Durante il nostro tour alla scoperta dei punti panoramici più belli di Bretagna e Normandia, ci ritroviamo quasi per caso a Giverny, un luogo importantissimo per la storia dell’arte. In questo posto, infatti, visse e lavorò uno dei più grandi artisti del secolo scorso: il maestro impressionista Claude Monet.
A Giverny è possibile visitare la casa di Monet, dove il Maestro dipinse le sue opere per oltre quarant’anni, fino al 1926, data della sua morte.
Casa di Monet: biglietti, tariffe e orari
Costo dei biglietti
I biglietti possono essere acquistati sia on line che direttamente alla biglietteria in loco, anche se è fortemente consigliata la prenotazione.
Questi i costi: adulti 12 euro, bambini da 7 a 18 anni e studenti 7,50 euro e disabili 6,50 euro.
Orari di apertura
La casa di Monet è aperta tutti i giorni dal 1° di aprile al 1° di novembre dalle 9.30 alle 18 (ultima entrata alle ore alle 17.30).
Dove si trova la casa di Monet
La casa di Monet si trova a Giverny, un villaggio tra la Piccardia e la Normandia, a circa 90 chilometri da Parigi. Il sito si trova al numero 84 di Rue Claude Monet.
Cosa vedere nella casa di claude Monet
Il Giardino d’acqua: le Jardin d’eau
È la parte più famosa e fotografata di tutto il sito. Il famoso Giardino d’acqua, dal quale il Maestro trasse ispirazione per dipingere le sue celebri “Ninfee”, che adesso si possono ammirare al Museo de l’Orangerie a Parigi.
Si tratta di un luogo davvero speciale, che Claude Monet amò tantissimo e del quale si prese personalmente cura. Era infatti un esperto giardiniere e un grande amante del Giappone, come ci ricorda il ponte in bambù, protagonista indiscusso del luogo.
Il Clos Normand
Si tratta del giardino che si trova appena usciti dalla porta di casa. Lo riconoscerete per le arcate in ferro sulle quali si arrampicano le piante più disparate. Se avrete la fortuna di visitarlo in primavera, troverete un trionfo di colori e fiori. Io l’ho visitato in piena estate e vi assicuro che era davvero stupendo. .
La casa: visita all’atelier dl Maestro
Al pian terreno di questa magione troviamo l’atelier nel quale il maestro dipingeva. Alle pareti vi sono le riproduzioni dei suoi dipinti più famosi.
È un luogo nel quale ho desiderato ardentemente essere da sola. Purtroppo, come racconto più avanti, è stato praticamente impossibile. Sempre al pian terreno si trovano la sala blu, la sala gialla e la cucina.
Questa parte è rimasta intatta fin dalla morte del pittore, al contrario del piano superiore. Ed è la parte più bella e preziosa della visita.
Al piano superiore si trovavano le camere da letto, oggi ricostruite più o meno fedelmente. Le ricostruzioni sono del 2014.
Giverny, visita a le Jardin d’Eau di Monet: la mia esperienza
Arriviamo alla casa di Monet in tarda mattinata e all’entrata della casa c’è una fila lunghissima, ma molto strana.
Sedie a rotelle e stampelle in ogni dove. Centenarie signore dalle vaporose cotonature e improbabili (e sbaffati) rossetti rossi affollano le scale che portano all’interno dell’atelier di Monet.
Al collo hanno tutte il cartellino “Traveling the world in comfort”.
É una specie di gita di casa di riposo e viste le bandierine americane sparse un po’ ovunque, mi chiedo come abbiano fatto a portarle tutte da oltreoceano senza che nessuna ci abbia rimesso le penne (certo, se qualcuna avesse tirato il calzino, non sarebbe stata lì).
Le vecchie sono arcigne: non fanno passare nessuno, impiegano 10 minuti a salire uno scalino, creano un ingorgo che neanche al casello di Milano Sud il 17 di agosto, ma non mollano. All’interno della casa, tutta scalini strettissimi e alti, la stessa cosa.
Impieghiamo un’ora a visitare una casetta di neanche 10 stanze.
All’uscita, sprinto per battere le vecchie e arrivare per prima alla toilette – non oso pensare al tempo in cui impiegherebbe una di loro a fare le sue cose all’interno di un bagnetto francese.
Niente, anche alla toilette fila lunghissima.
Le vecchie si erano divise in due gruppi, come nei film horror. Metà in casa e metà al bagno. E visto l’interesse che avevano mostrato per i quadri dell’impressionista, bagno o casa, fa lo stesso.
Vecchie 10 – io zero.
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FRANCESCA
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l’ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d’arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de “I Cassiopei (biografie non autorizzate) e “Storia di Biagio”.
Povere vecchiette dai, infondo volevano solo vedere la casa del pittore Ahaha, scherzi a parte, ho colto l’ironia dell’aneddoto tranquilla, e segnato anche le info!
Macché, volevano solo intralciarmi XDDD
Ho appena finito di leggere La felicità delle piccole cose dove si parla, anche, di Giverny. Le tue foto sono state la ciliegina sulla torta!
Allora devi assolutaente vedere anche tutte le altre! E io devo comprare quel libro 😉
Oddio che meraviglia
queste foto sono favolose
Grazie!!!! <3 <3 <3
bellissime piante …..questo giardino sarebbe piaciuto tantissimo anche alla tua mamma ……
Con l’inizio del post mi hai incantata, mi sembrava di sentire gli uccellini e il venticello fra le frasche. Poi sono arrivate le nonnine americane e mi hai ricordato di quando, nelle strette grotte del Gran Canyon, avevamo davanti ‘sta vecchia col bastone che ti chiedi “Ma perché vuole fare un’escursione qua sotto?”. Infatti poi la guida, per il tratto più impervio, le ha chiesto di sedersi e aspettarci lì.
Comunque ci voglio arrivare anch’io a quell’età con tanto spirito!
Io voglio arrivare a quell’età solo per cotonarmi! XD
…e spruzzarmi la lacca che colora di capelli 🙂
ROSA!!!!
Bello sapere che anche ad ‘una certa’ riusciremo a viaggiare … In compagnia e a tutto confort