In questo post FrancescaGi ci parlerà della sua esperienza in crociera nel Trollfjord, e di cosa dare per vivere al meglio la navigazione in questo iconico fiordo.

Con le sue scogliere a picco sul mare, circondate da fiordi blu, spiagge di sabbia bianca e capanne di pescatori rosso vivo (chiamate “rorbu” in norvegese), non esiste cartolina più perfetta per rappresentare le Isole Lofoten del fiordo Trollfjord.

È il più famoso e iconico di tutti i fiordi delle Lofoten e l’attrazione turistica numero 1 delle isole norvegesi.

Andare alle Isole Lofoten e non fare una crociera sul Trollfjiord (secondo fiordo più famoso della Norvegia a quanto si dice) credo sia reato.

Durante il mio itinerario in Lapponia di 11 giorni, sono arrivata fino alle Isole Lofoten e non ho potuto fare a meno di imbarcarmi un una crociera per visitare il fiordo più famoso di Norvegia.

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Su quelle grate si essicca il merluzzo

Su quelle grate si essicca il merluzzo

Cos’è il Trollfjord alle Isole Lofoten

Il Trollfjord si trova nello stretto di Raftsundet, a nord-est della città di Svolvær, che è la capitale delle Isole Lofoten.

Con le sue imponenti scogliere, le cascate da sogno e i panorami sulle montagne, il fiordo è rinomato per i suoi paesaggi spettacolari ed è praticamente una tappa obbligatoria in qualsiasi itinerario delle Isole Lofoten.

Il fiordo è profondo 72 metri ed è incastonato tra tre grandi montagne: Trolltindan (1.084 metri), Blåfjell (998 metri) e Litlkorsnestinden (980 metri).

Ciò che rende unico il Trollfjord è la sua apertura, molto stretta.

L’imboccatura del fiordo è larga solo 100 metri ed è circondata da scogliere ripide che si innalzano verticalmente dal mare.

È difficile immaginare come le navi da crociera possano passarci.

Trollfjiord

La leggenda del Trollfjord

Secondo la leggenda, il Trolljord venne creato quando un gigantesco Troll cadde e colpì accidentalmente la montagna con la sua ascia.

La montagna si spaccò, dividendosi in due e creando una valle che successivamente venne invasa dell’acqua del mare.

Trollfjiord

Crociera sul Trollfjord: la mia esperienza

Da Svolvaer ci sono varie alternative di crociera tra cui scegliere, noi ne abbiamo valutate due.

C’era la possibilità di una versione adventure di due ore a bordo di un gommone, da fare vestiti di tuta impermeabile.

Oppure una versione più classica, a bordo di un simil peschereccio, della durata di tre ore, con pranzo a bordo.

Considerato che la seconda costava meno, ci garantiva una fish soup e ci avrebbe permesso di fare foto (cosa molto più difficile con il gommone), la scelta è stata quasi obbligata.

Devo dire che si è rivelata vincente.

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Trollfjiord

Cosa aspettarsi dal Trollfjiord

Dopo venti minuti di navigazione iniziale a tutta velocità, in cui ho sfoggiato il mio miglior look da black block, il ritmo è diminuito ed è iniziato il divertimento.

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Ovunque panorami d’incanto da fotografare.

Nel Trollfjiord la natura si mostra in tutta la sua bellezza e potenza.

La neve d’agosto, ancora adagiata sulle cime più alte. Le cascate direttamente nel mare, il verde degli alberi e l’azzurro del mare che si fondono. Emozionante e disarmante.

Trollfjiord

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La crociera prevedeva anche un intrattenimento.

Ci hanno dato canne da pesca per dilettarci un po’ ed entrati nel Trollfjiord abbiamo mangiato una deliziosa fish soup con una vista impareggiabile. 

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Il pesce pescato è servito da pasto per i gabbiani.

L’idea era quella di attirare anche le aquile di mare, ma loro si sono fatte vedere solo a distanza.

D’estate infatti salgono in quota per insegnare ai piccoli a volare.

In compenso i gabbiani si sono dimostrati di una voracità spaventosa.

Nonostante il guanto protettivo, ho temuto volessero portarmi via anche qualche dito.

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Il tempo ci ha regalato una giornata di cielo terso e sole caldo.

E il ritorno a velocità moderata è stato un vero piacere per gli occhi.

Siamo tornati a riva persino abbronzati e un gelato è stato la perfetta conclusione di una indimenticabile esperienza.

Se stai progettando un viaggio alle Lofoten, forse ti interessa sapere come è viaggiare fino a Capo Nord.

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Questo post è stato scritto da:

FrancescaGi

FrancescaGi

Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 3 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!