ogni spostamento è un vero e proprio viaggio e non solo una strada che conduce ad una meta. Lungo il tragitto, infatti, ci fermiamo per fare qualche foto, per ammirare la fauna che “popola” anche le strade e visitare posti inaspettati.
Il primo stop è ad Otijwarongo, una gradevole località che offre un supermarket molto fornito (dove acquistiamo un take away), un ATM ed una farmacia.
Poco distante c’è il Crocodile Ranch, l’allevamento di coccodrilli n. 1 in Namibia ed al suo interno un bar-ristorante molto carino.
Il secondo stop lo facciamo al lago Otijkoto, il più piccolo degli unici due laghi naturali presenti in Namibia, che riempie una cavità di roccia calcarea molto profonda.
Non se ne conosce ancora con precisione la profondità, che si stima intorno ai 150 metri. Il lago è stato esplorato a più riprese, ma la profondità massima è ancora ignota perché il fondo, in alcuni punti, si perde in un sistema di caverne sotterranee.
Sul fondo dell’Otjikoto si trovano armamenti tedeschi dei primi decenni del XX secolo, abbandonati dall’esercito del Kaiser durante la ritirata di fronte all’invasione sudafricana. Quale migliore location per consumare il pranzo? La pace che trasmette questo posto è indescrivibile… siamo completamente immersi nella natura!
A questo punto ci dirigiamo verso l’Etosha National Park e precisamente verso l’estremità orientale.
Namutoni è un Camp contraddistinto da una fortezza bianca in stile coloniale tedesco.
Al suo interno i lodge sono spartani, ma con aspirazioni di residence di lusso. La sera usciamo per un Game drive, alla ricerca degli animali che popolano il parco. L’esperienza è unica ed indescrivibile: i suoni, i versi egli animali i loro passi nel buio sono amplificati ed emozionano come non mai.
Viaggio di nozze in Namibia: giorno 3
Si parte con maggiore calma per andare nell’altra estremità del parco, ad Okaukuejo.
Lungo il tragitto abbiamo la fortuna di incontrare moltissime specie di animali. Il loro aspetto è sano e sono tranquilli; nessuno qui in Namibia si permette di modificare in alcun modo il loro habitat naturale e c’è massimo rispetto per ogni specie animale.
Giunti ad Okaukuejo ci rendiamo subito conto che il Camp è molto più affollato e ben organizzato rispetto a quello di Namutoni.
La pozza d’acqua si trova proprio sotto gli chalet ed è molto suggestiva.
Praticamente dal terrazzino si possono ammirare gli animali che si avvicendano a bere ed in particolare: rinoceronti, zebre, elefanti, gnu, springbok e sciacalli.
I servizi offerti agli ospiti sono davvero buoni e la cena a buffet è deliziosa!
Giorno 4
Abbiamo pensato di ripetere l’esperienza del game drive, questa volta con un’uscita mattutina. Il raduno è alle 5,50 davanti alla reception e… si parte!
E’ ancora praticamente buio, fa freddo ed il vento taglia la faccia, ma appena l’aria comincia a riscaldarsi ed il sole a sorgere, gli animali escono allo scoperto!
Tra zebre, giraffe, springbok, impala, sciacalli, volpi e gnu… finalmente si fa vedere anche il re della savana!
Al rientro ci aspetta un’abbondante colazione a buffet e trascorriamo il resto della giornata all’interno del lodge, pranziamo con un take away (servizio offerto dal lodge) che si può comodamente consumare alla pozza, mentre si osservano gli animali avvicendarsi a bere (l’unica raccomandazione è di tenere il massimo silenzio per non disturbare gli animali ed avere tanta, tanta, tanta pazienza).
La sera ceniamo presto e poi ne approfittiamo per tornare alla pozza a gustarci un ottimo bicchiere di vino sudafricano.
Il cielo è pieno di stelle e si riconoscono ad occhio nudo e distintamente le costellazioni… le notti africane sono magiche.
Giorno 5
Con la tristezza nel cuore lasciamo questo posto unico per una nuova avventura: la visita al villaggio Himba.
Dobbiamo percorrere più di 200 Km sullo sterro, quindi partiamo alle 7,00.
Alle 10,00 il nostro consulente per viaggiare ci ha prenotato la visita al villaggio Oijtikandero. Facciamo subito conoscenza con la guida, un ragazzo Himba che ci introduce nel piccolo villaggio. La sensazione è che le donne himba aspettino i turisti per offrire loro i manufatti che nel frattempo hanno preparato.
Ho provato l’esperienza di essere ricoperta della mostura (ocra e grasso di mucca) arancio tipica degli himba e, finito il tour, abbiamo acquistato qualche braccialetto. La guida di ha spiegato che il ricavato delle vendite serve agli abitanti del villaggio per l’acquisto dei generi alimentari… e vi assicuro che le donne himba, ahimè per noi, sono delle ottime commercianti! Non so ancora quanti soldi ci hanno spillato per 4 braccialetti 🙂 !!!
Finita la visita ci dirigiamo verso Vingerklip: uno spuntone di roccia dalla colorazione rossastra che ha la forma di un dito (“vinger”/finger).
Il nostro lodge ha una vista mozzafiato sul Vingerklip e sul paesaggio circostante.
In serata abbiamo la fortuna di cenare in uno dei due ristoranti del lodge, l’“Eagle Nest” che si trova in cima ad un promontorio al quale si arriva attraverso un sentiero ed una lunghissima scalinata a strapiombo sulla vallata.
La cena e la vista valgono decisamente la fatica del percorso! Si cena con grigliata di selvaggina locale, contorni vari di verdure, ed una mousse alla banana da 10 e lode. Il tutto subito dopo aver visto uno dei tramonti più belli della mia vita.
Viaggio di nozze in Namibia: giorno 6
La giornata prevede la visita alla foresta pietrificata, alle iscrizioni rupestri di Twifelfontain e alle Organ Pipes.
La foresta pietrificata, a dispetto del nome, non è una vera e propria foresta. Si tratta di un’area con decine di tronchi, alcuni dei quali divisi in tanti pezzi singoli, interessanti ed insoliti.
La nostra guida ci racconta che sono stati trasportati in quella vallata circa 250 milioni di anni fa e sono rimasti sotto fango e detriti che li hanno conservati negli anni, pietrificandoli. Nell’arco di milioni di anni i movimenti geologici e l’erosione li hanno poi riportati in superficie, consentendo alla popolazione di ammirarli.
Alcuni sembrano davvero pietre, addirittura graniti! Passando alle incisioni rupestri, ne sono rimasta piacevolmente colpita.
Le incisioni stupiscono per la loro chiarezza e per il loro eccellente stato di conservazione.
Le organ pipes, infine, sono colonne di basalto che ricordano davvero delle colonne d’organo che si sviluppano dai 40/50 cm a circa 5 mt di altezza. Molto suggestive.
Tutto ciò che ci circonda è roccia rossissima, il clima si è decisamente caldo e la giornata procede veloce ed interessante.
Giorno 7
Direzione Swakopmund. Il clima si fa più umido e freddo.
Dopo aver percorso chilometri e chilometri nel deserto, ci fermiamo a mangiare dell’ottimo pesce in un villaggio di pescatori sull’oceano.
Il paesaggio è notevolmente cambiato.
Gli agglomerati di case hanno una forte ispirazione tedesca; ma colpisce come una lama nello stomaco il contrasto tra queste case e le baraccopoli situate praticamente accanto. I bambini giocano incuranti e felici tra di loro…
Arrivati a Swakopmund, la nostra sistemazione in “B&b Intermezzo Guesthouse” per due notti è deliziosa e la proprietaria del b&b ci accoglie con gentilezza.
La camera è pulita e molto spaziosa.
Nel pomeriggio partiamo subito alla scoperta di Swakopmund: una città dall’aspetto nordeuropeo, abitata da tedeschi soprattutto nel periodo estivo.
In serata decidiamo di cenare in uno dei ristoranti più gettonati della città: il The Tug è un caratteristico bar-ristorante creato nel vecchio scafo di una nave ed è quindi praticamente affacciato sull’oceano.
Dispone di un’ampia terrazza con vista, utilizzabile d’estate. Il menù è molto ricco di pietanze sia di pesce che di carne, ma occorre prenotare, perché il The Tug viene letteralmente preso d’assalto dai turisti e dalla gente del posto.
Fortunatamente riusciamo a trovare un posticino nel bar, che è ricavato nell’ex ponte di comando, e gustiamo un’ottimo hamburger di carne locale con patatine.
Veramente bellissimo! A nanna presto perché domani ci aspetta una giornata molto piena.
Giorno 8
Per oggi il nostro “consulente per viaggiare” ha prenotato una doppia escursione che prevede mare e dune del deserto (Marine-Dune day).
Ci dirigiamo quindi verso Walvis Bay, a 40 km da Swakopmund, la cui attrazione principale è la laguna dalla leggendaria ricchezza di uccelli acquatici, le imponenti coltivazioni di ostriche e le saline.
Alle 9,00 si parte in catamarano per vedere la costa, dove ammiriamo pellicani e foche, ma anche i delfini. In laguna, nella stagione estiva, è possibile anche vedere le balene.
Prima di rientrare a terra l’equipaggio ci prepara un variegato buffet di specialità di pesce, dove ovviamente non possono mancare quantità indecorose di ostriche.
Alle 12,30 abbiamo appuntamento al molo con chi ci porterà su è giù per le dune.
Sandwich Harbor va visitata in tutta sicurezza perché è uno dei tour in fuoristrada più impegnativi della Namibia. Tra l’altro occorre un permesso per accedere all’area e la visita in 4X4 con guidatore esperto è l’unica scelta ragionevole da fare.
In passato più di qualche guidatore non ha potuto far altro che osservare inerte la propria macchina che veniva inghiottita dall’oceano.
Lo spettacolo è indescrivibile: le dune che si tuffano nel mare! Il tour è ricco di adrenalina ed si conclude (manco a dirlo) con un buffet nel deserto ed ostriche in abbondanza! che dire… un’esperienza davvero unica!
Viaggio di nozze in Namibia: giorno 9
Si parte per un’altra tappa, nel deserto del Namib, verso Sesriem.
Lungo il tragitto ci fermiamo perché Saverio decide di scalare la duna 7, la più alta della regione!
Non possiamo, poi, non fermarci a Solitaire.
Il suo nome è abbastanza eloquente! Solitaire oggi è una piccola farm con una stazione di servizio, un market con generi di prima necessità ed un bar-pasticceria dove gustare la torta di mele più buona della Namibia.
Devo dire, inoltre, che dopo 10 giorni sono anche riuscita a bere finalmente qualcosa di simile al nostro espresso.
Ripartiamo subito verso il nostro lodge: Namib Destert Lodge.
È un lodge praticamente nel deserto, dove ti accolgono con salviette fresche e tanta gentilezza. Il paesaggio intorno è incorniciato dalle dune “pietrificate” dell’antico Namib e montagne rosse di sabbia.
Oltre la staccionata che circonda la struttura scorazzano orici ed altri animali in libertà. A cena infatti riceviamo anche una visita di uno sciacallo tra i tavoli.
Giorno 10
Direzione Sossusvlei.
Che dire: un posto in cui il tempo sembra essersi fermato.
E’ un avvallamento pianeggiante circondato da imponenti dune rosse che circa ogni due anni viene inondato dalle acque del fiume Tsauchab.
Il paesaggio è, se possibile, ancora più suggestivo ammirato all’alba o al tramonto. Ma accedere a Sossusvlei all’alba è davvero difficile, salvo che non si alloggi ai Camp vicini all’ingresso, a Sesriem.
Il viaggio nel fiabesco Sossusvlei, infatti, comincia a Sesriem, a distanza di circa 60 km sterrati, dove è possibile acquistare i biglietti per l’ingresso al parco; più avanti, poi, è possibile acquistare i biglietti della “navetta” per arrivare alla meta vera e propria.
Occore, infatti, anche qui un’auto 4X4, ma soprattutto una guida esperta, perché la sabbia è profonda e l’ultimo tratto è molto difficile da percorrere.
Arrivati al Vlei abbiamo nuovamente sentito il richiamo delle dune, tra le più alte del mondo con i loro 550/600 metri! Vi dico solo che per le vertigini (che fino a quel momento non sapevo di avere) sono dovuta scendere, senza riuscire a farne il giro completo che conta diversi chilometri.
La Dead Vlei si descrive da sola.
E’ il luogo più incredibile che abbia mai visto!
Giorno 11: Direzione Kalahari.
Il paesaggio è relativamente pianeggiante, fatto di deserto, steppa e savana. Sabbia e dune rossissime.
Alloggiamo in un ranch davvero bellissimo: Bagatelle Kalahari Ranch, dove organizzano escursioni guidate (game drive per vedere gli animali, passeggiate a cavallo, sunrise e sundown).
Optiamo per “Cheetah and sundown“, così abbiamo modo, per l’appunto, di vedere i ghepardi con i ranger della struttura e dare loro da mangiare (al ranch hanno una piccola riserva), e poi godere del tramonto sul Kalahari.
Non so descrivere la sensazione di pace e di benessere che ti pervade in questo posto.
Saranno colori, le luci, i paesaggi, gli animali che indisturbati gironzolano attorno ai nostri lodge… non so. Penso che un posto così non esista in altre parti della terra.
Viaggio di nozze in Namibia: giorno 12
E’ l’ultimo giorno del nostro viaggio di nozze in Namibia.
In sostanza questa è una tappa di avvicinamento a Windhoek, da cui partiremo domattina per rientrare in Italia.
I punti di interesse nella capitale non sono moltissimi. Il simbolo della città è la Christuskirche, chiesa della comunità evangelico-luterana consacrata nel 1910.
Superata la Chiesa e percorrendo la Indipendence Avenue, è possibile vedere lo Zoo Park e, più avanti, il mercato artigianale all’aperto della città.
Sarà che abbiamo trascorso giorni e giorni nel deserto, esclusivamente a contatto con la natura, ma la città non ci appare così attraente, e neppure molto sicura.
Dopo una breve passeggiata decidiamo quindi di rientrare al nostro ranch.
Forse abbiamo già il mal d’Africa.
Siete mai stati in Namibia? O vi abbiamo fatto venire voglia di partire?
I luoghi più romantici del mondo si trovano in Africa e non lo dico perchè sono una di quelle contagiate dal virus (incurabile) del mal d’Africa. La Namibia ha tramonti, paesaggi e atmosfere meravigliosi. Se una nuova vita insieme deve avere un buon inizio, il vostro è stato meraviglioso!
Non potremmo essere più d’accordo. Abbiamo fatto anche noi il viaggio di nozze in Namibia nel 2016. 19 giorni indimenticabili
Che meraviglia! Un viaggio di nozze davvero originale!
Questo articolo mi ha fatto impazzire. Mi sono sentita davvero in Africa con te a vivere quelle che son sicura essere alcune delle esperienze più forti di tutta la tua vita.
Ma come hai fatto a tornare? Svelaci il segreto!!!
p.s. Il deserto di Vlei è uno dei posti che sogno da quando ho ricordo! Sei la prima persona che “conosco” ad averlo visto dal vivo!
Pps. Augurissimi di buon matrimonio 🙂
Bellissime foto e bellissima esperienza!
Ho amato la Namibia come nessun altro viaggio ad oggi, il ricordo delle sensazioni provate è sempre molto forte.
Me lo immagino, prima o poi, sarà Namibia anche per me!
che sogno!!!