In questo post vi parlo dell’itinerario in Lapponia di 11 giorni che ha fatto FrancescaGi.
Troverete, tappa per tappa, tutto quello che vale la pena vedere nel profondo nord dell’Europa, nonché consigli e info utili che le sono serviti per un viaggio on the road in Lapponia, incluso dove dormire.
Un viaggio in Lapponia non può essere che fai-da-te, specialmente se pensate di fare un road trip.
Noleggiare un’auto e percorrere alcune delle strade più spettacolari al mondo, credetemi, è un viaggio che non dimenticherete facilmente.
Da Helsinky a Tromso, da Rovaniemi alle Isole Lofoten, questo itinerario in Lapponia di 11 giorni vi porterà alla scoperta di quanto più bello ha da offrire la parte finlandese e norvegese.
Ho già avuto modo di darvi i consigli per un viaggio in Lapponia, ora vi racconto il nostro itinerario, con tantissimi chilometri da fare, ma anche con un milione di cose fantastiche con cui riempire gli occhi e il cuore.
Pronti? Si parte!
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Indice
- 1 Itinerario in Lapponia di 11 giorni: consigli utili
- 2 Undici giorni in Lapponia: tutte le tappe
- 3 Itinerario in Lapponia di 11 giorni
- 3.1 Giorno 1: Helsinky e il suo tramonto che non finisce mai
- 3.2 Giorno 2: Alla scoperta di Helsinky e Suomenlinna
- 3.3 Giorno 3: In volo a Rovaniemi e subito al Circolo Polare Artico
- 3.4 Giorno 4: Verso Kiruna. Le nostre prime renne
- 3.5 Giorno 6: La crociera sul Trollfjiord e l’acquario con i pesci artici
- 3.6 Giorno 7: Verso Tromso, con sosta al Polar Park
- 3.7 Giorno 8: Da Tromso ad Alta, passando sopra il mare
- 3.8 Giorno 9: Le pitture rupestri, l’Altopiano del Finnmark, Honningsvag e Capo Nord
- 3.9 Giorno 10: Inari e la prima sauna finlandese.
- 3.10 Giorno 11: A Rovaniemi. La vacanza è finita.
- 4 Mappa itineraio in Lapponia 11 giorni
Itinerario in Lapponia di 11 giorni: consigli utili
Prima di illustrarvi il mio itinerario di 11 giorni in Lapponia, vi parlo di due cose che ho scoperto mentre ero in loco!
- Come arrivare: dall’Italia abbiamo fatto la prima tappa a Helsinki, per passare un paio di giorni in questa affascinante capitale europea. I collegamenti dall’Italia sono frequenti e poco costosi, non avrete problemi a trovare un volo economico dall’aeroporto più vicino alla vostra città. Date un’occhiata a siti come Momondo o Kayak per avere una comparazione sui prezzi dei voli.
- Noleggio auto: per un itinerario in Lapponia on the road dovete necessariamente noleggiare un’auto. I costi non sono esagerati se usate, per esempio, Discover Cars, che dà i risultati più economici per il tipo di auto che sceglierete.
La Sauna in Finlandia
La pratica della sauna è una tradizione antica in Finlandia ed è ancora oggi diffusa e amata.
Le saune pubbliche sono numerose e sono divise per i due sessi, perché per tradizione si entra totalmente nudi.
La consuetudine non ha niente a che vedere con la sessualità, è solo espressione di grande intimità e confidenza con il proprio corpo.
Non è comunque vietato entrare con un telo, se lo si preferisce.
Si dice che proprio in sauna i finlandesi prendano le decisioni più importanti, anche a livello economico e societario.
Nella sauna finlandese il calore si sprigiona da pietra riscaldate da una stufa e il livello di umidità (di per sé piuttosto basso) si può aumentare versando acqua sulle pietre.
Nella stagione estiva si usa una vasta, un fascio di ramoscelli di betulla, che si trova in vendita anche nei mercati, con cui “frustare” il corpo per migliorare i benefici della sauna.
La tradizione vuole che, dopo il caldo della sauna, il corpo sia rinfrescato con acqua gelida.
Alle Lofoten ho visto dei pazzi gettarsi direttamente in mare per farlo!
Moltissimi hotel hanno una sauna a disposizione dei loro ospiti e vale la pena approfittarne.
Per vari motivi io mi sono trovata a rimandare l’esperienza (ricordo che in questo viaggio avevo un malleolo fresco di intervento a seguito di una triplice frattura), poi però siamo arrivati ad Inari e mi è successa una cosa che credo non mi capiterà mai più nella vita: ho trovato la sauna in camera!!!
Ma ve ne parlo più avanti.
Come muoversi a Helsinki
Helsinki è una città che d’estate si gira benissimo a piedi o in bicicletta.
Molti hotel offrono tra i servizi il noleggio di bici, quindi, se siete interessati, verificate prima di prenotare.
Se avrete però modo di utilizzare i mezzi pubblici, fosse solo per il trasferimento da e per l’aeroporto, non potrete rimanere indifferenti di fronte all’efficienza del servizio autobus finlandese.
Alle fermate troverete affisse le informazioni con gli orari.
Per ogni ora la tabella vi indicherà a che minuto (!) passerà il vostro autobus.
Non crediate che si tratti di orari orientativi, vi sorprenderete a scoprire che spaccano il secondo o, al limite, arrivano qualche attimo prima di quello previsto. Mai in ritardo.
Scusate, ma venendo da Roma, a me questa cosa è sembrata pura fantascienza.
Ho passato il tempo in attesa del mio autobus a controllare la puntualità degli altri e nessuno mi ha delusa.
Di certo una tale efficienza può essere assicurata solo da una notevole quantità di mezzi pubblici e dalla scarsissima presenza di traffico privato.
D’altra parte se si ha a disposizione un servizio di trasporto pubblico che comprende una linea metropolitana, autobus puntualissimi, tram moderni e km su km di pista ciclabile in tutta la città, perché si dovrebbe prendere l’automobile?
L’uso dei mezzi privati è anche disincentivato da parcheggi che costano uno sproposito, ma direi che è anche logico.
Godetevi la puntualità finlandese e non pensate ad altro!
Vi do anche una dritta: se avete voglia di un giro veloce in città, ma siete troppo pigri per camminare, prendete il tram n. 3.
Al costo di un biglietto, avrete modo di gustare un tour in tutti i luoghi simbolo di Helsinki.
Undici giorni in Lapponia: tutte le tappe
Ecco le tappe che abbiamo fatto noi nel nostro itinerario in Lapponia, tappa per tappa:
- Helsinki;
- Soumelinna;
- Rovaniemi, Circolo Polare Artico;
- Kiruna;
- Isole Lofoten (2 giorni);
- Trollfjiord e Polar Park;
- Tromso, Alta;
- Finnmark, Honningsvag e Capo Nord;
- Inari;
- Rovaniemi.
Itinerario in Lapponia di 11 giorni
Siamo pronti per il nostro itinerario in Lapponia di 11 giorni.
In fondo al post, troverete la mappa con il percorso completo che abbiamo fatto noi, in estate.
Giorno 1: Helsinky e il suo tramonto che non finisce mai
L’aeroporto internazionale in cui atterriamo provenendo da Roma è a Helsinky e non potevamo certo rinunciare a visitare questa capitale visto che avremmo dovuto comunque fare scalo qui.
La capitale finlandese ci ha accolti con la straordinaria luce di un tramonto estivo che ad agosto dura fino alle 23.
Gente sui prati o sui moli a chiacchierare mangiando qualcosa e bevendo in compagnia.
Siccome la Finlandia è MOLTO attenta al riciclo, quasi tutti fanno il pic nic con calici in vetro e piatti di ceramica.
L’effetto è davvero chic.
Giorno 2: Alla scoperta di Helsinky e Suomenlinna
Helsinky ci ha regalato un sole estivo che ci ha abbronzati senza accaldarci mai.
Ad Helsinki vi suggerisco un modo per passare qualche piacevole ora di relax e cultura, pranzando nel verde.
Recatevi a Kauppatori, dove troverete un vivace mercato con prodotti di artigianato locale ed una vastissima offerta di cibo.
Considerata la lauta colazione, noi abbiamo acquistato “solo” una vagonata di fantastica frutta di bosco: mirtilli neri e blu, fragole, lamponi e lamponi gialli, cloudberry (frutti tipici della Lapponia).
Abbiamo aggiunto del pane al cardamomo (Pulla) e mezzo litro* di piselli da mangiare rigorosamente crudi (sono dolcissimi!). Se siete affamati, non lasciatevi scappare il salmone affumicato che è una vera delizia!
Suomenlinna
Fatta la spesa, prendete il battello per Suomenlinna che parte dalla piazza.
In 15 minuti sarete sull’isola fortezza nata nel 1750 con lo scopo di proteggere la città di Helsinki dai russi.
Nel 1808, durante la guerra di Finlandia, la fortezza si arrese all’esercito russo senza sparare un solo colpo e, al termine della guerra l’anno successivo, Suomenlinna (come tutta la Finlandia) passò sotto il controllo russo.
Durante la guerra di Crimea, la fortezza venne bombardata, poi divenne una prigione, infine è stata restaurata e con il suo nuovo splendore è entrata nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Oggi vi si trovano bar, ristoranti, abitazioni, musei, uffici e attira numerosi visitatori tutti i giorni.
Seguite il percorso sulla mappa per godere appieno di tutto ciò che l’isola può offrire, apprezzate il silenzio e respirate a pieni polmoni.
Arrivate a King’s Gate e trovatevi un bel posto vista mare sul prato o sugli scogli.
Lasciatevi baciare dal sole e rinfrescare dalla brezza marina mentre vi godete il pic-nic.
I vecchi bunker vi faranno sognare di essere finiti nelle strade della Contea, ad Hobbiville.
Volendo sull’isola si possono richiedere visite guidate, ma secondo me la cartina a disposizione all’imbarco e al punto informazioni (in molte lingue, ma non in italiano) e la voglia di camminare sono più che sufficienti per apprezzare Suomenlinna.
Quando vi sarete stancati di oziare, il traghetto vi porterà indietro e se siederete al piano superiore aperto potrete anche godervi la vista di Helsinki che si avvicina.
Una lunghissima giornata che ci manda a letto con le tende tirate per tenere fuori il sole e un gran sorriso.
Giorno 3: In volo a Rovaniemi e subito al Circolo Polare Artico
A Rovaniemi non perdiamo tempo e preso possesso della Ford Focus che ci accompagnerà in questo viaggio, ci dirigiamo al Villaggio di Babbo Natale.
Questo Circolo Polare Artico vogliamo vederlo con i nostri occhi e poi abbiamo una persona speciale da incontrare.
Sfogliando una brochure realizzata da Visitfinland ho letto una frase che mi ha fatto sorridere: “Quando un vecchio che vive nell’estremo nord della Finlandia riceve 700.000 lettere all’anno, non ci sono dubbi sul fatto che sia il vero Babbo Natale”.
Chiaramente mentre organizzavamo in nostro viaggio in Lapponia, anche io non ho avuto dubbi: da Babbo Natale ci voglio andare!
A 8 km verso nord rispetto a Rovaniemi, capitale della Lapponia, si trova il Villaggio di Babbo Natale.
Il villaggio ospita l’ufficio di Babbo Natale, il suo ufficio postale principale (di cui vi parlo alla fine), molti negozi di souvenir e, in inverno, lo Snowman World (il mondo dei pupazzi di neve) e la sede di società che organizzano le attività più disparate sulla neve.
Noi abbiamo visitato il Villaggio in estate e se da un lato questo ha ovviamente diminuito un po’ la magia del luogo, dall’altro ci ha consentito di visitarlo in perfetta calma, gustando ogni dettaglio e sorridendo beati.
Il Villaggio di Babbo Natale è attraversato dal Circolo Polare Artico.
Se vi recherete all’Ufficio del Turismo, per 0,50 €/cent potrete farvi timbrare il passaporto con lo stemma del circolo polare. Potevamo non farlo?
Dopo un giro esplorativo, noi ci siamo diretti nell’Ufficio di Babbo Natale, riconoscibile dalla scritta sul tetto “Santa is here”.
Appena entrati sulla sinistra una grossa porta attirerà di certo la vostra attenzione.
Di nuovo la scritta “Santa is here” e l’avvertimento che da quel momento è proibito scattare fotografie. Confesso di aver fatto qualche scatto di straforo (è che ho quella cosa che se mi dici che una cosa è proibita a me viene subito voglia di farla…), ma le terrò per me. La magia del luogo potrebbe essere rovinata senza l’effetto sorpresa e non sarebbe giusto!
Di solito davanti alla porta c’è una discreta fila, ma visitare il Villaggio nel periodo estivo ha il vantaggio di trovarsi davanti solo una coppia di ungheresi.
Varcata la porta si accede ad un percorso fatto di grossi cristalli, pietre, luci soffuse, strani marchingegni. Si procede fino ad una grande sala dove una scalinata vi porterà al cospetto dell’uomo barbuto più famoso del mondo: Babbo Natale.
Incontrare Babbo Natale a Rovaniemi
Un altissimo elfo ci fa accomodare nella sala dove Babbo Natale riceve i suoi ospiti.
Un signore dalla faccia gioviale e una foltissima barba bianca ci accoglie e ci saluta in italiano.
Prosegue la conversazione con noi in un perfetto mix di italiano e inglese, con un accento che lo rende adorabile. Ci sediamo vicino a lui per la foto di rito.
Ce la scatta l’elfo e la potremo ritirare allo shop al pian terreno alla sconvolgente cifra di 35€ (con 45€ è possibile anche scaricare il video completo della visita direttamente dal loro sito e la versione digitale della foto).
L’importo è notevole, ma Babbo Natale, quello vero, si incontra una sola volta nella vita.
Ora so che sembrerà sciocco detto da una trentacinquenne, ma nonostante il Villaggio sia un chiaro, evidente, sfacciato invito al consumismo, incontrare Babbo Natale è stato emozionante.
Mi sono sentita di nuovo bambina, quando il suo imminente arrivo mi rendeva elettrica e fiduciosa nel futuro.
Pochi giorni dopo il nostro rientro in Italia è stata diffusa la notizia che il Villaggio rischia il default a causa dei debiti contratti con lo Stato e che non è in grado di onorare.
Io spero che ce la facciano a resistere, perché certi sogni non hanno prezzo, è bellissimo sentirsi dire “ci vediamo in dicembre!” e sentire dentro nascere automaticamente la promessa “ok, farò la brava!“.
Giorno 4: Verso Kiruna. Le nostre prime renne
Cominciamo a macinare chilometri.
La prima renna incontrata sulla strada ci fa tornare bambini.
Ne vedremo tantissime lungo il nostro cammino, ma questa non la scorderemo mai.
Arriviamo a Kiruna nel tardo pomeriggio, in tempo per una bella passeggiata che ci sgranchisca un po’ le gambe.
Kiruna ha grandi attrazioni invernali.
È famosa per l‘Ice Hotel, l’hotel interamente in ghiaccio che viene ricostruito ogni anno e che si scioglie a primavera.
Curiosità sull’Ice Hotel
Sostanzialmente si paga per soffrire il freddo in un luogo decisamente cool.
Si dorme a meno 5 gradi (!?!), vestiti e sotto pelli di renna.
Se durante la notte si dovesse avere necessità del bagno (e vista la temperatura non lo escluderei), è necessario uscire dalla stanza e recarsi nel complesso centrale in legno, l’unico dotato di servizi.
Avendola visitata d’estate, non ho avuto nemmeno la tentazione di fare questa follia.
Buon per me!
Kiruna
D’estate le attrazioni di Kiruna sono davvero poche.
La città è nata come dormitorio per i minatori della più grande miniera di ferro del mondo.
Dopo le 17 la città è deserta.
Vista dalla finestra dell’hotel, la struttura della miniera appare persino più grande del paese stesso.
All’interno del centro informazioni (deserto anch’esso) è possibile vedere in un plastico come la miniera si sviluppi sotto Kiruna sino ad una profondità di 1.045 metri.
Il colpo d’occhio è impressionante.
Il fermento intorno all’area non cessa nemmeno la notte.
Treni in arrivo e in partenza, camion, luci accese, attività instancabile.
D’altra parte la miniera, gestita dalla LKAB, rappresenta non solo la risorsa principale per Kiruna, ma anche una delle più importanti per la Svezia.
Forse è per questo che gli svedesi non hanno battuto ciglio quando la LKAB ha avanzato l’ipotesi di spostare la città.
Non è una battuta.
Gli scavi nella miniera devono essere allargati ad una nuova area che, per la sua vicinanza alle case, potrebbe lederne la stabilità.
La LKAB ha, quindi, presentato un progetto per spostare le costruzioni interessate di circa 3km, facendosi carico di tutte le spese e impegnandosi a smontare e ricostruire gli edifici storici (non molti per la verità).
Per ora il progetto è solo su carta, ma anche il solo pensiero, nonché il fatto che i cittadini di Kiruna lo trovino perfettamente ragionevole, mi ha lasciata senza parole!
Giorno 5: Tantissimi chilometri per arrivare in un posto incredibile: le Isole Lofoten
L’incanto delle Lofoten ci ripaga di un viaggio lungo e faticoso.
Le isole sono così belle che non riesco a descriverle.
Il silenzio è totale e assordante.
La luce ha colori mai visti prima.
Siamo estasiati e non crediamo possibile di essere finiti in questo paradiso.
Questo luogo primitivo e selvaggio vi ripagherà della fatica con un assordante silenzio e colori senza pari.
Le interminabili giornate estive vi regaleranno ore preziose a contemplare il cielo e l’orizzonte.
Noi abbiamo deciso di rendere ancora più speciale il nostro soggiorno dormendo, a Kabelvåg, in un rorbu.
Pernotteremo qui due sole notti.
Dormire in un rorbu alle Lofoten
Con questo nome, rorbu, si indicavano originariamente i piccoli capanni dei pescatori di merluzzo voluti da re Øystein.
Sono di solito edificati su palafitte o direttamente sugli scogli e sono tinteggiati con il caratteristico colore rosso che è in grado di aggiungere un tono magico ai panorami delle isole.
Oggi i rorbu sono stati ristrutturati e sono adibiti ad abitazioni che, grazie all’affaccio sul mare, sono molto amate dai turisti.
All’arrivo presso la struttura, io, per nulla fiaccata dalle ore di auto, ho trovato anche la forza di insistere amabilmente per avere un rorbu affacciato sul mare.
Mio marito voleva uccidermi solo per la faccia seccata del concierge.
Poi però è salito nella nostra camera e ha guardato dalla finestra. Mi ha perdonata subito!
L’appartamento per 4 persone è piccolino (45mq), su due livelli con un solo bagno, ma dotato di tutti i comfort.
Ci vuole un po’ di confidenza e spirito di adattamento per i piccoli spazi a disposizione e, ad essere onesti fino in fondo, non si tratta per niente di una soluzione economica.
Vi assicuro, però, che il tempo trascorso lì dentro non ha prezzo.
Io ci ho lasciato il cuore.
Prenota un rorbu alle Isole Lofoten
Giorno 6: La crociera sul Trollfjiord e l’acquario con i pesci artici
La crociera sul Trollfjiord è un’esperienza che non vogliamo farci mancare.
Torniamo a terra estasiati, ma abbiamo ancora le energie per una passeggiata a Svolvaer e una visita al Lofot Akvariet, dove si trovano solo pesci delle fredde acque del nord.
Lofot Akvariet di Kabelvag
Dopo il Sumida Aquarium di Tokyo e il Coex Aquarium di Seul, non potevo certo dimenticare di parlarvi del Lofot Akvariet di Kabelvag, l’acquario delle Isole Lofoten.
L’aquario norvegese è molto più piccolo (23 vasche in totale) e meno spettacolare dei due esempi asiatici, ma era ad un passo dal nostro rorbu e la visita si è rivelata comunque interessante.
Al Lofot Akvariet si trovano solo pesci che vivono nei mari freddi delle Lofoten e del nord della Norvegia.
È affascinante vedere come la natura si sia adattata senza apparente sforzo a quelle acqua gelide che metà dell’anno godono davvero di pochissima luce.
Certo va detto che i pesci di queste acque non possono definirsi propriamente belli, ma curiosi, decisamente sì.
Le indicazioni sono prevalentemente in norvegese, ma si trovano anche indicazioni in inglese.
I salmoni e gli halibut la fanno da padroni, chiaramente, ma non mancano stelle marine ed anemoni.
Ad aver catturato la mia attenzione sono stati i Cyclopterus Lumpus, con quelle strane ventose sotto la pancia con cui si attaccano ai sassi (ed ai vetri in questo caso) per resistere alla corrente.
Non vi sembrano fantastici?
L’acquario ha anche una parte aperta dove è possibile vedere le foche.
D’estate si godono il sole finché possono e sembrano proprio avere un atteggiamento da dive consumate.
Prima di uscire dall’acquario c’è un bellissimo belvedere su cui vale la pena di salire.
Non mi stancherò mai di dire che tra le cose più incredibili delle Lofoten ci sono i colori e se si ha modo di salire un po’ in alto, le isole si presentano in tutta la loro incredibile bellezza.
Giorno 7: Verso Tromso, con sosta al Polar Park
La star del giorno è un orso bellissimo che non ci stanchiamo di ammirare al Polar Park, dove ci fermiamo per una bella sosta prima di proseguire verso Tromso, la capitale del Nord.
Il tragitto dalle Isole Lofoten fino a Tromso è piuttosto impegnativo (oltre 6 ore d’auto). Abbiamo quindi deciso di spezzare il percorso fermandoci un paio d’ore al Polar Park.
Il Polar Park è il parco per animali più settentrionale del mondo: è nel comune di Bardu, a circa due ore di auto da Tromso.
Si trova nella taiga boreale e ospita i grandi predatori della Norvegia: lupi, orsi, linci e volpi.
Ma anche delle loro prede: renne, cervi, alci e bue muschiato.
Le renne sono le uniche a poter girare libere per il parco. Gli animali sono pochi e ogni specie ha uno spazio davvero grande dove muoversi (il rapporto è circa 110 ettari in soli 12 recinti).
Il Polar Park è uno dei parchi con la maggior superficie per animale in tutto il mondo.
Consente agli animali di allontanarsi dall’uomo quando vogliono e starsene per conto loro.
Questo aspetto è una lama a doppio taglio.
I grandi spazi danno la possibilità di osservare gli animali in un habitat il più vicino possibile a quello naturale, ma al tempo stesso questi possono nascondersi nelle aree centrali del recinto, in angoli non visibili.
L’esplorazione del parco può quindi richiedere molto tempo, nel tentativo di riuscire ad avvistare ogni specie.
Una soluzione può essere quella di seguire gli orari con cui gli animali vengono fatti mangiare, in questo modo saranno loro stessi ad avvicinarsi.
Il biglietto di ingresso al parco è di 325 Nok (28 euro), bambini 2-15 anni 260 nok.
Per la Wolf-Visit (minima età consentita 18 anni) il costo è di 1800 Nok.
Non economicissimo.
La deviazione sul percorso verso Tromso non è stata così piccola e, soprattutto, una volta scoperta in Tromso una città così deliziosa, non so se, con il senno di poi, mi fermerei di nuovo sottraendo necessariamente tempo alla città più a nord d’Europa.
Certo il posto è molto bello, la pausa nella natura piacevole, il pranzo è arrivato proprio al momento giusto, però alla fine sempre di uno zoo si tratta.
Bello ed in un bel posto, ma quello è.
Tromso è bella, giovane (è sede dell’Università più a nord d’Europa), accogliente e pulita.
Davvero un bel posto e ci spiace avere così poco tempo per goderne.
Giorno 8: Da Tromso ad Alta, passando sopra il mare
Saliamo con la funivia per vedere Tromso dall’alto.
Poi ci rimettiamo in viaggio e per raggiungere Alta prendiamo due traghetti in perfetta sintonia tra loro.
Dagli oblò guardiamo con gli occhi a cuore le pulcinelle di mare che danno spettacolo.
Giorno 9: Le pitture rupestri, l’Altopiano del Finnmark, Honningsvag e Capo Nord
Giornata pienissima di emozioni.
Le pitture rupestri di Alta sono una tappa obbligata.
Le pitture rupestri di Alta
In realtà in questa città c’è davvero poco da vedere, ma basta arrivare a Jiepmaluokta, a circa quattro chilometri da Alta, per visitare un sito archeologico che ospita circa 3.000 incisioni rupestri ed è stato trasformato in un museo a cielo aperto.
Il luogo è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO il 3 dicembre 1985.
È il solo sito archeologico norvegese ad aver avuto questo onore.
Le incisioni più antiche sono databili attorno al 4.200 a.C., mentre le più recenti sono del 500 a.C.
La grande varietà di immagini illustra una civiltà dedita alla caccia e alla raccolta, in grado di controllare branchi di renne, abile nella costruzione di barche e nella pesca.
Si pensa che queste popolazioni praticassero riti sciamani, che comprendevano forse anche il culto degli orsi (o di altri animali).
Purtroppo nessuna notizia della civiltà Komsa, che risale all’età della pietra, è pervenuta direttamente fino a noi.
Quindi la sua conoscenza si limita al poco che si può imparare dall’analisi delle pitture rupestri di Alta.
Visita al sito archeologico di Alta
Un sistema di passaggi in legno di circa tre chilometri è stato costruito a Jiepmaluokta, durante la seconda metà degli anni ottanta, per consentire ai visitatori di vedere le più significative incisioni rupestri.
Non tutti i graffiti sono visionabili.
In molte zone purtroppo non viene fatta manutenzione e i graffiti sono stati solo fotografati e catalogati.
Nella aree accessibili al pubblico, i graffiti sono stati colorati con ocra per renderli più visibili.
L’effetto dovrebbe essere quello originale. Li vediamo come se fossero stati appena creati, decisamente sorprendente! Si riesce a decifrare esattamente i simboli. Pesci, uomini, orsi e tante, tantissime renne.
Di certo è molto suggestivo pensare che quelle incisioni risalgano a uomini vissuti così tanto tempo prima di noi.
Il sito archeologico, come tutto ciò che abbiamo avuto la fortuna di vedere in Norvegia, è tenuto con una cura perfetta.
Le pitture si trovano in una zona dalla bellezza naturale indiscutibile e questo rende la visita ancora più suggestiva.
Le passerelle all’aperto consentono di unire alla visita anche una piacevolissima passeggiata, godendo del luogo oltre che della storia che esso conserva.
Poi ci mettiamo sulla strada per Capo Nord che è bellissima e fa perdere il conto delle renne incontrate.
Ormai sono a branchi e si muovono libere per campi e strade.
Ad Honningsvag troviamo una nebbia densa che non ci molla un attimo.
Capo Nord però ci aspetta.
Sulla strada ci concediamo solo una sosta in un negozio Sami che ci alleggerisce un po’ le tasche.
Giorno 10: Inari e la prima sauna finlandese.
Ritroviamo il sole.
Un fiume pescoso e tanto verde ci attendono a Inari dove sperimenteremo finalmente la sauna finlandese.
Abbiamo soggiornato presso l’Hotel Kultahovi Inari e, sono sincera, non avevo capito, prenotando, che ogni stanza dell’hotel fosse dotata di sauna privata all’interno del bagno.
Signori, il paradiso!!!
È necessario accenderla circa 45 minuti prima.
Poi si entra e ci si gode il caldo intenso, il profumo del legno, lo sfrigolio delle pietre quando ci si versa l’acqua, il fumo leggero, il silenzio (d’obbligo anche nelle saune pubbliche) e la luce soffusa.
Sono uscita rigenerata e appagata da un’esperienza fantastica.
Vi consiglio di provare!!!
Passeggiamo e ci riposiamo.
Dopo tante ore di auto, ci vuole proprio.
Giorno 11: A Rovaniemi. La vacanza è finita.
Ancora un po’ di shopping e una lunga passeggiata per Rovaniemi per vedere l‘Ufficio Postale di Babbo Natale.
Ne sono rimasta incantata.
Chi, come me, ha un passato nel mondo della corrispondenza, può capire il fascino che le lettere riescono ad avere.
Tutta quella carta che si è scelta con cura, i pensieri affidati alla penna, la scelta delle parole giuste e i sogni che lasciano la loro traccia indelebile.
Immaginatevi poi la delizia di vedere migliaia di letterine, sparse ovunque, scritte con grafia incerta dai bambini di tutto il mondo.
A quelle poche righe, ai disegni originali e alle buste colorate, piccoli sognatori hanno affidato i loro desideri, riponendo tutta la loro fiducia in Babbo Natale.
Io sono rimasta un tempo infinito a guardarle.
C’è una libreria rossa in cui vengono divise per nazione, ci sono panche in cui vengono stipate le buste (che si possono acquistare per aiutare l’Unicef), quadri e raccoglitori sono sparsi in giro e ne mostrano alcune.
L’Ufficio Postale di Babbo Natale a Rovaniemi
L’aria natalizia che si respira è avvolgente, le pareti sono piene di collage di buste e lettere, ovunque pacchetti e fiocchi fanno da decoro.
L‘ufficio di Babbo Natale è anche uno shop che vende cartoline, carta da lettere e oggetti di vario tipo.
Ampi tavoli e molte sedie sono a disposizione di chi vuole mandare un pensiero ai propri cari.
Spedendo una lettera o una cartolina da questo Ufficio postale, infatti, vi verrà apposto il timbro del Circolo polare Artico e questo renderà speciale la vostra corrispondenza.
Gli elfi di Babbo Natale vi offrono anche di scegliere, se volete, che la lettera sia spedita subito. In questo caso dovrete imbucarla nella cassetta postale gialla; oppure per Natale, imbucandola nella cassetta rossa.
Potrete ordinare agli elfi una lettera firmata da Babbo Natale per un bambino a voi caro (con un costo di circa 8/10 euro).
Se acquisterete un regalo (o ve lo porterete da casa) potrete impacchettarlo e spedirlo dall’Ufficio postale in qualsiasi periodo dell’anno chiedendo che venga recapitato per Natale.
In un posto così, dove da grandi è inevitabile notare l’aspetto commerciale che invade ovunque le nostre vite, rimane la speranza che ricordare i nostri sogni da bambini possa, insieme alla magia di Babbo Natale, fare di noi delle persone migliori, capaci di credere ancora nelle cose impossibili.
A questo punto siamo pronti per tornare a casa.
Sicuramente cambiati da questo fantastico viaggio.
Mappa itineraio in Lapponia 11 giorni
Questo post è stato scritto da:
FrancescaGi
Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 3 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!
Ma che bello questo itinerario! Noi siamo amanti del Nord e leggere di questo tuo viaggio ci ha fatto partire con mente e cuore insieme a te
Sono stata a Rovaniemi a Natale e ha adorato quella natura spettacolare, il buio della notte artica e la neve. Mi piacerebbe visitarla ora in estate, per vedere le differenze.
Interessantissimo questo tour e anche l’articolo: è perfetto per il tema natalizio. Una degna introduzione ad un viaggio meraviglioso fatto di tanta natura.
Bellissimo anche il sito, il layout, così come le foto!
Grazie!
Nooo… ma è una tortura, per me che amo follemente il nord, aprire il vostro blog e trovare..una meravigliosa foto con mare, scogli e le classiche casette rosse dei pescatori… E un titolo che nomina la Lapponia! E’ una vera tortura essere a casa e non lassù! Però ho sognato un bel po’, leggendo e curiosando nel vostro viaggio… Complimenti! Che sogno!
che bello, sono stata in Finlandia lo scorso febbraio e faceva un freddo! peccato non essere andata in Lapponia!
Amo moltissimo il Nord Europa e ho un ricordo spettacolare di uno dei viaggi fatti fin lassù. Le Lofoten continuano a essere uno di quei luoghi nella mia “dream list”.
Il tuo itinerario è davvero bello! Sono stata nei paesi del nord molto tempo fa, ricordo di aver dormito in un posto bellissimo! Mi hai fatto venire voglia di tornarci!
E pensare che tutti crediamo che esista solo la casa di Babbo Natale in Lapponia!! ed invece è un paese carico di magia e architettura oltre che ad una natura incontaminata
Ed uno che pensa erroneamente che la Lapponia ha solo la casa di Babbo Natale da offrire!! Mi hai trasmesso una curiosità enorme e tanta voglia di scoprire questo luogo carico di architettura a natura
Che viaggio spettacolare!
La Lapponia non è per ora nei nostri piani di viaggio, ma mi ispirano tantissimo i luoghi da vedere (e il villaggio di Babbo Natale!)
Ma prima o poi ci voglio andare…
Praticamente la mia vacanza da sogno! Ho visto alcune delle tappe del tuo viaggio (la capitale finlandese, Tromso e il Polar Park e la Lapponia (quella svedese, però) ma in occasioni diverse e purtroppo sempre troppo velocemente e sempre in occasione di viaggi di lavoro durante i quali spesso la testa era concentrata su altre cose. Sta di fatto che da allora sogno di tornare in questi posti per una vacanza vera. Mi sa che ti “copierò” il percorso
La Lapponia mi affascina da sempre. Una ragazza che faceva l’università con me c’è stata per uno scambio culturale drato diversi mesi e me ne ha parlato in modo davvero entusiasmante! Come sai sono pazza per i paesi del Nord Europa e prima o poi devo assolutamente andare a vedere questa terra incredibile!
Magica la Lapponia, ne conservo un ricordo pazzesco!
Itinerario super interessante, avete fatto davvero un bel giro e visto un sacco di cose!
Bello questo itinerario. Stavo per andare anche io a Inari lo scorso inverno ma poi ho deciso di andare nella zona di Tromso per vedere l’aurora boreale. Sarà per il prossimo viaggio: mi ispira molto anche Helsinki.
Che meraviglia questo itinerario! La Lapponia dev’essere stupenda! Vado a leggermi gli articoli singoli del tuo viaggio 🙂
Mi hai fatto sognare con il tuo articolo. Mi piacerebbe molto visitare questi posti e… vedere le renne 🙂
Che bel giro. Confesso che ho sempre un po’ snobbato questi luoghi senza un vero motivo. Ma dopo aver letto questo post ho subito cercato info per metterlo nei miei Must Do. Grazie
Wow che giro bellissimo e intenso! SIcuramente da tenere in considerazione 🙂
Questo è un viaggio che ti invidio tantissimo, alcuni anni fa lo avevo organizzato, valigie pronte ma … il vulcano dopo 200 anni ha eruttato e ci ha bloccato. Da allora non ci sono più ritornata, ogni anno ci ripenso e ora, con i tuoi consigli e le meravigliose foto mi ha fatto ritornare la voglia di volare li, fra le renne, i boschi e quegli incredibili paesaggi!
La Lapponia finlandese mi ispira davvero tanto, mi spaventano un po’ i costi ma un giorno mi piacerebbe andarci 🙂 Helsinki l’ho visitata velocemente e mi è piaciuta molto! C’erano 28°, uno spettacolo.
Bellissimo itinerario, le Lofoten sono nella mia lista da qualche anno. Spero di riuscire a visitarle presto! E le renne poi !!! Prenderò spunto dai tuo itinerario, grazie mille!
Devi sapere che sono stata in Lapponia nel periodo invernale quindi puoi immaginare il mio stupore nel vederla con il sole e circondata di verde!
Hai toccato punti che desidero vedere da anni e qualcuno dovrei realizzarlo a breve ma… shhhh!!!
Un bacione :*
Ci andrei anche solo per vedere le renne!
Ps. no non è vero: voglio parlare con Babbo Natale 🙂
Che viaggio meraviglioso! 🙂 Mi piacerebbe molto farne uno simile, userò l’articolo per prendere spunto!