Bresciana di nascita e siciliana dintra, spinta dalla passione per gli algoritmi e la matematica applicata, dopo una laurea in Ingegneria Informatica è impegnata in un dottorato in Ricerca Operativa, tra Brescia e Verona. Non si affida solo ai numeri ma anche ai libri: sono i suoi capisaldi per esplorare il mondo, reale e immaginario. Approfitta dei viaggi di lavoro per imparare nuove ricette e conoscere nuove letterature. Conduce il gruppo di lettura del suo paese, perché per lei condividere è uno dei modi più intriganti per imparare. E’ un onore per noi ospitare la poliedrica Alice di Bibliofilamente che ci porterà alla scoperta di una Parigi meno nota e, forse per questo, ancora più speciale.

FrancescaGi

A Parigi con Alice

Parigi val bene una… maratona, meglio camminando che correndo.

Non c’è niente di più juste che vivere les rues parisiennes un passo alla volta, senza lasciarsi tentare dalle ammalianti entrate della metropolitana in puro stile Art Nouveau.

Se siete appassionati d’arte e cultura ed è la prima volta che visitate la Ville Lumière, probabilmente non vedrete l’ora di perdervi tra le innumerevoli opere del Louvre, adoperando come audioguida un Nintendo 3DS con la geolocalizzazione delle sale. Oppure di teletrasportarvi in una vecchia stazione nella seconda metà dell’Ottocento, visitando il Musée d’Orsay per ammirare gli istanti rubati alla storia e incantati su tela dagli Impressionisti.

Il bigliettino a George Mèlies – Père Lachaise, Parigi

parigi museo d'orsai

Per chi apprezza di più l’arte moderna, sarà d’obbligo la visita al Centre Pompidou. La collezione permanente offre opere di Matisse, Picasso, Kandinskij, Warhol, Mondrian, Klee, fino agli artisti contemporanei.

Eppure, sia che siate neofiti di Parigi sia che abbiate già avuto l’occasione di vederla in passato, il percorso che vorrei consigliarvi non prevede queste tappe (che restano comunque stupende e imperdibili).

La capitale francese offre più di 130 musei. Perché non mettere un secondo da parte quelli più famosi e concentrarsi invece su alcuni minori (ma solo per dimensione)?

Visitare i musei di PArigi con il Paris Museum Pass

Prima di cominciare il nostro tour, è consigliabile però comprare il Paris Museum Pass, disponibile nelle versioni da 2, 4 o 6 giorni (consecutivi).

La tessera è nominativa e vi dà l’accesso ai principali musei e monumenti di Parigi, spesso saltando le code alle biglietterie (ma non quelle per i controlli di sicurezza ai metal detector).

È conveniente se si pensa di visitare anche solo quattro musei. La versione da 2 giorni costa 48 euro e l’ingresso medio si aggira sui 10-12 euro. La differenza è che non limiterà la vostra visita solo a quattro musei ma, anzi, vi farà venire voglia di fare più esperienze possibili e di ottimizzare al massimo le giornate a disposizione.

Si può acquistare sia online sia negli Info Point sparsi per la città e si attiva semplicemente scrivendo sul retro la data di inizio e il vostro nome.

Ora siamo pronti: quali sono i musei meno conusciuti di Parigi ma che vale la pena di visitare?

Musée Rodin

museo Rodin parigi

Voto: 5/5 Posizione: Rue de la Varenne Tempo stimato: almeno 2 ore

Comincio da quello che ho trovato più sorprendente, sia perché l’artista è poco noto sia perché personalmente sono sempre stata più appassionata di dipinti che di statue.

Visto che il Musée Rodin era incluso nel Pass e mi sono detta: perché no?

Mi sono così recata in rue de la Varenne, nel VII arrondissement della capitale, nella dimora che fino al 1917 era l’Hôtel Biron, dove Auguste Rodin (Parigi, 12 novembre 1840 – Meudon, 17 novembre 1917) visse gli ultimi dieci anni circa della sua vita.

La residenza meriterebbe una visita anche solo per il giardino, uno dei sette meritevoli di menzione a Parigi.

giardino museo rodin parigi insolita

Forse conoscerete l’artista per una delle sue opere più famose: “Le baisier” (“Il bacio”).

Avrete l’occasione di vederla, ma non sarà quella che più potrebbe sbalordirvi.

Il Musée Rodin è infatti l’unico museo autorizzato a mostrare in pubblico le opere di Rodin: ne contiene più di 500! L’audioguida è disponibile in varie lingue e vi accompagnerà nella visita sia interna all’edificio principale sia nel giardino esterno.

Le sale sono organizzate in ordine cronologico. È subito evidente il lato riformatore di Rodin, che si distacca dal neoclassicismo e consente alla scultura di ricominciare a esprimersi in maniera originale, senza più imitare movimenti precedenti.

Rodin non ebbe una carriera facile.

Dopo aver frequentato la Petite École, studiando arte e matematica, fu bocciato tre volte all’esame di ammissione per l’École des beaux-arts. Decise quindi di lavorare come artigiano decoratore e intanto continuare a praticare la sua arte.

Era appassionato di mitologia e un grande estimatore di Dante Alighieri: molte delle sue opere sono ispirate dai Canti dell’Inferno della Divina Commedia, come “Le porte dell’Inferno” o “Ugolino”.

Anche “Il pensatore” si ritiene sia Dante stesso, che contempla il suo lavoro.

La voce dell’audioguida ci accompagna, in maniera sapientemente bilanciata, anche nelle  sue relazioni personali: da quella passionale con la scultrice sua allieva Camille Claudel a quelle di amicizia con gli scrittori Victor Hugo e Honore de Balzac, al rispetto e ammirazione verso i pittori Monet e Van Gogh.

Vale la pena visitare il Musée Rodin?

Sì. Rodin usò bronzo e marmo per rappresentare le emozioni più volubili e i corpi umani più tormentati. Era interessato maggiormente al carattere delle cose piuttosto che all’estetica, perché “per un artista degno di tale nome, tutto è bellezza”.

Musée Cluny

Voto: 4/5 Posizione: Rue du Sommerard Tempo stimato: 1 ora e mezzo

Dall’esterno non è molto accattivante.

Si tratta di un museo di storia medievale abbastanza piccolo, e non c’è bisogno dell’audioguida. Le opere principali infatti sono dotate di descrizioni approfondite sia sul contesto storico sia sull’opera in sé.

parigi museo cluny

Si parte con un’esposizione temporanea dedicata ai cinque sensi: nel Medioevo erano numerosi i testi che li ritenevano gli specchi sul mondo e sulla conoscenza.

I sensi non devono mai essere rifiutati ma usati consapevolmente, in modo ragionevole. Vi è persino una scala di importanza: la vista, il più vicino alla mente e sinonimo di verità, occupa il posto più alto; seguono l’udito e l’olfatto, che intensificano le sensazioni e stimolano l’immaginazione; in fondo si trovano invece gusto e tatto, verso una concretizzazione fisica.

I cinque sensi vengono mappati in entrambe le due serie principali di arazzi esposti al Musée Cluny, in puro stile millefleur. La prima serie è quella de “La vie seigneuriale”, che include anche “Le bain” e “La lecture”.

arazzo museo cluny parigi

La seconda serie è invece quella più famosa in assoluto, ma non abbiate fretta. Conservate la sala dove si trova per ultima, calatevi nell’atmosfera osservando le altre opere e non accorrete subito a vedere “La Dame à la Licorne”.

Leggete con calma le frasi nel corridoio scuro che vi prepara alla contemplazione dei sei arazzi: tatto, gusto, olfatto, udito, vista e, infine, il cuore.

Sono affascinanti e stupefacenti, l’istinto di toccare le trame è fortissimo, ma non si può.

Per saperne di più sulla Dama e sugli arazzi, non dimenticate l’esaustivo depliant illustrativo all’ingresso della sala.

Consiglio di lettura: per conoscere la storia di una delle possibili interpretazioni, potete buttarvi a capofitto nelle righe del romanzo storico “La dama e l’Unicorno” di Tracy Chevalier (la stessa scrittrice de “La ragazza con l’orecchino di perla”).

Perché vale la pena visitare il Museo Cluny?

Perché les tapisseries sono rare e spesso sottovalutate, rispetto alle altre espressioni d’arte più celebri. Meritano invece la dovuta attenzione, perché vi è dietro un progetto complesso, fatto di bozze, dipinti, cartoni, lavoro di squadra, tanto impegno e precisione. Anche andando alla cieca durante molte fasi di lavorazione!

Qui c’è l’occasione di vedere due serie, perché non coglierla al balzo?

Musée Delacroix

Voto: 4/5 Posizione: Rue de Furstemberg Tempo stimato: 45 minuti

Il Louvre non vuol dire solo Monna Lisa, anzi. È talmente vasto che per visitarlo completamente ci vorrebbero più giorni.

Una delle opere più maestose conservate lì è “La libertà che guida il popolo” di Eugene Delacroix. Se siete rimasti colpiti dall’allegoria della donna, dall’uso magistrale dei tre colori della bandiera francese e dal talento di questo pittore, non potrete non fare un salto anche al museo a lui dedicato, suo vecchio atelier.

Anche questo non offre tanti spazi, però ha al suo interno un grazioso giardino giapponese.

Così diceva lo stesso Delacroix: “La vue du mon petit jardin et l’aspect riant de mon atelier, me causent toujours un sentiment de plaisir”. Qui potrete trovare i suoi disegni sui felini, in particolare le tigri.

Perché vale la pena visitare il Museo Delacroix?

Per osservare la crescita dell’artista, sia per quanto riguarda i temi sia per lo stile. Per desiderare pure voi, come Bacco, di addomesticare una tigre. Per vedere i primi schizzi de “La libertà che guida il popolo” e infine per riposarvi un attimo nel giardino interno, chiudendo gli occhi e immaginando di essere lì, nella prima metà dell’Ottocento, in pieno Romanticismo.

Queste sono solo tre chicche della Ville Lumière, che resta sempre una delle città più visitate che mai.

Nel 2018 ha persino stabilito un nuovo record, arrivando a quasi 40 milioni di turisti. D’altronde, con i suoi peculiari arrondissements da visitare uno a uno, con le sue crêpes e i macarons da assaggiare, con tutti i monumenti e i grandi parchi in cui perdersi, con i bouquinistes lungo le rive della Senna e i loro libri in edizioni speciali… Come fare a resisterle? Paris, au revoir!

Consiglio extra

TRAMONTO ARCO DI TRIONFO PARIGI

Cosa fare verso l’ora di cena, quando ormai tutti i musei sono chiusi?

Si può ancora sfruttare il Paris Museum Pass per salire i 277 gradini dell’Arc du Triomphe (aperto fino alle 23) e ammirare il tramonto e un panorama sulla città a 360° dal cuore dell’Étoile: semplicemente merveilleux.

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