Fare la valigia per una settimana in montagna non è mai facile, anche in estate. Per abitudine ed esperienza, ho imparato a viaggiare leggera (cliccate qui se volete conoscere tutti i mie trucchi per star fuori 2 settimane portando solo il bagaglio a mano), ma la montagna è sempre un’incognita.
Tuttavia, ci sono degli oggetti che sono indispensabili da portare per la classica “settimana verde”. Sono cose utili per rendere le escursioni divertenti, facili e comode.
Li ho scelti in base alla mia esperienza, guardando alla loro leggerezza (in termini di peso), alla praticità e alla salvaguardia dell’ambiente. Sono i miei “indispensabili” da portare in montagna.
Indice
Cosa portare in montagna?
Scarpe da trekking
Qualunque sia la vostra idea di “passeggiata in montagna”, non sottovalutate mai il valore di un paio di scarpe di trekking.
Una volta decisi che, per il tipo di escursioni che intendevo fare io, un paio di normalissime scarpe da ginnastica sarebbero andate più che bene.
Dopo un ginocchio sbucciato, jeans strappati nel sedere e dignità lasciata lungo un sentiero della Val Gardena e persa per sempre, mi sono decisa ad acquistare un paio di scarpe da trekking leggere, non tanto costose ma di buona qualità, che durassero nel tempo.
La mia scelta è ricaduta sulle Columbia Mid. Le possiedo da un paio d’anni e posso affermare con assoluta certezza che fanno la differenza.
Non solo il passo è più sicuro e fermo, ma la caviglia è ben salda, il piede è leggero e sopratutto non sono più scivolata. Inoltre sono anche impermeabili a una pioggia leggera e facilmente lavabili se dovessero sporcarsi.

Bastoni telescopici
Anche nel caso dei bastoni telescopici, se non li avete mai provati, non potete capirne l’utilità. Innanzitutto per la schiena. Camminare a lungo senza avere il giusto supporto per la schiena è devastante, per chi ha già un certa (non io, sia chiaro!).
Con i bastoni, le braccia seguono il ritmo delle gambe, aiutano a supportare il peso del corpo in salita e rendono più stabile la discesa sui sentieri.
Nelle mulattiere di montagna sono di grande supporto.
Attenzione però: bisogna usarli correttamente! Cercate sul web uno dei tanti tutorial e non ne farete più a meno!

Bottiglia d’acqua ecologica
L’ho scritto anche in altri post, l’acqua in bottiglia comprata al supermercato è quanto di più consumistico, inutile e dannoso per l’ambiente possa esistere.
In Italia ci sono numerosissime fonti d’acqua e quella che scorre dal nostro rubinetto è, nella maggior parte dei casi, più ricca di sostanze minerali e di qualità migliore di quella in bottiglia. Se l’acqua della vostra zona ha un cattivo sapore, basterà comprare un bricco tipo Brita e sarete a posto.
Anche in montagna, quindi, portarsi dietro una bottiglia ecologica è un ottimo modo per risparmiare denaro e per voler bene alla natura, evitando la produzione di ulteriore plastica e il trasporto merce.
Di bottiglie ecologiche ne esistono di mille tipi. Visto che in genere si tende a rimaner fuori a lungo, dovete essere certi di avere con voi abbastanza acqua da idratarvi bene. Per me in genere una bottiglia da 750 ml è un buon compromesso tra il peso da portare dietro e la quantità di liquido da bere.
Un paio d’anni fa ho preso questa bottiglia su Amazon: ha un ottimo rapporto qualità prezzo, un bel tappo con doppia sicurezza e poi è rosa.

Kway: leggero, colorato antipioggia
Ovunque andiate e per quanto sole sia previsto quel giorno (in montagna controllate sempre le previsioni del tempo, sono fondamentali!!!), portarsi dietro un buon giacchetto antivento è sempre una cosa intelligente da fare. Ripara dalla pioggia, dal vento e fa comodo per appoggiare la testa nel caso vi fermiate per un sonnellino in un prato.
Mi raccomando: sceglietelo sempre coloratissimo e che si veda da lontano.
Se fosforescente è meglio. Non è una questione di moda, ma di sicurezza. In caso vi succeda qualcosa, in quel modo potrete essere visti anche da molto lontano e non mimetizzarvi con l’ambiente circostante. Sembra una cosa stupida, ma non lo è.
Io ho scelto questo tipo di Jack Wolfskin, un brand che mi è sempre piaciuto tantissimo. L’ho preso in saldo (mi va un po’ grande, ma non mi dispiace) e si è rivelato un ottimo acquisto. È molto resistente e lavabile in lavatrice come tutti gli altri capi.

Telo per sdraiarsi / riparasi
Un’altra cosa da non scordarsi mai, è un buon telo per sdraiarsi a terra. Si sa che in montagna il pranzo al sacco è un must e non c’è niente di meglio che mangiarsi un panino seduti in un prato.
Un telo sul quale sedersi, magari anche abbastanza grande da sdraiarsi, è comodo e utile.
Io ho preso questo tipo, leggerissimo, di plastica in modo che non filtri l’umidità del terreno, che all’occorrenza uso anche per ripararmi dalla pioggia. Ha anche i paletti per conficcarlo nel terreno, per tenerlo fermo senza che si sollevi per il vento.
È ultraleggero, compatto ed è dotato di un moschettone per attaccarlo al di fuori dello zaino.
Zaino: piccolo ma capiente, leggero, idrorepellente
Per portare tutto quanto sopra, ma anche un po’ di cibo, il telefono e la macchina fotografica, è indispensabile avere uno zaino.
Non parlo di quelli giganteschi e tecnici in cui portare una casa intera, ma uno zainetto leggero in cui mettere l’indispensabile per una giornata fuori, che sia ergonomico, comodo da portare, resistente e sopratutto antipioggia. Io ne ho due modelli, uno più piccolo e uno più grande, che scelgo a seconda del tempo da passare fuori.
Sono entrambi molto leggeri, ce li ho da anni, e sono anche loro del brand Jack Wolfskin: sono stati trattati male, lavati, straziati in ogni modo e sono ancora praticamente nuovi. Entrambi acquisti di cui non mi sono mai pentita.

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FRANCESCA
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l’ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d’arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de “I Cassiopei (biografie non autorizzate) e “Storia di Biagio”.

FRANCESCA
La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l’ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d’arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de “I Cassiopei (biografie non autorizzate) e “Storia di Biagio”.
Devo investire in un paio di scarponcini migliori perché quelli che ho preso a 19,99 (non faccio nomi, ma si tratta di un catena molto nota) non sono dei migliori. Innanzitutto non sono impermeabili e una volta dopo un’ora di pioggia avevo i piedi congelati. E poi sono durissimi, come se fossero rivestiti di cemento. Sicuramente vale la pena di spendere qualcosa in più per avere più sicurezza e più comodità!
I bastoncini mi mancano. Effettivamente credo di averli sempre sottovalutati ma forse per la schiena è ora di provarli per davvero!
Io te li consiglio!