One World Observatory: un’esperienza da brividi!
Quasi due settimana passate a New York City… da dove iniziare per mettere ordine ai pensieri?
Direi dalla fine, dalle emozioni provate a 400 metri di altezza del One World Observatory sulla Freedom Tower, il nuovo grattacielo del World Trade Centre, inaugurato il 29 maggio 2015.
E’ il grattacielo più alto del Nord America, tra i primi cinque al mondo ed è stato edificato proprio accanto a dove sorgevano le Twin Towers e dove ora è il 9/11 Memorial.
Decidiamo di andare di notte (di giorno c’è almeno un’ora di fila da fare) e, pagato il biglietto, ci infiliamo direttamente in ascensore, senza aspettare.
In 47 secondi netti siamo al 102° piano e se non fosse per le orecchie che si tappano, neanche sembra di essersi mossi da terra.
Lo spettacolo che si spalanca davanti è davvero impareggiabile. Dite quello che volete di New York, che è sporca, rumorosa, trafficata e iper affollata, ma offre dei panorami unici al mondo.
Lo sguardo corre lontano, lungo la fla di fari rossi che corrono sulla Fifth Avenue fino all’Empire State Building, così piccolo da quassù, e a tutti gli altri grattacieli che sembrano miniature.
Si vedono chiaramente il New Jersey e il Queens, ai lati dell’Isola di Manhattan, si vede il Queensboro Bridge e il lontananza perfino il Brooklyn Bridge, illuminato a giorno.
In mezzo al mare nerissimo si scorge perfino il minuscolo risplendere della fiaccola di Miss Liberty.
La vista dalla Freedom Tower lascia senza fiato.
Guardando il cielo in lontananza si vedono gli aerei che atterrano al JFK e il cuore perde un battito.
Lo sguardo si abbassa giù giù, fino al ground zero, dove si vedono due enormi buchi neri, perfettamente quadrati, circondati da luci che da quassù sembrano tante candele.
Il pensiero non può che andare alle povere anime che quel giorno di metà settembre di tanti (sic!) anni fa scelsero di buttarsi nel vuoto piuttosto che morire arsi vivi. L’altezza, con questo pensiero in testa, diventa un mostro terrificante, non riesco neanche a immaginare una disperazione del genere.
New York ha assorbito il colpo ed è rinata dalle proprie ceneri, modificando il suo skyline e creando questa scheggia di vetro che risplende nel sole di giugno, che sfida la gravità e la fisica incantado i milioni di turisti che la ammirano ogni giorno.
32 dollari spesi benissimo… 😉
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Questo post è stato scritto da:

Francesca
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate)" e "Storia di Biagio".