In questo post vi parlo di cosa fare gratis a New York: dai panorami ai parchi, dalle librerie ai musei, troverete tutto uello che volete sapere per risparmiare in un viaggio nella Grande Mela.
Ci sono tantissime cose da fare nella Grande mela, soprattutto se avete intenzione di fare un itinerario di 10 giorni a New York.
Dalle visite ai siti storici, agli skyline, alla ricerca del cibo di strada o di ristoranti stellati, la Grande Mela ha tantissime attrazioni da offrire, in particolare modo per chi la visita per la prima volta.
Sfortunatamente, però, New York è anche una delle città più care al mondo.
Vedere New York dall’alto, per esempio dalla Freedom Tower del World Trade Centre, è una delle esperienze da non perdere, ma anche una delle più costose da fare.
Niente paura!
In questo post vi indicherò un sacco di cose da fare gratis a New York gratis, in modo da godervi la città, non privarvi di nessuna delle esperienze principali ma, al contempo, risparmiando parecchi dollari.
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Indice
- 1 Rilassarsi al Bryant Park
- 2 Entrare gratis in un museo
- 3 Visitare Le Brooklyn Heights
- 4 Camminare per High Line Park
- 5 Ammirare un panorama gratis
- 6 Fare window shopping per la Fifth Avenue
- 7 Attraversare a piedi il Ponte di Brooklyn
- 8 Prendere il sole a Coney Island, la spiaggia di New York
- 9 Visitare le librerie di New York
- 10 Fare un giro a Central Park
- 11 Altre cose da fare gratis a New York
Rilassarsi al Bryant Park
Dietro la sede centrale della New York Public Library sulla Fifth Avenue, c’è un piccolo parco chiamato Bryant Park, in cui ho passato una giornata intera, in attesa del volo di ritorno in Italia.
Durante la visita alla Public Library il primo giorno, avevo notato questo gioiellino urbano che però non mi ero potuta godere a causa della pioggerellina che cadeva insistente.
L’ultimo giorno ho deciso di rimediare.
Bryant Park è un’oasi pacifica nel mezzo del caos totale, in cui si può fare quello che si vuole. Ci sono panchine, tavoli e sedie.
Non è obbligatorio prendere qualcosa al bar o in uno dei chioschetti che circondano il parco.
Si può sedersi a riposare e godersi il vento fresco in una afosa mattinata di metà giugno.
C’è una giostra (The Carousel), un tavolo in cui si può sfidare gli sconosciuti a scacchi, una fontana, un palco dove si tendono i concerti d’estate e perfino la possibilità di vedere film all’aria aperta durante l’HBO Bryant Park Film Festival.
C’è una reading room per i bimbi, sempre all’aperto, organizzata proprio dalla New York Public Library.
Chiunque, liberamente, può prendere un libro e leggerlo sdraiandosi nel prato quadrato al centro del parco. Nessuno ruba niente, tutti ripongono i libri dove li hanno trovati.
C’è chi dipinge e chi gioca a ping pong, chi mangia e chi lavora al PC (sì, c’è il wifi gratuito…).
La mattina presto, alle 6.30 circa, ci sono corsi gratuiti di tai chi e di ballo latino americani (a giorni alterni). Questi newyorkesi non si fanno mancare niente.
A Bryant Park ho detto addio a New York City e mi è sembrato il modo perfetto.
Entrare gratis in un museo
I biglietti dell’American Museum of Natural History (quello di Una Notte al Museo per capirsi) e del Metropolitan Museum of Art (entrambi bellissimi e da non perdere) costano 27$.
Ma non fatevi ingannare. Il prezzo è suggerito (leggete la scritta piccola accanto al pannello delle tariffe).
Vuol dire che, entrando, potrete pagare quanto vorrete, anche 1$ (tanto sicuramente vorrete tornarci più volte) – noi siamo entrati con 5 dollari a testa.
Se invece siete interessati all’arte moderna, dovete sapere che grazie a UNIQLO, al MoMa, tutti i venerdì sera dalle 4 alle 8, si entra gratuitamente: armatevi di pazienza perché, se anche all’entrata non c’è tanta fila da fare (portatevi però borse piccole o le dovrete lasciare al guardaroba), le persone che come voi approfitteranno dell’offerta saranno tantissime.
Anche il 9/11 Museum ha un giorno in cui si può entrare gratuitamente: il martedì dopo le 17. Andate per tempo. La fila è davvero lunghissima, ma vale la pena risparmiare i soldi per quando ne avrete davvero bisogno.
Visitare Le Brooklyn Heights
Avete presente quei luoghi sognati mille volte che appena arrivati vi appaiono completamente diversi di come ve li eravate immaginati?
Io New York City me la immaginavo come in realtà è il quartiere storico che si chiama Brooklyn Heights.
È lontano dalle grandi e trafficatissime avenues di Manhattan e io New York me la immaginavo proprio così.
Che ci volete fare, sono cresciuta negli anni ’90, avrò visto troppe volte “C’è posta per te” con Meg Ryan.
Le Brooklyn Heights sono collegate benissimo con Manhattan. Potete prendere la metro e scegliere tra varie fermate.
Noi arriviamo a Court St. (Metro N e R), attraversiamo tutto il quartiere a piedi per poi tornare dalla fermata di High Street (Metro A e C).
Arriviamo nelle Brooklyn Heighs in un afoso pomeriggio di inizio giugno. Le stradine ombreggiate dai grandi alberi, le case in mattoni rossi, le bow windows con le tendine bianche, le scale esterne che dal marciapiede portano direttamente al portone di casa, mi conquistano subito.
Se vivessi a New York, prenderei casa qui, mi dico. Tutto è tutelato dal National Trust, ovviamente.
Camminando per le Brooklyn Heights si arriva alla classica promenade sul fiume Hudson.
La vista sulla parte sud di Manhattan e sul mitico Ponte di Brooklyn è impareggiabile.
Middagh Street
Ma soprattutto, cammina cammina, arriviamo di fronte a casette di legno che fanno tanto ranch delle Adirondachs.
Leggo nella guida che questa via, Middagh Street, è una tra le vie più antiche delle Brooklyn Heights. In effetti, dalle case in legno, lo avevo intuito.
Si narra di passaggi segreti nati durante il proibizionismo che collegherebbero una di queste case alla vecchia ferrovia.
Si narra anche di un presidente degli Stati Uniti (non mi ricordo quale… ) che avrebbe vissuto qui prima e dopo il suo mandato. Ma della casa si può vedere solo un enorme cancello.
Mi allontano dalla New York della mia immaginazione camminando per il Ponte di Brooklyn, un altro dei miei sogni di bambina.
Camminare per High Line Park
L’High Line Park, a pochissimi anni dalla sua inaugurazione avvenuta nel 2009, è già uno dei parchi più amati di New York City, sia dai locali che dai turisti.
È un parco decisamente sui generis; infatti è a dieci metri da terra.
Si trova all’interno del quartiere più cool di New York, il Greenwich Village, su una vecchia linea ferroviaria sopraelevata che portava le merci dai docks del West Side fino agli shop del Meat Packing District.
Ne scopro l’esistenza grazie alla guida di New York City – National Geographic (che uso sempre per avere un’idea generale del luogo che sto visitando) e decido di dedicare all’High Line Park un intero pomeriggio, di godermelo in pieno e di attraversarlo tutto (alla fine impiegherò circa tre ore, ma camminando con calma e soffermandomi spesso a fare fotografie).
A vederlo dal livello stradale, questo curioso parco, sembra una piccola foresta sospesa a nove metri di altezza, ma camminarci sopra è molto rilassante.
Innanzitutto è davvero un parco, quindi c’è molto verde. Tutto è curatissimo e niente è stato lasciato al caso dagli architetti paesaggisti.
Ci sono numerose panchine e chaise long, ruscelli che scorrono sul pavimento rigorosamente in legno chiaro e magnolie profumate lungo i binari.
Lungo il cammino, si possono ammirare i tipici condomini in mattoni rossi con le classiche scale antincendio che fanno molto New York City e guardare dentro gli appartamenti che si affacciano sui binari, come voyers!
E il voyerismo si spinge fino alla follia nei tre anfiteatri che si aprono lungo il percorso e attraverso i quali ci si può sedere e osservare il traffico che scorre sotto l’High Line Park.
L’ho trovato un modo bellissimo per riciclare una infrastruttura che giaceva inutilizzata.
Un modo creativo per sfruttare le rotaie sopraelevate, nella città verticale per eccellenza.
Ammirare un panorama gratis
New York è bellissima, soprattutto se vista da lontano. Il suo skyline (panorama, linea dell’orizzonte) è probabilmente il più famoso al mondo.
Vedere New York dall’alto può essere molto costoso, per esempio entrare alla Freedom Tower o all’Empire State Building costa tanto, ma c’è modo anche di ammirare il panorama di New York gratuitamente.
Se avete voglia di vedere lo skyline da South Manhattan, ma non potete permettervi il prezzo della cruise, il traghetto che porta a Staten Island è gratuito.
Potrete godere anche di una fantastica vista su Miss Liberty.
Se non temete l’altezza, il Roosvelt Island Tramway vi porta, tramite funivia (il prezzo è quello del biglietto della metro, se avete una metro card – e vi consiglio vivamente di farla, perché la metro è l’unico modo di muoversi velocemente – usate quella) nella Roosvelt Island appunto.
Quella piccola e carinissima isoletta tra Manhattan e il Queens da vedere assolutamente. Durante il breve tragitto, mentre la funivia si alza piano piano, mettete mano alla macchina fotografica e scattate a piacimento… non resterete delusi.
Dalla stessa Roosvelt Island si gode di un panorama meraviglioso sulla parte est di Manhattan.
Fare window shopping per la Fifth Avenue
La Fifth Avenue di New York è una delle strade più famose al mondo, forse la più famosa. È sinonimo di lusso, di moda e di tanti, tanti soldi.
Vi faccio fare un veloce giro, è così che si usa fare tra noi ragazze di Manhattan, sempre di corsa perché dobbiamo fare cose e vedere gente.
Cos’è la Fifth Avenue
Tutte le avenues di Manhattan corrono da nord a sud, mentre le streets vanno da est verso ovest.
La Fifth Avenue inizia a sud da Washington Square Park e finisce a nord contro Harlem River Drive.
Spacca letteralmente in due Manhattan. Infatti, tutte le streets che incrocia prendono la denominazione east o west a seconda che si trovino a est o ovest della 5th.
Una volta capito questo, orientarsi a Manhattan è facilissimo.
Cosa vedere sulla Fifth Avenue
Partendo da Washington Square Park (alla fine del Greenwich Village) e andando verso nord, risaliamo la Fifth Avenue a piedi e riusciamo a vedere tutta la New York più famosa in un solo pomeriggio.
Flatiron Building
Incontriamo per esempio il famoso Flatiron Building: se foste un architetto di New York e aveste un fazzoletto di terra a forma di triangolo, che fareste? Chiaramente costruire un grattacielo a forma di ferro da stiro, sarebbe tra le prime cose che vi verrebbero in mente, no?
Il Flatiron Building, oltre a essere bellissimo, è anche uno degli edifici più amati di NY, ed è sede del Daily Bugle, il giornale per il quale lavora Peter Parker quando non è impegnato a essere l’Uomo Ragno (ci sono passata davanti un paio di volte, sarà stato in ferie con Mary Jane il caro Peter, perché non l’ho mai visto).
Proprio all’altezza del Flatiron Building, la Fifth Avenue incontra Broadway, l’unica via storta di Manhattan (escluse chiaramente le stradine del Village)
Il flusso di auto è continuo, soprattutto di taxi gialli, il caos totale e il rumore quasi assordante – la mano di questi newyorkesi perennemente sul clacson.
New York Public Library
Proseguendo, dopo i vari Sturbucks (che a essere sincera non sono carini e cool come quelli europei) si arriva alla New York Public Library, la biblioteca pubblica, location di decine di film (che confesso essere stata la prima tappa appena arrivati a NY).
Poi il Rockfeller Centre con la piazza dove a dicembre accendono il famoso albero di Natale e mettono la pista del ghiaccio all’aperto.
Gli International Buildings (che il palazzo ITALIA sia vicino al negozio Banana Republic è semplicemente un caso) e Saks on Fifth Avenue (mi sono azzardata a entrare, ma sono uscita subito).
Stretta tra mille grattacieli, la chiesa cattolica più grande di New York, la St. Patrick Cathedral.
L’impressione è che questo edificio simil gotico non c’entri assolutamente niente con i mostri di vetro che lo circondano (e soffocano) e si prova quasi un senso di… tenerezza!
Proseguendo ancora verso nord si incontra la Trump Tower, con gli interni più kitsch che abbia mai visto e dentro la quale sono allestiti dei desk che vorrebbero essere eleganti, ma che vendono libri e dvd sulla vita di Donald Trump.
MA DAVVERO C’È GENTE CHE COMPRA QUESTA ROBA?!
Veniamo alle cose serie.
Poco più avanti, due negozi famosissimi, oggetto di veri e propri pellegrinaggi
Vi do due indizi: per il primo, un cappuccino da portar via, un cornetto, occhiali da sole, chignon e tubino nero; per il secondo, una mela morsicata.
Sapete benissimo quello di cui sto parlando.
Tiffany
Tiffany: è bastata una colazione in piedi davanti alla sua vetrina sulla Fifth Avenue e Audry Hapburn ci ha rovinate tutte, per sempre!
Una vera donna non può passare di fronte a Tiffany e non sentirne il richiamo.
Bisogna entrare, inutile resistere: chiaramente le spocchiosissime commesse, tutte di nero vestite, dal trucco perfetto e la faccia sdegnata (“Oddio Mandy, un’altra TURISTA, che orrore! Presto Cindy, indicale la strada…“) neanche mi fanno posare una scarpa all’interno dell’immacolato negozio che subito mi indicano l’ascensore e, casomai avessi dubbi, ribadiscono 3rd floor – terzo piano (nella targhetta c’è scritto SILVER).
Peccato, volevo acquistare un diamante grosso come un ginocchio, ma mi accontenterò del classico cuore di Tiffany in argento. (Lavorate a percentuale, care commesse?!)
Apple Store
L’Apple Store, quello famoso, quello davanti al quale a ogni lancio di nuovo iPhone gli appassionati si accampano per giorni con tende e tavoli da pic nic, sia mai che debbano aspettare una settimana come tutti gli altri sfigati per avere il nuovo telefono.
Anche se non siete appassionati di elettronica o vi indignate davanti ai prezzi da gioielleria dei prodotti della mela morsicata, un salto all’interno, va fatto.
E parlo di salto perché, il negozio, è sottoterra!
Dopo tutto questo splendore (da notare che ho saltato sia BVLGARI che DeBeers) si arriva finalmente a Central Park all’angolo con la Gran Army Plaza per respirare un po’ d’aria buona (più o meno).
Attraversare a piedi il Ponte di Brooklyn
Sarà colpa dei chewing gum, ma da quando mi ricordi, pensando a New York, la prima cosa che mi viene in mente è il ponte di Brooklyn. Visto da lontano è bellissimo, audace e molto fotogenico.
Camminarci sopra regala emozioni e viste davvero uniche.
Il ponte di Brooklyn collega la parte sud di Manhattan al distretto di Brooklyn, attraversando l’East River, la parte est del fiume Hudson.
Se volete un consiglio, prendete la metro A o C in direzione Brooklyn e scendete a High Street oppure la metro J, 4, 5 o 6 e scendete a Chamber Street e salite sul ponte da lì, percorrendolo in direzione Downtown.
Vi ritroverete davanti a panorami mozzafiato, molto… newyorkesi e molto cinematografici.
Storia del Ponte di Brooklyn
Il Ponte di Brooklyn fu inaugurato nel 1883 (i lavori durarono 13 anni).
La maggior parte degli operai che lo costruirono erano italiani, irlandesi e tedeschi. La leggenda narra che il ponte, al tempo della sua costruzione, portasse sfortuna: il progettista morì prima che iniziassero i lavori. Il figlio del progettista, che proseguì l’opera, morì di embolia mentre osservava gli operai che posavano i piloni sott’acqua.
27 operai morirono durante i lavori.
Ma la cosa più assurda successe proprio nel 1883, l’anno dell’inaugurazione, quando un genio, per scommessa con i suoi amici, si mise a urlare che il ponte stava crollando.
Nella calca del fuggi-fuggi generale, morirono 12 persone.
I numeri del Ponte
Il Ponte di Brooklyn è lungo quasi 2 chilometri e alto più di 80.
Ha due piani: al piano inferiore ha sei corsie per le auto (tre verso Brooklyn e tre verso Manhattan). Al piano superiore una pista ciclabile e una corsia pedonale, entrambe in legno.
Attraversarlo a piedi fa vedere panorami davvero indimenticabili, una di quelle cose fare gratis a New York , che la Grande Mela regala così, senza sforzo, solo per mostrare quanto sia bella.
Prendere il sole a Coney Island, la spiaggia di New York
Coney Island, l’avrete vista mille volte. Nei film anni ’80 di Bud Spencer e Terence Hill non manca mai.
Non manca mai neanche in tutti i film ambientati a New York in cui ad un certo punto i protagonisti vanno al mare oppure al Luna Park. Avete presente quella ruota panoramica che si vede sempre?
Ecco, quella lì è Coney Island.
Prendete la metro da Manhattan, attraversate tutto il meraviglioso quartiere di Brooklyn (ad un certo punto la metro sale in superficie e allora potrete davvero godervi il viaggio) e dopo quarantacinque minuti scendete al capolinea.
Farete un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo.
A Coney Island, tutto è rimasto come negli anni ’60.
Cosa vedere a Coney Island
Il luna park, rigorosamente sulla spiaggia, è talmente vintage da essere assolutamente trendy. Cyclone, le immancabili e viste-in-mille-film montagne russe (rollercoasters) di legno vi faranno fare un balzo indietro nel tempo lungo cinquant’anni.
Tutto è dominato da un interminabile lungomare in legno interminabile, punteggiato dagli immancabili vendors di cotton candy dei colori dell’arcobaleno, skaters, gruppi di caraibici che ballano il merenghe suonato da un’orchestrina improvvisata, panchine affollate dalle classiche big mamas che si sventolano al sole e da una spiaggia immensa.
L’oceano, in tutto questo, rimane quasi in secondo piano.
Il rumore delle onde è sovrastato dai suoni del luna park, ma basta incamminarsi sul lunghissimo pier e allontanarsi dalla folla che si respira finalmente aria di mare.
A Coney Island, si dice che vadano in newyorkesi che non possano permettersi il mare “vero”.
Non so se sia un’affermazione corretta o meno, ma so che, il sabato di inizio giugno che la visitiamo, il 95% delle persone è composto da ispanici e afroamericani. Noto che tanti (soprattutto giovani donne) sono in sovrappeso (no, proprio obesi).
Sarà la gara che mangiatori di hot dog che ogni 4 luglio si tiene dal famosissimo “Nathan”?
Coney Island è un altro di quei posti che sembra esistano solo al cinema, fino a che non ci arrivi e ti si parano davanti come un sogno hollywoodiano.
Anzi, newyorkese.

Coney Island
Visitare le librerie di New York
Confesso: sono un’avidissima lettrice.
Da tutti i posti in cui vado cerco sempre di portar via un libro in modo da avere, una volta a casa, non solo un ricordo, ma anche qualcosa da leggere.
Nel mio viaggio a New York ho visitato due librerie che i bibliofili conosceranno benissimo:
“Barnes & Nobles” (quella di Union Square) e della mitica STRAND.
BARNES&NOBLES
Barnes & Nobles di Union Square (parlo di quella perché essendo una catena, a New York ce ne sono tante altre, ma io ho visitato solo quella) è all’interno di un bellissimo edificio in mattoni rossi con contorno verde e, che ve lo dico a fare, ospita quattro guduriosi piani di libri di ogni genere.
Quello che mi ha colpita di più è stato il piano terra, dove, insieme a edizioni molto belle di classici senza tempo, hanno dei gadget carinissimi.
Riguardano libri o protagonisti di romanzi e potete trovare anche la cancelleria da ufficio più figa che abbia mai visto.
A causa di un budget risicatissimo ho comprato solo degli evidenziatori multicolore a forma di caramella (ma profumati) e un blocco di carta quadrato per appuntarsi le telefonate un po’… particolare.
Premetto che ce n’erano alcuni super offensivi (e quindi esilaranti) da morire del tipo “Guess who the f**k called you:” – e altre amenità del genere.
Io mi sono limitata a uno verde in cui c’è scritto “SERIOUSLY?”.
In fondo (in fondo) sono una signora (e non posso permettermi di essere licenziata).
STRAND (18 MIGLIA DI LIBRI)
Ma tra le due librerie di New York, quella che mi ha fatto veramente impazzire è stata lei: STRAND.
La libreria Strand si trova all’angolo tra la 12ma e Broadway, vicina anch’essa a Union Square.
All’esterno le classiche insegne rosse ribadiscono con arroganza “18 miles of books” e mantiene le promesse!
Decine e decine di scaffali a perdita d’occhio, anche qui su più piani, con addirittura una parte di libri usati.
L’idea è quella della vecchia e polverosa libreria, un posto familiare dove ci si senta a casa e nel quale si possa leggere per ore senza che nessuno ti disturbi.
Anche qui, dopo aver spulciato i piani di libri, ho passato un’ottima ora nel reparto gadgets per nerd bibliofili, portando via:
. una t-shirt di Alice nel Paese delle Meraviglie che prende il tè con il Bianconiglio (la statua che si trova a Central Park, per capirsi)
. 2 eco bag con il logo STRAND
. un segnalibro in metallo raffigurante il Chrysler Building.
Per la cronica mancanza di fondi di cui sopra, ho dovuto lasciare i calzini di Frida Calo e di Edgar Allan Poe (9,90$ più tasse il paio).
Ho lasciato lì anche il kit della perfetta bibliotecaria, con tanto di timbro, datario e schede gialle in cui scrivere il titolo del libro, l’autore, il nome alla persona che si è prestato, la data di inizio prestito e di fine.
Non me lo perdonerò mai!
Vi consiglio caldamente di visitare i siti internet di queste librerie, ma fatelo con la carta di credito ben lontana da voi.
Le librerie di New York sono pericolose anche con l’oceano Atlantico di mezzo. O come direbbero gli americani “across the Pond”.
Fare un giro a Central Park
Central Park è il parco più famoso al mondo, c’è poco da fare. Lo avrete visto in mille film e serie TV. Vi sembrerà di esserci già stati.
Visitare Central Park è una delle cose da fare gratis a New York. È assolutamente un must!
Il parco è gratuito, non bisogna pagare per entrare.
Ma perché, visto che ci siete, non lo girate tutto, ma proprio tutto? Vi occorre una bici. Lasciate perdere i ragazzi che vi abbordano a tutti gli accessi.
I prezzi sono esorbitanti, anche 27$ per un’ora e fatevi un giro per le strade intorno a Columbus Circle. Entrate in uno dei tanti negozietti che affittano bici e contrattate.
Dopo un’offerta iniziale di 20$ per un’ora, alla quale abbiamo risposto ridendo e uscendo dal negozio, il tizio ci è corso dietro e abbiamo strappato 2 bici per 2 ore per un totale di 20$. ¼ del prezzo iniziale, mica male eh?
Altre cose da fare gratis a New York
10 cose da fare a New York gratis non vi bastano? Ne volete ancora di più?
Eccovi altre idee di cose da fare gratis a New York:
- visitare la New York Public Library: ancora una volta, vi indico la location di mille film. Visitatela a piacimento e la riconoscerete subito;
- esplorare la Grand Central Station: non c’è luogo più newyorkese di questa gigantesca stazione dei treni, la più antica di Manhattan. Si tratta di una vera e propria attrazione turistica, non perdetevela;
- partecipare a una messa con coro gospel: una delle esperienze più incredibili della mia vita. Assistere a una messa gospel vi solleverà lo spirito e darà nuova linfa al vostro viaggio a New York. Le migliori sono la domenica mattina, ad Harlem;
- ammirare la street art a Soho: la Street art newyorkese fa tendenza in tutto il mondo. Alcuni dei suoi artisti più famosi sono diventati delle leggende.
Questo post è stato scritto da:

Francesca
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate)" e "Storia di Biagio".