Disneyland Paris è una realtà parallela.

È il mondo delle fiabe che diventa reale.

È un sogno ad occhi aperti per i grandi, immaginate che effetto può avere sui più piccoli.

Disneyland Paris, però, richiede un gran fisico e una buona capacità di organizzazione per uscirne vivi, senza aver speso un capitale e senza aver concluso la giornata con urla e strepiti (vostri e dei vostri figli).

Non ho pretese di esaustività, anche perché i consigli variano in base all’età dei bambini, ma io vi dico quello che ho imparato e magari sarà d’aiuto anche a voi.

Regola base che ci ha salvato la vita: non imporsi di vedere tutto. Molto meglio assecondare i ritmi dei bambini senza portarli allo stremo. E se ci siamo persi qualcosa, vorrà dire che sarà una valida scusa per tornare!

Dormire a Disneyland Paris: la scelta dell’hotel

Se si va a Parigi per andare a Disneyland, il mio consiglio è di scegliere uno degli hotel della catena.

È vero che Disneyland è ben collegata con la città, ma avere un viaggio, per quanto breve, sulle spalle non è mai d’aiuto e gli hotel danno come enorme vantaggio gli ingressi al parco compresi nel prezzo (e non è poca cosa) e un’ora extra di accesso anticipato al parco.

Fatti un po’ di preventivi, noi abbiamo escluso il Disneyland Hotel l’unico fisacamente DENTRO il parco.

Per carità, sicuramente bellissimo e comodissimo, ma spendere il triplo per dormire non è concepibile. Ho visto video su Instagram ed è ovviamente fantastico e super confortevole e hanno mille attenzioni che rendono speciale il soggiorno, ma per il tempo che trascorriamo noi in hotel in questi casi, secondo me, la spesa non sarebbe comunque stata giustificata.

Fatte un po’ di comparazioni, alla fine abbiamo optato per il Disney Santa Fè (hotel a tema Cars).

Un onestissimo due stelle con tantissimo personale tutto gentile e preparato. Ci siamo trovati bene sia per il cibo, sia per la navetta che porta al parco che passa con frequenza e regolarità (non abbiamo mai atteso più di 5 minuti).

Abbiamo scelto il menù mezza pensione.

Disney Magic Pass: come funziona e perché sceglierlo

All’arrivo in hotel vi consegneranno una scheda magnetica personale per ogni membro della famiglia.

Con quella scheda avrete accesso ai parchi, aprirete la vostra stanza, pagherete i pasti compresi nel vostro pacchetto viaggio.

Considerate che i pasti a disposizione sono un numero predefinito in base al pacchetto che sceglierete (nel nostro caso, tre giorni in mezza pensione = 6 pasti a persona).

Non è necessario che siano sempre colazione e cena, ad esempio, ma potrete gestirveli come meglio preferite.

Noi ad esempio non abbiamo usato la cena del primo giorno (perché non avevamo prenotato il ristorante) e l’abbiamo recuperata pranzando al ristorante chez Remì a prezzo scontato il giorno dopo.

Scelta che rifarei subito!

Non si è mai troppo cresciuti per Disneyland

Ristorazione a Disneyland Paris

Cibo dentro il parco ne troverete in abbondanza. Cibo salutare poco.

Personalmente, anche se mi era stato indicato, non avevo capito che anche in caso di mezza pensione i pasti vanno sempre riservati nel ristorante che di volta in volta sceglierete.

Questo perché proprio per il discorso del numero di pasti caricato sulla Magic Pass, voi non siete vincolati al vostro hotel ed è quindi necessario prenotare di volta in volta il ristorante scelto.

Diversamente mangerete comunque, ma a costo di file anche di più di mezz’ora.

Gli hotel e alcuni ristoranti offrono il buffet e questo permette di trovare soluzioni congeniali anche ai bambini più difficili nel mangiare.

Com’è concepito il parco

Ormai chiamarlo parco è limitativo. Disneyland Paris è una città a tutti gli effetti.

Il parco originario è quello del celeberrimo castello della Bella Addormentata e si sviluppa in tutta l’area circostante. Questa è la parte dedicata ai cartoni storici della Disney, con la ricostruzione di ambientazioni fantastiche che hanno fatto sognare tutti noi adulti.

A fianco a questo (e separato da lui) è stato costruito il Disneyland Movie Studios la parte dedicata ai cartoni più nuovi e delle ricostruzioni più moderne.

La parte dedicata al film Ratatouille secondo me vale da sola il costo del biglietto: ricostruzione fantastica e curatissima, bellissimo il gioco in 3D, fantastico il ristorante, buonissimo il cibo offerto. Promosso su tutta la linea.

I giochi: come scegliere

Nei giorni feriali di periodi in cui le scuole sono aperte, le file sono notevoli, ma dicono umane.

Il sabato mattina noi alle 10 siamo scappati dal parco perché già era impossibile muoversi.

La nostra scelta è stata in parte vincolata dal fatto che siamo andati per la Season des super heroes e quindi tutte le nostre file più consistenti sono state legate a quegli eventi (conoscere Capitan America, vedere lo spettacolo all’aperto e quello dentro il teatro).

Inoltre avendo visitato il parco con due quasi cinquenni un po’ fifoni, ci siamo evitati tutti i giochi più movimentati. Per fortuna aggiungerei visto che la fila media prevedeva 50 minuti di attesa.

In entrambi i giorni di visita al parco abbiamo visto la sfilata di metà pomeriggio perché ne vale davvero la pena.

Per il resto hanno spesso scelto i bambini, prediligendo peraltro quasi sempre giochi con poca fila, perché è comprensibile che quella sia la parte più dura da gestire.

La parte di AdventureLand è stata sicuramente tra le più apprezzate.

Servizi offerti

Inutile girarci intorno, a Disneyland Paris paghi anche l’aria che respiri.

Inoltre si rischia spesso (adulti e bambini) di finire vittime di un vortice di acquisto compulsivo al quale non sempre è facile sottrarsi. Nel complesso noi ce la siamo cavata egregiamente.

A fronte dei costi notevoli, c’è da dire che il servizio offerto mi è sembrato ineccepibile da ogni punto di vista: gentilezza, efficienza, varietà.

I bagni sono puliti nonostante la mole di gente, vengono monitorati quasi costantemente. Davanti a ogni bagno sono presenti fontanelle per bere dov’è possibile riempire le proprie boccette d’acqua (e scusa se è poco!).

C’è la possibilità di affittare dei passeggini ideati anche per i più grandicelli, per quei bambini che non amano camminare.

Da profana mi è sembra che il parco fosse sempre accessibile per i disabili. 

I controlli all’ingresso con i metal detector sono svolti in maniera rapida ma seria.

Disney Magic Shuttle: cos’è e come funziona

Dall’aeroporto di Orly (dove siamo scesi all’andata) e da quello di Charles de Gaulle (scelto per il ritorno) è possibile prendere il Disney Magic Shuttle, pullman che porta direttamente negli hotel Disney.

Passa ogni ora circa e i biglietti possono essere acquistati al momento o on line. Con i bambini per me è una scelta conveniente e comoda.

Esiste anche la possibilità di arrivare agli hotel con la RER, ma i tempi sono notevolmente più lunghi e le modalità più scomode. Non sono nemmeno certa che si risparmi davvero.

Da Disneyland Paris a Parigi in giornata

Noi abbiamo fatto un week end lungo, siamo arrivati il giovedì a pranzo e siamo ripartiti la domenica.

Abbiamo dedicato al parco il giovedì e il venerdì. Siamo andati anche il sabato mattina sfruttando l’ora di apertura anticipata.

Abbiamo concluso la mattinata con un giro al Disney Village e siamo saliti sulla mongolfiera Panoramagique.

Prima di pranzo ci siamo poi mossi verso Parigi.

RER A + metro 6 (con un viaggio complicato dai gilet Jaune che hanno fatto chiudere proprio la stazione della metro che serviva a noi per fare il viaggio più comodo) e siamo arrivati a Bir-Hakeim, la fermata della Tour Eiffel.

Pranzo in una brasserie nelle vicinanze, foto di rito con la torre più famosa del mondo.

Se avete intenzione di salire sulla torre, acquistate i biglietti on line.

Salita al Trocadero e poi di nuovo verso Disneyland Paris.

Forse è stata un’ammazzata, forse potevamo risparmiarla ai bambini, ma la loro faccia quando hanno visto spuntare la torre di cui tanto hanno sentito parlare, ci ha ripagati anche di averli dovuti portare in braccio addormentati (entrambi) nel cambio tra metro e rer al ritorno.

Bilancio finale

Decisamente positivo. Abbiamo speso, ma non abbiamo esagerato. Siamo riusciti a fare più o meno tutto quello che ci eravamo prefissi. Non abbiamo visto tutto, ne siamo consapevoli. È anche per questo che non vediamo l’ora di tornare!

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Questo post è stato scritto da:

FrancescaGi

FrancescaGi

Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 4 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!