In questo post vi parlerò di come visitare la Villa del Balbianello, sul Lago di Como.
Un edificio incredibile, che ha fatto da location a numerosi colossal hollywoodiani.
Tra le innumerevoli bellezze del Lago di Como, merita sicuramente una menzione particolare la Villa del Balbianello, abbarbicata sulla punta del Dosso di Lavedo in località Lenno.
La Villa del Balbianello, affacciata sul Lago di Como, è una delle meraviglie che si possono visitare grazie al FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Si tratta di un bellissimo edificio, circondato da uno splendido parco, usato come location di film famosissimi (Star Wars su tutti: è dove Padme e Anakin si sposano) ma anche come location per eventi e matrimoni.
In questo post troverete informazioni dettagliate per la visita, ma anche sulla storia della Villa del Balbianello.
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Indice
- 1 Dove si trova la Villa del Balbianello e come arrivare
- 2 Come arrivare alla Villa del Balbianello
- 3 Villa del Balbianello: cosa si può vedere?
- 4 Visita alla Villa del Balbianello: orari
- 5 Villa del Balbianello: biglietti
- 6 Storia della Villa del Balbianello
- 7 Villa del Balbianello: la mia esperienza
- 8 Curiosità sulla Villa del Balbianello
Dove si trova la Villa del Balbianello e come arrivare
La Villa del Balbianello si trova sul Lago di Como.
L’indirizzo preciso è Via Guido di Monzino numero 1, località Tremezzina.
Come arrivare alla Villa del Balbianello
Ci sono numerosi modi per arrivare alla villa:
- in auto: non è possibile arrivare direttamente alla villa con l’auto. Dovete parcheggiare a Lenno, nel Parcheggio Mercato di Tremezzina, o in via Comoedia e proseguire a piedi o in taxiboat.
- a piedi: partendo da Lenno, si arriva in circa 20 minuti. La distanza da percorrere è di un chilometro.
- Taxiboat: il mezzo di sicuro più suggestivo, ma anche il più costoso. Le partenze sono dal Lido di Lenno.
- Bus: da Como prendete il bus SPT 10 e scendete alla Fermata Lenno. Dà lì proseguite a piedi.
Villa del Balbianello: cosa si può vedere?
Durante tutto l’anno, è possibile visitare, in totale autonomia, solo il parco della villa.
Per visitare gli interni dell’edificio, bisogna fare una visita esclusivamente guidata.
Visita alla Villa del Balbianello: orari
La villa è aperta il martedì e da giovedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso al parco ore 17.00, ultimo ingresso alla villa ore 16.00).
Nei mesi di novembre e dicembre, gli orari possono essere ridotti.
Vi consiglio di controllare gli orari sul sito ufficiale del FAI, prima di mettervi in marcia.
Villa del Balbianello: biglietti
Ci sono due tipi di biglietti, a seconda che si scelga di visitare solo il parco o anche l’intero della Villa.
Biglietto solo per il Parco
Si visita in autonomia senza essere accompagnati da una guida.
- Intero: 12 euro
- Ridotto (bambini dai 6 ai 18 anni): 9 euro
- Studenti fino a 25 anni: 9 euro
- Famiglia: 35 euro (due 2 adulti e 2 o più bambini dai 6 ai 18 anni)
- Gratis per: Iscritti FAI, Residenti comune di Tremezzina, Bambini fino ai 5 anni e persone con disabilità e accompagnatore
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Biglietto per la Villa e il Parco
È possibile accedere all’interno della Villa del Balbianello solo con visita guidata. Il tour ha una durata di circa 45 minuti.
- Intero: 23 euro
- Ridotto (bambini dai 6 ai 18 anni): 15 euro
- Studenti fino a 25 anni: 15 euro
- Ridotto 4 euro: Iscritti FAI, Residenti comune di Tremezzina, persone con disabilità e accompagnatore
- Famiglia: 65 euro (due 2 adulti e 2 o più bambini dai 6 ai 18 anni).
- Bambini fino ai 5 anni: gratis
Storia della Villa del Balbianello
La villa venne costruita nel XVIII secolo dal Cardinale Angelo Maria Durini sui resti di un convento francescano, di cui rimangono a testimonianza la facciata della cappella e le due torri campanarie.
Alla morte del Cardinale, la proprietà passò al nipote Luigi Porro Lambertenghi, patriota liberale.
Lambertenghi ne fece un luogo di ritrovo per liberi pensatori quali Giovanni Berchet, Ludovico di Breme e Silvio Pellico.
Dopo alterne vicende e cambi di proprietà, nel 1974 gli eredi del generale americano Butler Ames, vendettero la Villa a Guido Monzino.
Erede della famiglia che aveva fondato la Standa, Monzino fu un importante esploratore e alpinista, con all’attivo 21 spedizioni in tutto il mondo, compresa una spedizione italiana al Polo Nord, nel 1969, e la prima ascesa italiana sull’Everest, nel 1973.
Malato di cuore, Monzino non poté raggiungere la cima del monte, ma guidò la spedizione dal campo base a circa 6000 metri.
Scelse Villa del Balbianello come suo ritiro e investì molti anni, e molti soldi, per restaurare e allargare l’edificio.
Le maestranze compirono una vera impresa, perché la casa sorge addossata alla roccia e alcuni nuovi ambienti, come lo spogliatoio, il bagno privato e il vano dell’ascensore, furono scavati a mano.
Alla sua morte, Monzino lasciò la Villa e le straordinarie collezioni che contiene al FAI.
Villa del Balbianello: la mia esperienza
Una strada in salita di circa 1 chilometro porta dal parcheggio ai cancelli della villa.
È possibile acquistare il biglietto per visitare solo il giardino, ma il mio consiglio è quello di prenotare la visita guidata che vi porterà a scoprire la straordinaria eredità di Monzino (durata circa 1 ora).
L’arredamento è composto da pezzi d’antiquariato Luigi XIV e Luigi XVI e da molti pezzi inglesi del XIX secolo, mentre le tappezzerie e le decorazioni, purtroppo, risentono della moda degli anni ’70.
La visita ha inizio dal loggiato e preparatevi a godere dell’intimità della biblioteca che raccoglie solo testi a carattere geografico.
Sarete deliziati dalla vista delle straordinarie collezioni di dipinti su lastre di vetro e di arte africana, precolombiana e cicladica, nonché dalla raccolta di cimeli collezionati in quasi 20 anni di spedizioni.
La visita della villa mi ha affascinato, ma la sua straordinaria ricchezza non è nulla in confronto allo spettacolare giardino all’italiana, curato per tutto l’anno da una squadra di tre giardinieri a tempo pieno.
Monzino ha lasciato chiare disposizioni per la cura del verde. Ad esempio, alcuni degli alberi devono essere potati a ombrello per evitare che crescendo coprano la vista dai piani superiori.
I platani invece sono tagliati a candelabro, mentre le siepi di bosso, che ingentiliscono le colonne dell’approdo e rendono unico il loggiato, devono avere l’aspetto sinuoso del serpente.
Questo è un omaggio Giuseppe Arconati Visconti, che per un breve periodo ebbe la proprietà della villa.
Curiosità sulla Villa del Balbianello
- Monzino si trasferì sul Lago di Como negli anni ’70, gli anni delle Brigate Rosse, degli attentati e dei rapimenti. Per questo decise di modificare l’antico passaggio segreto che originariamente portava dall’approdo all’odierna biblioteca. Anche le nuove vie di fuga furono scavate nella roccia.
- Se siete appassionati di cinema probabilmente avete già visitato Balbianello senza nemmeno saperlo. La villa e il parco infatti sono stati utilizzati come set per le riprese di 007 Casino Royale, è qui che l’agente segreto James Bond, alias Daniel Craig, passa un periodo di convalescenza. Gli appassionati di Star Wars invece potranno ripercorrere la storia d’amore tra Anakin Skywalker e Padme Amidala. È infatti Balbianello la villa nella regione dei laghi del pianeta di Naboo in Episodio II – L’attacco dei cloni.
- Se state cercando una location esclusiva per il giorno del vostro Sì, sappiate che è possibile organizzare cerimonie ed eventi sulla terrazza dalla vista mozzafiato.




Questo post è stato scritto da:

Francesca
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate)" e "Storia di Biagio".