State programmando un viaggio in Corea del Sud e vi state chiedendo cosa fare a Seoul? Non andate oltre, questo è il post giusto per voi.

Seoul è la capitale della Corea del Sud, un mix incredibile di templi millenari e grattacieli modernissimi. È una città incredibile, che corre sempre, giorno e notte. 

Dal quartiere di Insadong al parco di divertimenti Lotte, dal Coex Aquarium al Changdeokgung Palace, dai parchi pubblici al Bongeunsa Temple, in questo post troverete tutto quello che c’è da sapere per un meraviglioso e indimenticabile viaggio a Seoul. 

Abbiamo raccolto le migliori cose da fare e da vedere a Seoul.

Prendetelo come base per fare un itinerario tutto vostro, che includa interessi e passioni che renderanno Seoul indimenticabile. 

Per altre informazioni e consigli, leggete il post Consigli per un viaggio a Seoul.

cosa fare a seoul

Seoul essential: le cose importanti da sapere


  • Assicurazione di viaggio: non partite senza una buona assicurazione che copra tutte le eventualità, da una quarantena forzata per covid all’unghia incarnita. Date un’occhiata a questa di Civitatis che è particolarmente economica e che copre numerosi imprevisti. 
  • Trasporto dall’aeroporto: dopo un lungo volo, se come me siete sempre particolarmente stanchi, non state a sbattervi per trovare mezzi pubblici o taxi che vi portino in albergo. Prenotate dall’Italia un trasporto al vostro hotel e iniziate subito la vacanza.
  • SIM card: sia per consultare le mappe che i servizi di trasporto, ma anche per tutto il resto, viaggiare oggi senza dati per il cellulare è impensabile: acquistate una SIM card da ritirare direttamente all’aeroporto di Incheon per non essere neanche scollegati per un secondo.
  • WiFi portatile: se non volete cambiare la SIM al cellulare, ecco un’altra opzione per voi: un mini wifi portatile a cui collegarsi per i dati internet, senza togliere la SIM dal vostro smartphone.
  • Discover Seoul Pass: una carta turistica che permette l’accesso prioritario in oltre 50 musei e attrazioni turistiche e un giorno di passaggi sul bus turistico di Seoul.

Bongeunsa Temple

Tour di Seoul


Seoul è una città dai mille volti e questo si capisce dalla quantità e dalla differenza di tour guidati di cui si può usufruire.

Se visitate Seoul per la prima volta, affidatevi a una guida professionista per un paio d’ore. 

Vi farà scoprire la città e vi metterà a vostro agio con una delle metropoli più futuristiche al mondo.

Ecco alcuni tour interessanti sui quali fare un pensierino: 

  • Tour serale in bici elettrica: se vi piace pedalare, Seoul ha una vasta serie di piste ciclabili da sfruttare per viaggiare in città. Con questo tour visiterete la porta orientale, il mercato DDP e Dongdaemun, il mercato di Gwangjang e il villaggio di Ikseongdong, fino al Monte Namsan.
  • Tour a piedi dei fantasmi di Seoul: se amate il noir e le storie di fantasmi, non perdetevi questa visita guidata che vi porterà alla scoperta dei lati oscuri di Seoul
  • Tour a piedi di Gangnam personalizzato: alla scoperta di uno dei quartieri che hanno reso popolare la Corea del Sud in occidente: Gangnam.
  • Tour dello street food coreano: il cibo ha un’importanza fondamentale in Corea. Scopritene i segreti con questo tour del cibo di strada fino al mercato di Namdaemun.

Cosa fare a Seoul


Eccoci pronti quindi per fare un itinerario a Seoul, accompagnati da FrancescaGi, che ha passato in questa città numerose settimane, sia in estate che in inverno.

Bongeunsa Temple


bongeunsa temple seoul

Se un’amica non me lo avesse caldamente consigliato, forse avrei fatto l’imperdonabile errore di non visitare il Bongeunsa Temple: un’oasi di pace nella moderna e caotica Seul.

È un tempio buddista che risale a più di 1200 anni fa. Distrutto durante il periodo di repressione del buddismo, ricostruito nel 1400, danneggiato durante la guerra di Corea, è alla fine stato ricostruito nelle parti mancanti ed è arrivato fino a noi.

Non aspettatevi però un singolo tempio.

Il Bongeunsa Temple è più che altro una serie di edifici di culto che si sviluppano sulla parete di una collina.

L’aspetto più suggestivo è rappresentato dal luogo in cui il tempio di trova.

Nel bel mezzo della ultramoderna Seul, tra grattacieli e ipertrafficate strade urbane a sei corsie per carreggiata (!), si staglia la porta per accedere a questo luogo di silenzio, pace e preghiera.

So che detto così sembra irreale, ma vi garantisco che una volta entrati nel giardino il traffico della città scompare.

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Bongeunsa Temple: la nostra esperienza

Quando siamo andati noi, nel complesso principale si stava svolgendo la preghiera e l’aria era piena solo delle voci melodiose (ed incomprensibili) dei monaci e dei fedeli.

Amo particolarmente i templi buddisti proprio per la profonda serenità che sono in grado di infondermi e camminare nel giardino del Bongeunsa è stata l’ennesima conferma.

Solo altre due turiste oltre noi, qualche discreta figura in preghiera. Nient’altro.

Davanti all’edificio principale il soffitto esplode per i colori delle lanterne appese in occasione del compleanno di Buddha (che si festeggia ad inizio maggio), ciascuna con il suo biglietto di preghiera e ringraziamento.

Dopo essere rimasti un po’ con il naso per aria, siamo saliti verso i templi superiori più piccoli, attraverso un giardino suggestivo anche in autunno inoltrato.

Seguendo il percorso si arriva alla statua di Buddha che domina questa parte della città con il suo sguardo sereno e pacifico.

Oggi il Bongeunsa non è solo un luogo di preghiera, ma un centro per la conservazione e la diffusione della cultura buddista in Corea del Sud.

Al suo interno si organizzano anche brevi soggiorni per avvicinarsi al buddismo e visite guidate per conoscere a fondo la vita monastica.

L’ingresso al Bongeunsa Temple è gratuito e all’entrata una cortese signora ci ha chiesto da dove venissimo per poi offrirci un depliant in inglese con le informazioni sul tempio.

Se andando via sentirete il desiderio di lasciare un’offerta come ringraziamento per la serenità che questo luogo avrà saputo donarvi, potrete scegliere di offrire candele di varie dimensioni o sacchi di riso da lasciare ai monaci.

Pro Tip: Esattamente dall’altro lato della strada rispetto al Tempio si trova il Coex Mall che definire centro commerciale è davvero riduttivo. Vi basterà mezz’ora al suo interno per diventare poverissimi. Pensate che, quando siamo andati noi causa pioggia, ci abbiamo passato quasi un’intera mattinata. Traete le vostre conclusioni.

Changdeokgung Palace e il Giardino Segreto


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Visitare Seoul è anche non lasciarsi sfuggire l’occasione di immergersi nei tani palazzi reali che ospita, primo fra tutti il Changdeokgung Palace, che in coreano significa palazzo della prospera virtù.

Changdeokgung Palace: un po’ di storia

Il Changdeokgung Palace (lo so, è un nome impronunciabile e infatti neanche ci provo!) è uno dei cinque grandi palazzi costruiti dai sovrani della dinastia Chosun ( o Jonseon).

Changdeokgung è stato il palazzo favorito di molti sovrani coreani del Medioevo e fu costruito secondo i canoni coreani, in modo da armonizzarsi con l’ambiente circostante. Una specie di ecoedilizia ante litteram.

La costruzione del palazzo iniziò nel 1405 e venne ultimata nel 1412. Fu ricostruito una prima volta nel 1610, dopo essere stato raso al suolo da un incendio durante l’invasione giapponese. Venne distrutto e ricostruito diverse volte durante la sua storia. L’ultimo re coreano, Sunjong, visse nel palazzo mi fino alla sua morte avvenuta nel 1926.

Come si viveva nel Changdeokgung Palace?

All’intero del Palazzo reale, uomini e donne vivevano in spazi distinti. Per avere figli era necessario prendere un appuntamento ed era anche necessario che il cielo fosse terso (praticamente la stagione delle piogge non si procreava…).

I sovrani potevano avere mogli e concubine, ma queste donne non potevano mai lasciare il palazzo e si dedicavano quindi a varie arti, tra cui il giardinaggio (ricordatevi di questa arte, vi spiego il perché più avanti).

I sistemi di areazione e di riscaldamento delle stanze provenivano dal pavimento. Noi ci siamo arrivati solo nei prima anni 2000, praticamente. Pensate alla modernità dell’architettura coreana, mi ha davvero sorpresa!

Il complesso del Changdeokgung Palace è composto, oggi, da ben tredici edifici e ventotto padiglioni. Ma on è tutto, c’è un enorme, gigantesco e bellissimo giardino, chiamato il Giardino Segreto.

Solo il nome fa innamorare!

Nel 1997 Changdeokgung è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Changdeokgung Palace Seoul Seul Corea del sud

Visita al Changdeokgung Palace di Seoul

Il biglietto costa 16.000 won (poco più di 10 euro a testa); abbiamo visitato il palazzo e il giardino segreto entrambi con guida in inglese a nostra disposizione.

I bambini non pagano l’ingresso.

La visita del giardino segreto è possibile solo con la guida.

Quella al palazzo è libera, ma dopo cinque minuti dal nostro ingresso iniziava una visita guidata gratuita in inglese e abbiamo deciso di approfittarne.

La quasi totale assenza di turisti di questo periodo ha fatto sì che il giro fosse solo per noi. Decisamente positivo.

Io e mio marito avevamo già visitato il Palazzo cinque anni fa, a novembre inoltrato, con meno 10 gradi e una suggestiva spolverata di neve. Tornare con nostro figlio e un caldo umido appiccicoso è stata una bella variante.

Il palazzo è maestoso, ricostruito dopo i numerosi incendi in maniera molto fedele, tenuto in modo impeccabile. Ma il fatto che sia una ricostruzione toglie secondo me un po’ di magia. Quello che invece non smetterà mai di lasciarmi senza parole è il giardino segreto, il suo silenzio, gli scoiattoli, i riflessi sull’acqua.

Changdeokgung Palace Soul Seul Corea

Incantevole!

Se siete a Seoul e avete poco tempo, questo secondo me merita una visita.

Tra l’altro le due guide che ci hanno accompagnato sono state estremamente gentili, esaustive nelle spiegazioni e parlavano un ottimo inglese (mentre non conservo lo stesso positivo ricordo nella visita precedente, ma il freddo patito potrebbe aver alterato i miei ricordi).

Pro Tip: Abbiamo terminato la visita del palazzo che era ora di pranzo. Vista la squisita gentilezza della nostra guida e il suo perfetto inglese (cosa non scontata!) le abbiamo chiesto consiglio per il pranzo. Ci ha suggerito di uscire da un ingresso laterale (tutto dritto davanti a voi quando passate dalle porte di accesso al palazzo, sulla sinistra avendo l’ingresso principale alle spalle). Da lì ci siamo trovati in una stradina con tanti locali tra cui scegliere. Siamo stati attratti dal Burger Bang (non di solo cibo coreano vivono i viaggiatori) e abbiamo scoperto che dal primo piano si gode di una bellissima vista sui tetti del Cahngdeokbung Palace. Un valore aggiunto al nostro buonissimo pranzo.

Coex Aquarium


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Dopo aver fatto il carico di spiritualità al Bongeunsa Temple, vi basterà attraversare la strada per entrare nel più terreno dei mondi: il Coex Mall, centro commerciale talmente grande da contenere il Coex Aquarium (che occupa una superficie di oltre 14.000 mq!).

Oltre ad un numero impressionante di negozi e luoghi in cui mangiare.

Poichè il marito acquariofilo non va mai in vacanza, ma al contrario sfrutta ogni occasione per portare alla sua causa anche quell’anima innocente del figlio, potevamo noi perderci il Coex Aquarium? Ovvio che no!

Per arrivarci vi consiglio di chiedere indicazioni a qualche ragazzo giovane che si aggira per il Coex Mall. Ci sono cartine e schermi interattivi, ma in coreano. I ragazzi invece parlano quasi tutti inglese e sono super disponibili.

Onestamente non credo possa competere con l’Acquario di Genova, ma è veramente divertente. E con i bambini il successo è garantito.

Ci sono tantissime varietà di pesci (e non solo), vasche tematiche, angoli raccolti, ma la cosa che mi ha fatta impazzire è lo stampo un po’ americano che hanno alcuni ambienti.

Se qualcuno di voi ha mai visto Tanked – Acquari di famiglia, capirà immediatamente cosa intendo guardando le foto.

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Perché il Coex Aquarium merita una visita

Il biglietto per gli adulti costa circa 17 euro. Nelle giornate normali l’affluenza è umana e l’educazione dei coreani fa davvero la differenza.

E’ l’unico acquario in Corea ed è strutturato seguendo idealmente il percorso dell’acqua dalle Ande, nei fiumi amazzonici fino al mare.

Seguire il percorso è facile e divertente. Per i bambini in età scolare ci sono anche dei timbri da mettere man mano che si vedono i vari animali su una specie di libretto ricordo.

Ad un certo punto si accede ad una vasta area con acquari realizzati OVUNQUE.

In una lavatrice, in un vecchio videogioco, in un frigorifero, in una cassetta postale… Il mio preferito è in assoluto quello nella cabina telefonica. Non è incantevole???

Il Coex e i bambini

C’è un’area in cui ai bambini è consentito infilare le mani nelle vasche e avere una percezione tattile di quello che stanno guardando.

Conchiglie, lumache di mare, pesci garra rufa (sono quelli che mangiano le pelli morte da mani e piedi, per capirci) e altre amenità li aspettano per farsi conoscere.

Prima di mettere le mani nelle vasche, i bambini hanno a loro disposizione lavandini bassi con acqua e sapone per lavarsi le mani. Lavandini analoghi sono posti alla fine del percorso sensoriale.

Non immaginatevi scene “cruente”. Ho visto una classe di bimbi coreani di non più di 5 anni lavarsi ordinatamente le mani. Curiosare nelle vasche e poi lavarsi di nuovo con una disciplina ed un’educazione affascinanti.

Nella seconda parte del Coex Aquarium arrivano le grandi vasche, quelle con razze e squali.

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Il tunnel sotto la vasca grande è chiaramente affascinante. Il fatto che sotto ci sia un tapis roulant molto lento consente di percorrerlo tutto stando con il naso per aria senza rischiare di cadere.

Nostro figlio si è divertito e, alla fine, anche noi (come resistere e non mettere la mano nella vasca dei garra rufa?). Il Coex Aquarium merita decisamente una visita!

Nota pratica: ci sono tanti servizi a disposizione, tutti tirati a lucido e tutti attrezzati per i bambini. Sto imparando che non sono dettagli da sottovalutare!

Parchi pubblici


parchi pubblici seoul

Quando siamo andati per la prima volta a Seoul, era inverno pieno e abbiamo trovato una media di meno 10 gradi centigradi.

Comprensibilmente, non abbiamo visitato nemmeno un parco. Questa volta però, anche per trovare refrigerio dall’umidità della stagione delle piogge, i parchi pubblici di Seoul si sono rivelati una risorsa preziosa.

Purtroppo a causa delle restrizioni dovute alla pandemia Covid, tutte le aree gioco per bambini erano chiuse. Un vero peccato perché alcune, come quella della Seoul Forest, sono bellissime.

Olimpic Park


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Questo parco è stato realizzato per i giochi olimpici del 1988 e da allora è diventato un importantissimo luogo di aggregazione e di svago per gli abitanti di Seoul.

Il sabato e la domenica soprattutto, la parte del piazzale sotto la grande costruzione realizzata per i giochi olimpici si riempie di famiglie con bambini che pattinano, fanno skate, vanno in monopattino o in bici.

Si respira un’aria distesa e serena.

Inoltrandovi nel parco vi colpirà il modo impeccabile in cui è tenuta tutta l’area verde. Uno splendore.

Il parco è arricchito da 200 opere d’arte di scultori di tutto il mondo, donate per commemorare l’apertura dei giochi, che rendono la passeggiata una bellissima scoperta continua.

La parte centrale del parco è un bellissimo percorso di 2,7km sulla Mongchontoseong Fortress dove ci è capitato di incontrare scoiattoli, fagiani e conigli.

Nel parco è possibile noleggiare risciò (italiani! fabbricati a Rimini) e tandem in varie postazioni (una sulla piazza centrale dei giochi olimpici).

Ci sono varie soluzioni per mangiare e tantissimi bagni, tutti tenuti in maniera impeccabile e tutti dotati di fasciatoio. Purtroppo il museo dei giochi olimpici, come tutti gli altri musei di Seoul, era chiuso a causa del covid.

Yeouido Park


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È stato una bellissima scoperta. In mezzo ai grattacieli sorge questo polmone verde che incanta. Le istallazioni presenti nel parco rendono la passeggiata divertente anche per i bambini.

All’interno troverete un suggestivo laghetto con carpe e ninfee e una pagoda che impreziosisce il quadro complessivo. Davvero bello.

Una parte dell’area è dedicata a Il piccolo principe, il capolavoro per bambini di Antoine de Saint-Exupéry, con tanto di personaggio in dimensioni reali costruito con i lego.

Tutto intorno al parco è presente una bella pista ciclabile e al centro ci sono campi da basket e un chioschetto che noleggia palloni per giocare. Nulla è lasciato al caso in Corea.

Da questo parco si accede al vicino Hangang Park che si sviluppa lungo un tratto del fiume Han, sul quale si possono fare anche delle piccole crociere.

Yeouido Hangang Park


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Qui c’è un percorso famoso in primavera per la fioritura dei ciliegi, che purtroppo noi non abbiamo potuto vedere. Abbiamo però noleggiato le biciclette e percorso un lungo tratto della pista ciclabile che costeggia il fiume.

Nei parchi pubblici e sui prati, i cittadini di Seoul si ritrovano per godere del fresco. Montano piccole tende da campeggio per ripararsi dal sole, mettono a terra dei tappetoni e tirano fuori pasti luculliani dagli immancabili carrellini. Le panchine fatte con le reti sono fantastiche. Noi non volevamo alzarci più.

Anche qui non mancano i servizi, con bagni sempre puliti, fontanelle per l’acqua, punti in cui mangiare, macchine per fare ginnastica all’ombra degli enormi cavalcavia, istallazioni varie per le immancabili foto da instagrammare.

Noi abbiamo pranzato in uno dei tantissimi convenience store che si trovano sulla passeggiata. Trovare cibo da asporto in Corea è davvero la cosa più semplice del mondo.

Dopo le grandi piogge cadute sulla Corea tra la fine di luglio e gli inizi di agosto, interi tratti della lunghissima pista ciclabile sono finiti sotto metri di acqua. Il fiume Han si è ingrossato in maniera paurosa.

Seoul Forest


seoul forest

Un altro parco perfetto per le famiglie con i bambini: il percorso pedonale separato dalla ciclabile, la possibilità di noleggiare biciclette di tutti i tipi, posti per mangiare, prati accoglienti e curatissimi, aiuole fiorite.

Tra l’altro il parco è davvero grande e in una seconda passeggiata in bicicletta abbiamo scoperto anche un’area con i cervi. Ci sono campi da badminton, gli immancabili attrezzi per la ginnastica, aree per lo sport.

Alle spalle della Seoul Forest trovate la deliziosa Via degli Atelier. Negozietti carini, coffee shop curati nei minimi dettagli. Un altro parco dove trascorrere piacevolissime ore di fresco e tranquillità.

La cosa che ci ha colpiti di più è la cura con cui queste aree sono tenute. Questi sono grandi parchi, ma lo stesso discorso vale per i piccoli parchetti di quartiere. La manutenzione è praticamente costante, ma anche il rispetto che i cittadini dimostrano verso la loro Seoul.

Nessuna cartaccia nonostante i pochissimi cestini (riportarsi la propria spazzatura a casa non è un problema mortale a quanto pare), servizi igienici sempre perfetti ovunque, aree per lo sport perfettamente funzionanti, giochi per i bambini e panchine immacolati. Se avete modo di trascorrere del tempo a Seoul, vi consiglio di godere di queste aree, ne vale davvero la pena.

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Gyeongbokgung Palace

Cosa vedere nei dintorni di Seoul


Come già detto, la capitale coreana è una città immensa e di cose da fare a Seoul ce ne sono a bizzeffe.

Ma se per qualche motivo avete voglia anche di vedere qualcosa fuori città, ci sono numerose gite da un giorno da poter fare, già organizzate in tutti i dettagli.

  • Isola di Nami: un giorno nell’isola a forma di mezzaluna che ha dichiarato la propria indipendenza dalla Corea. Prende il nome dal Generame Nami, qui sepolto, che guidò la vittoria contro i ribelli, durante la dinastia Joseon.
  • DMZ: tour della zona demilitarizzata e le aree circostanti, legati alla guerra di Corea.
  • Gangwon-do: alla scoperta del famosissimo Alpaca World e di Chuncheon City, una delle mete più interessanti da Seoul

Questo post è stato scritto da:

FrancescaGi

FrancescaGi

Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l'amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 5 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!