Vi avverto subito, così non do false speranze a nessuno: il Castello della Chiocciola, purtroppo, non è visitabile (enfasi su PURTROPPO). E visto che sono in vena di avvertimenti, annuncio anche che non ha nulla a che vedere con l’omonima contrada del Palio di Siena.
Vista la vicinanza alla città, ci tengo a ribadirlo, è uno dei castelli da vedere nei dintorni di Siena.
Ma allora, cos’è e come si arriva al Castello della Chiocciola? E soprattutto, perché se non lo si può visitare, uno dovrebbe andarci?
Indice
Dove si trova il Castello della Chiocciola
Il Castello della Chiocciola si trova esattamente lungo la via Francigena, quella che da Canterbury porta a Roma e che, da qualche decennio a questa parte, inizia a essere percorsa da migliaia di viandanti che raggiungono a piedi la capitale della cristianità. Proprio come il Cammino di Santiago.
È sito in una radura in mezzo ai boschi toscani, nel Comune di Monteriggioni, ma a pochissima distanza da Siena.
Ci si arriva solo con mezzi propri, arrivando sia da Siena che da Monteriggioni, lungo la Strada Regionale 2 e, in località Il Ceppo, girando per Strada di Riciano.
Storia del Castello
Si tratta di una struttura nata probabilmente nel XIV secolo per proteggere la Repubblica di Siena dagli attacchi della rivale Firenze. Fu protagonista della strenua resistenza dei suoi abitanti alle truppe austro-spagnole nel 1555. I valorosi difensori del Castello, si arresero con l’onore delle armi, dietro il pagamento di 700 scudi d’oro agli assalitori.
Tra i suoi più famosi proprietari ci sono anche la famiglia Piccolomini d’Aragona e i conti Brancadori. Si dice che l’ultimo della famiglia Brancadori, perse il castello giocando a carte contro un tale Mr. O’ Brian.
Forse è per quello che i numerosi ritrovamenti archeologici che furono scoperti all’interno delle grotte sottostanti il Castello, adesso fanno parte della collezione del British Museum di Londra.
Il Castello della Chiocciola deve il suo nome alla scala elicoidale interna alla torre principale. Si dice che gli scalini che formano la scala si facciano sempre più bassi man mano che si sale, per compensare la fatica della salita.
Il Castello è ancora oggi in buonissime condizioni e fa parte dell’azienda agricola omonima.
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Certo che è veramente un peccato che un posto del genere, così ricco di storia fra l’altro, non sia visitabile!
Chissà se lo apriranno mai al pubblico…
Un vero peccato che non sia visitabile. Avrei voluto provare di persona la teoria dei gradini più bassi!