Quando sono all’estero, io ho una vera passione per i mercati. Secondo me sono luoghi dove è possibile respirare aria vera, conoscere usi e costumi locali, vedere prodotti tipici e mescolarsi alla popolazione.
Di solito poi sono un tripudio di colori, suoni, odori e io vado in brodo di giuggiole.
Durante il nostro soggiorno a Tokyo, quindi, non sono riuscita a resistere al fascino di uno dei più famosi mercati del pesce del mondo: lo Tsukiji Market.
I giapponesi hanno un rapporto molto particolare con il mare. Lo rispettano, ma allo stesso tempo mangiano qualsiasi cosa esca dalle acque dell’oceano.
Il sushi e il sashimi sono solo le preparazioni di pesce più note in occidente, ma loro non disdegnano molluschi di ogni tipo, piccoli crostacei essiccati (che hanno provato a convincermi essere magnifici come aperitivo con una birra), alghe, spugne, e chiaramente qualsiasi pesce, anche il velenoso pesce palla*.
La mattina al Tsukiji Market inizia prestissimo. L’asta dei tonni è riservata agli addetti ai lavori e per essere ammessi è necessario fare una fila che comincia, dicono, intorno alle 3 di notte ed avere la fortuna di capitare nel gruppo ammesso all’accesso per quel giorno.
Noi non abbiamo nemmeno tentato, sono sincera. Anche per il mercato però bisogna essere mattinieri se si vuole vedere qualcosa.
Vi consiglio di arrivare verso le 8, usciti dalla metropolitana vi basterà seguire la gente per trovarlo.
Se siete particolarmente sensibili al trattamento degli animali o particolarmente deboli di stomaco, non mi sento di consigliarvi il giro. Non ve lo godreste e rischiereste di farvi un’idea distorta del Giappone.
Insomma, andate preparati psicologicamente e con gli occhi e la mente bene aperti. Consiglio scarpe chiuse perché per terra c’è il classico pantano da mercato del pesce.
Prendete uno dei tanti corridoi e guardatevi intorno, avrete voglia di fotografare ogni faccia, ogni dettaglio, ogni angolo. Ricordatevi che voi lì sarete dei visitatori, ma i giapponesi ci lavorano e non andranno molto per il sottile quando ostacolerete loro il passaggio.
State attenti soprattutto a motorini e strane macchinette aperte che si aggirano a tutta velocità nei corridoi più larghi.
Quando vi sarete stancati di tanta sollecitazione sensoriale, uscite dalla parte più interna, perché intorno troverete altri banchi che vendono comunque prodotti locali (tea matcha, strane verdure, utensili di vario tipo…).
Un giretto di shopping è qualcosa a cui è reato resistere.
Tra questi banchi noterete anche delle file incredibili di persone. Attendono di entrare a mangiare sushi e sashimi nei locali intorno al mercato famosi per la qualità del loro prodotto e i costi contenuti.
Non so dirvi come si mangi, il sushi alle 10 di mattino non è per me e ho passato la mano. Se ci andate, però, fatemi sapere cosa mi sono persa!
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*Il pesce palla (Fugu) viene servito solo in selezionatissimi e ultra cari ristoranti (per un piatto di sashimi di Fugu il costo si aggira sui 7.000 yen), perché ha una modalità di preparazione molto complessa che serve a non contaminare la carne con il suo veleno che può essere mortale per l’uomo.
Se non siete più che sicuri del ristorante, lasciate perdere!
Tanto per curiosità, qualcuno di voi lo ha mangiato?
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FrancescaGi
Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 3 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!
Il fugu…non avrei il coraggio a prescindere. Meglio la balena lappone a questo punto.
Dici così perché la balena non l’hai mangiata! 😉