Immaginate di dover partire per una meta lontanissima, difficile, di quelle che quando dici agli amici: “Vado in…” ti guardano come se fossi pazza. Immaginate di scegliere uno dei luoghi più inaccessibili al mondo: l’Himalaya.
La gente vi scruta con un misto di ammirazione e pena. “Passare le vacanze con il mal di testa da altitudine, bella roba.”, oppure “Sempre meglio che un mese a Follonica!”.
Ora, immaginate di dover preparare la valigia: giubbino pesante, tenda, mille calzini di lana coloratissimi, biancheria termica, scarponi da trekking.
Anzi, quelli no.
Scarpe normali.
Scarpe normali, perché non partirete da soli. Partirete con quella che da più di vent’anni è la vostra amante odiatissima.
La vostra prigione.
Eppure, l’unica cosa che vi permette di vivere liberi.
La sedia a rotelle.
Sì, perché Danilo e Luca, i veri protagonisti del nostro viaggio (pensavate davvero di poter partire per l’Himalaya, così senza soffrire un pochino?), sono su una sedia a rotelle da più di vent’anni.
Si sono conosciuti nell’Unità Spinale di Torino, dopo un incidente. Ma invece di vivere la loro disabilità come una costrizione, hanno deciso di affrontarla come una nuova opportunità.
E hanno iniziato a viaggiare, insieme.
Ma non Londra, Parigi.
No.
Scelgono viaggi da matti, tipo l’Himalaya.
Solcano strade polverose, ripidissime oppure scoscese, si sporcano il viso di terra e respirano la polvere.
Vivono.
Scalano l’Etna, fanno rafting sul Fiume Lao, esplorano le caverne, si buttano col parapendio.
E raccontano tutto nel loro sito, Viaggio Italia.
Danilo e Luca (progettista e designer il primo, architetto e musicista il secondo) infatti partono sempre da casa loro, dall’Italia.
Ma al contrario del nome che hanno dato al progetto, non si fermano qui: affrontano il mondo di petto, contando sul supporto di persone e di Brand, come Lufthansa, che credono in loro.
Nessun luogo è troppo lontano per loro.
Nessun luogo è troppo inaccessibile per loro.
E non è tutto.
Danilo e Luca non si limitano a spostare in alto l’asticella solo per loro stessi. Lo fanno anche per gli altri, per noi.
Ci sfidano ad accompagnarli, a testimoniare con loro che l’amore per la vita vince su tutto.
Ci sfidano a trovare nuove soluzioni, a contattarli per farsi aiutare a programmare un viaggio. Senza timore di “non potere” e senza paura che sia “troppo difficile”.
Ci dimostrano che con aziende illuminate che sfornano idee e innovazione, l’accessibilità esiste, è qui.
Adesso.
Che un viaggio sulla sedia a rotelle è possibile, anche nei posti più impensati.
Che è possibile perfino fare sport estremi, se uno ne avesse voglia. Che il vento in faccia e la polvere in bocca, in fondo, sono il sale della vita.
E che salpare l’ancora e allontanarsi dal porto, è quello per cui siamo nati.
Anche se la nave ha qualche falla. Anche se nel viaggio si incontra una tempesta.
Perché se il mare è agitato, ci saranno sempre dei Luca e Danilo pronti a cavalcare le onde giganti con la loro tavola da surf.
***********************
Post scritto in collaborazione con Viaggio Italia (azienda sponsor Lufthansa).
Questo post è stato scritto da:

Francesca
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate) e "Storia di Biagio".
Bravissimi e coraggiosi questi due ragazzi. Un grande esempio per tutti coloro che non sanno vincere le proprie piccole, insulse paure. “Nessun luogo è troppo lontano”: bellissimo concetto!
La penso come te!
Avevo già letto di Danilo e Luca, sono davvero dei ragazzi pieni di risorse e sono felice che abbiano trovato uno sponsor così illuminato da investire su di loro per diffondere la cultura dell’accessibilità. Peccato solo che per un disabile vivere in Italia sia una sfida quotidiana tra gradini, auto parcheggiate davanti alle rampe (quando ci sono) e stazioni ferroviarie non accessibili. Sono comunque ottimista e spero che queste storie facciano cambiare mentalità agli amministratori di Comuni e Città per rendere anche l’Italia accessibile a tutti!
L’inciviltà con cui trattiamo i disabili in Italia è vergognosa, e non parlo di istituzioni, ma di cittadini che parcheggiano ovunque, pensando solo al proprio tornaconto personale del momento…
Due grandi Luca e Danilo! Dimostrano a tutti che le difficoltà sono solo nella testa delle persone! Grandi veramente!
Non li conoscevo assolutamente, vado a leggere meglio loro cose. Sono una persona molto sensibile a questo genere di cose, quindi mi hanno colpito molto, soprattutto perché effettivamente trasmettono un buon messaggio per altre persone, sperando che in molto lo colgano e si aprano al mondo!
Grazie, poi fammi sapere che ne pensi!
Che dire, ho sempre ammirato queste persone, mi lasciano sempre senza fiato. Ma con tanta tanta forza in più.
Davvero <3
Io credo da sempre che la mente sia l’organo più importante e completo che abbiamo. Io ho il mio gioco mentale per allontanare il dolore fisico, quando lo provo.
Ma complimenti a questi due ragazzi, il mondo dovrebbe essere pieno di persone con il loro spirito e la voglia di superare le difficoltà della vita
Francesca, questo racconto mi ha fatto venire la pelle d’oca! Ammiro,invidio questi due ragazzi. Sono ragazzi che dovrebbero raccontare il loro viaggio, il loro amore per la vita, raccontarlo così forte da essere sentiti da tutti. Perchè oggi a volte ci si lamenta per un unghia rotta, non si parte perchè si ha un pò di mal di pancia, in realtà il nostro unico limite siamo proprio noi!
Grazie Anna, sono d’accordissimo con te
Ma che storia fantastica, questi due ragazzi sono spettacolari!
Bravissimi, sono veramente da prendere come esempio, complimenti!