In questo post vi parlo di cosa vedere nei dintorni di Siena.

Essendo nata qui e vivendoci da una vita, non credo ci sia qualcuno più titolato di me per darvi questi consigli 😉

Siete in Toscana e cercate idee per il weekend?

Arrivate nel posto giusto, anzi nel post giusto.

Dopo avervi parlato di cosa vedere a Siena in un giorno, ho deciso di darvi alcuni consigli su quello che di bellissimo c’è da vedere nei dintorni della mia città.

In questo post su cosa vedere nei dintorni di Siena, troverete non solo paesi della provincia da visitare, ma tanto altro.

Per esempio: lo sapevate che nella provincia di Siena ci sono località termali famose in tutto il mondo, alcune anche gratuite?

O che una parte della campagna senese è così bella da essersi guadagnata la protezione come Patrimonio UNESCO?

Oppure ci sono un sacco di castelli da visitare nei dintorni Siena?

O ancora che è nella provincia di Siena che si trova la famosa spada nella roccia?

Ecco, leggendo più avanti troverete non solo borghi da vedere della provincia di Siena ma molto, molto altro!

Vai di fretta? Tre consigli al volo sui dintorni di Siena

  • Il mio primo consiglio è di viaggiare con un mezzo proprio, per godervi la strada e fermarvi quanto volete senza stress. Se non avete un mezzo vostro, fate un pensiero sul noleggio auto e date un’occhiata a Discover Cars per avere i prezzi più bassi in circolazione.
  • Il mio secondo consiglio è quello di dormire in un agriturismo nei dintorni di Siena. Questo perché vi permette di muovervi più liberamente senza dover per forza rientrare tutte le sere a Siena centro.
  • Se non siete auto muniti, forse vi può interessare un tour nella provincia già organizzato.
dintorni di siena cosa vedere

Cosa vedere nei dintorni di Siena se ci andate per la prima volta

Partiamo dalle basi: se state facendo un itinerario nei dintorni di Siena per la prima volta, ci sono delle cose che vanno necessariamente viste e che non potete proprio perdervi.

Alcuni sono paesi e borghi dei quali avrete sicuramente sentito parlare, ma magari qualcuno non è proprio così conosciuto.

San Gimignano

“A chi venga da lontano, subito il borgo sembra scivolato, di soppiatto come da una porta, nella campagna.”

Questa descrizione di Walter Benjami descrive perfettamente quello che è uno dei miei borghi vicino Siena preferiti: San Gimignano.

Domina la Val d’Elsa dall’alto del colle su cui riposa.

San Gimignano è la città dalle cento torri, la Manhattan del medioevo. Si tratta di uno straordinario esempio di città medioevale, ricca e importante, che ebbe la sua massima espansione tra il 1200 e il 1300.

A San Gimignano troverete case-torre, palazzi bellissimi, un Duomo, una piazza incredibilmente instagrammabile, un campione del mondo del gelato, un hotel super chic e tante trattorie in cui mangiare l’impossibile.

Vi rimando al post su Cosa vedere a San Gimignano in un giorno per tutti i dettagli.

san gimignano piazza della cisterna

Abbazia di San Galgano

Una delle più famose abbazie d’Italia, San Galgano si trova a circa 40 minuti di guida da Siena ed è conosciuta nel mondo come la chiesa della spada nella roccia, che in realtà si trova nella vicina Montesiepi.

La leggenda narra che il nobile cavaliere Galgano Guidotti, nel 1180, conficcò la propria spada su una roccia del Monte Siepi, per pregare di fronte all’elsa a forma di croce.

Intorno alla spada, costruì una chiesa piccolissima, di forma circolare, dove trascorse gli ultimi anni di vita, dopo aver preso l’abito di monaco cistercenze.

Dopo la sua morte, fu canonizzato nel 1185 e i suoi confratelli ottennero il permesso di erigere un’abbazia in suo nome: San Galgano, appunto. Fino al XII secolo, l’abbazia crebbe di importanza e potenza, tanto che i suoi monaci venivano scelti come “giudici” per dirimere le liti in tutto il Comune di Siena.

Nel ‘300 fu devastata e depredata più volte e nel ‘400 iniziò la sua decadenza. Nell’800 il tetto fu smontato e usato per altre costruzioni.

Adesso, l’interno di San Galgano è una delle parti più belle dell’intera provincia di Siena, una manna per i fotografi e per tutti i romantici che la visitano.

Dall’abbazia, una brevissima salita porta all’Eremo di Montesiepi, dove, sotto una spessa cupola di vetro, è ancora custodita la spada di San Galgano, fermamente piantata nella roccia.

  • Come arrivare: da Siena, prendete la Strada Provinciale 73 bis e poi la provinciale 441.
  • Orari: da novembre a maggio dalla 9 alle 18.00; da giugno ad agosto dalle 9 alle 20; settembre e ottobre dalle 9 alle 19.
  • Biglietti: 5 euro l’intero e 4 euro il ridotto; famiglia (2 adulti e 2 bambini) 15 euro.

san galgano abbazia dintorni siena

 

Montalcino

Montalcino è una tappa imperdibile per tutti gli amanti del vino. Non si può dire di aver bevuto del buon vino, fino a che non si è assaggiato il Brunello di Montalcino.

Ci sono numerose cantine dei più famosi produttori di vino che offrono tour all’interno dei loro locali, con assaggi, degustazioni ed esperienze.

Cliccate qui per prenotare un tour on line.

La città, apparentemente dedicata al wine tasting, ha in realtà ben altro da offrire. Sita su un colle abitato fin dall’epoca etrusca, Montalcino è una città-castello che ha avuto, nella storia, una grande importanza strategica per la Repubblica di Siena.

Il centro storico è attualmente composto da edifici costruiti nel tardo medioevo, il più famoso dei quali è il Palazzo dei Priori, con la sua alta torre in mattoni e pietra e la facciata ornata da stemmi.

Nella piazza adiacente, la Chiesa di S. Egidio del 1325 la fa da padrona, con il suo stile misto e i capitelli presi dalla chiesa primitiva che ha rimpiazzato.

Ma la vera bellezza di Montalcino, la si vede nella Rocca.

Proseguendo dalla Chiesa di S. Egidio su Via Panfilo dell’Oca, arriverete a quella che i locali chiamano la Fortezza. Si tratta di un castello-recinto, costruito nel 1361, utilizzando la resulta di parte delle mura duecentesche.

Sulle mura troverete anche delle torri angolari, a presidio degli ingressi corrispondenti.

  • Orari di apertura della fortezza di Montalcino: tutti i giorni tranne il lunedì. Da marzo a ottobre dalle dalle 9 alle 20; gli altri mesi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
  • Biglietti: 4 euro l’intero e 2 euro il ridotto.

Oltre alla Fortezza, il mio consiglio è di visitare anche la Chiesa di S.Agostino e il Duomo, costruito sulla millenaria Pieve di San Salvatore.

Consiglio PRO: ogni anno, tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, a Montalcino si tiene la Sagra del Tordo, famosissima in provincia. Si tratta di una rievocazione storica, durante la quale si balla, si canta, si fanno gare di tiro con l’arco tra i quattro quartieri della città (il Borghetto, il Pianello, la Ruga e il Travaglio). Ma durante la quale, soprattutto, si mangia e si beve. Ogni quartiere offre ai visitatori un menù tipico della zona, fatto di pici, cacciagione, formaggi, funghi, schiacciata con uva e vin santo e mille altre leccornie che non vi lasceranno affamati. Il tutto, chiaramente annaffiato da un ottimo Brunello.
montalcino uva

Pienza

Nata intorno al 1300 per volere del papa senese Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Pienza è nota al mondo come “la città ideale”.

Pio II trasformò l’intero borgo che gli aveva dato i natali, Corsignano, facendone la residenza sua e della corte papale.

Un progetto ambizioso e temerario anche ai giorni nostri, che all’epoca creò un grandissimo scalpore.

Oggi, quella straordinaria trasformazione rinascimentale, attira turisti da tutto il mondo

Pienza è la meta classica per un itinerario in Toscana, un paese nei dintorni di Siena che non vi lascerà indifferenti. È rimasta praticamente intatta dal ‘400.

Perdetevi per le sue vie, affacciatevi alla ricerca di panorami, mangiate l’impossibile nei ristoranti e scattate mille fotografie.
Per altri dettagli, leggete il post Pienza: cosa vedere nella città ideale.

Consiglio PRO: ogni anno, agli inizi di settembre, a Pienza si tiene la Sagra del Cacio, un omaggio al prodotto più famoso della zona: il Pecorino di Pienza. Cosa succede durante questo evento? Si mangia formaggio, principalmente.
E poi si compra anche 😉

San Quirico d’Orcia e la Val d’Orcia

Vi ho parlato in questo post 5 esperienze da non perdere in Val d’Orcia, ma anche il suo borgo principale, San Quirico, è assolutamente da non perdere. Specialmente in estate!

San Quirico d’Orcia è un borgo murato con poco meno di 2500 abitanti. Veramente minuscolo, ma non privo di bellezza ed esperienze da vivere. Deve la sua fortuna secolare alla Via Francigena, che lo attraversa.

Era sede di un vicario imperiale, ma nel 1256 passò sotto l’egida di Siena che ne ampliò e fortificò le mura.

Da vedere assolutamente a San Quirico, sono gli Horti Leonini, in Piazza della Libertà. Non potete perderli: l’ingresso è una porta gigantesca e monumentale e dà l’accesso a questo parco ricco di storia voluto da Diomede Leoni intorno al 1540.

Bellissimi sono anche la Collegiata, costruita sulla Pieve di Osenna del 714, e Palazzo Chigi, sul retro della Collegiata, ricchissimo di dipinti di pittori romani.

Consiglio PRO: Se avete fame, fermatevi a pranzare o cenare alla Trattoria Osenna, in Via Dante Alighieri 42 (se il tempo lo permette, chiedete di essere accomodati nel giardino): piatti semplici, cucinati al momento, ma buonissimi e con materie prime locali.
val d'orcia

 

Borghi antichi nei dintorni di Siena

Chiaramente, ci sono tantissime cose da vedere nella provincia di Siena. Quelle che vi ho elencato sopra sono quelle che non dovete assolutamente perdere se state viaggiando nella mia zona per la prima volta.

Diciamo che sono gli highlights dei dintorni di Siena, i must see del territorio senese.

Ma c’è tantissimo altro.

Ogni paese nei dintorni di Siena ha centinaia di anni di storia da raccontare, un prodotto tipico, una sagra, una chiesa con affreschi di valore inestimabile.

Vi consiglio caldamente di acquistare una guida del Touring Club e di lasciarvi trasportare dall’istinto.

In mancanza, ci sono tanti tour (anche in vespa, o in Ape Piaggio) che vi porteranno nei luoghi più belli della provincia.

san gimignano

Montepulciano

Montepulciano vi stupirà con le sue strade, i suoi palazzi e le mille storie che raccontano. Ha poco più di 15mila abitanti ma, dopo avervi soggiornato, desidererete essere uno di loro.

Ha una storia antichissima, tradizioni secolari e una festa, il bravìo, che richiama tutt’oggi migliaia di turisti ogni anno.

Il bravìo delle botti di Montepulciano è una gara, che si svolge tra le contrade della città, che consiste nello spingere una botte in legno di 80 chili, in salita, fino alla piazza del Duomo.

È una festa molto sentita nel paese e si svolge l’ultima domenica di agosto.
Per altre informazioni, vi consiglio di leggere il post su Cosa vedere a Montepulciano in un giorno.

montepulciano piazza grande fontana

Monteriggioni

Pochi chilometri a nord di Siena, si trova uno dei miei posti preferiti in assoluto: Monteriggioni, la città murata.

Citato perfino da Dante nella Divina Commedia, Monteriggioni è un piccolo borgo con pochissimi abitanti, completamente cinto da mura.

È l’esempio più significativo di “terra murata” della provincia di Siena e uno dei più belli della Toscana intera.

Monteriggioni fu fondata come avamposto militare dai senesi intorno al ‘200 e varcare le sue porte è come fare un salto indietro nel tempo.

Per sapere di più, leggete il mio post su cosa vedere a Monteriggioni.

Consiglio PRO: in estate, generalmente nei due fine settimana centrali di luglio, a Monteriggioni si svolge una famosissima festa medioevale, con rievocazioni storiche, performance artistiche in tema e – che ve lo dico a fare – banchetti a non finire!
monteriggioni torri

Radda in Chianti

Radda in Chianti oggi è un centro agricolo, vinicolo e di villeggiatura sito tra la Val d’Arbia e la Val di Pesa, tra Siena e Firenze.

Intorno all’XI secolo fu di importanza strategica grandissima, prima sotto il controllo di Siena e poi sotto quello di Firenze, che ne fortificò il perimetro.

Il centro storico conserva la struttura urbanistica medioevale e, proprio al cento, ospita il Palazzo del Podestà, del ‘400, ornato da stemmi sulla facciata.

Subito fuori dall’abitato, vicino al campo sportivo, vi consiglio un piccolo convento francescano, Santa Maria al Prato, addirittura del XI secolo.

Consiglio PRO: consultate il sito della pro-loco di Radda per vedere quali sono le date annuali di Radda nel Bicchiere: un festival organizzato dai produttori di vino Chianti della zona per far conoscere i loro prodotti.

San Gusmè

A pochi chilometri da Castelnuovo Berardenga, trovate una vera chicca, uno dei borghi più belli della provincia di Siena: San Gusmè.

È uno dei paesi da vedere vicino Siena che non vi dovete perdere. È un piccolissimo, fortificato gruppo di case antiche, raccolte nel circolo delle mura.

Ha perfino due porte d’entrata e tra il ‘300 e il ‘400 fu uno dei castelli più importanti a difesa dei territori senesi.

Casole d’Elsa

Uno dei borghi più belli della Val d’Elsa, Casole è un piccolissimo paese in posizione panoramica, del quale si hanno notizie fin dal XI secolo. Divenne comune libero addirittura nel 1201.

Purtroppo, durante la II Guerra Mondiale subì gravissime devastazioni, ma Casole d’Elsa ha saputo risollevarsi e ora si presenta benissimo.

Da vedere assolutamente è la Collegiata, in Via Aringhieri, una chiesa del XII secolo, che al suo interno ha un bellissimo cenotafio di Beltramo Aringhieri (lo trovate lungo la parete sinistra).

Radicondoli

Vicino a Casole d’Elsa, trovate Radicondoli, un altro minuscolo borgo con meno di mille abitanti.

Fu un castello di proprietà della famiglia degli Aldobrandeschi ed è caratterizzato da viuzze strette, qualche palazzo rinascimentale e la Collegiata del 1400.

Serre di Rapolano

Vicinissima alla famosa località termale (della quale vi parlo più avanti), Serre di Rapolano è un antico borgo fondato nel 1234.

Era un feudo della famiglia Scialanti-Cacciaconti che donà in eredità alle future generazioni la Pieve di San Lorenzo, all’interno della quale, oltre ad affreschi del tempo, c’è anche una bellissima cancellata in ferro battuto del 1347.

Al centro del minuscolo paese si trova il Palazzo di Giustizia, di origine gotica, con all’interno affreschi della scuola senese.

Proseguendo a piedi (non vi potete davvero perdere), si incontrano i resti della Grancia, il magazzino di cereali dell’antico Spedale di Santa Maria della Scala (del quale vi ho parlato nel post di cosa vedere a Siena.

Consiglio PRO: la seconda e la terza domenica del mese di maggio, a Serre di Rapolano si tiene Serremaggio – la Festa della Ciambragina. Una rievocazione storica (più che altro una scusa per mangiare!) che ricorda il matrimonio del 1300 tra una ricchissima dama francese originaria di Cambrai (la Ciambragina, appunto) e Giovanni de’ Rossi, un mercante di stoffe senese.

campagna senese

Rocca d’Orcia

Si tratta di un punto panoramico e speciale, che si trova sulla strada che dalla città di Siena porta alle falde del Monte Amiata.

Rocca d’Orcia è un borgo di origine medioevale che ospita i resti della Rocca di Tentennano, appartenuta alla famiglia dei Tignosi (nomen omen!) e poi passata di proprietà ai Salimbeni.

Vi consiglio di visitare Rocca d’Orcia perché dalla torre si vede un panorama straordinario su tutta la Val d’Orcia che, per i più distratti, è patrimonio UNESCO.

Monastero di Sant’Anna in Camprena

Non so tratta esattamente di un borgo, ma vale la pena di essere visto. Scoprii Sant’Anna in Camprena tanti anni fa. Avevo visto lo straordinario film “Il Paziente Inglese” ed ero venuta a sapere che, in parte, era stato girato in questo monastero.

Presi l’auto e mi diressi qui, immediatamente.

All’epoca era in totale ristrutturazione, a seguito dei fondi arrivati grazie alla produzione del colossal hollywoodiano, vincitore di ben 9 Premi Oscar.

Si tratta di un monastero olivetano, fondato da Bernardo Tolomei tra il 1324 e il 1334, affrescato, in alcune sue parti, da dipinti del Sodoma.

È visitabile tutti i giorni dalle 15 alle 17.30, ma ho una bellissima sorpresa per voi.

Consiglio PRO: Adesso che il complesso è completamente rimesso a nuovo, sebbene appartenga ancora alla Diocesi di Siena, ospita al suo interno un agriturismo. Quindi, è possibile alloggiare a Sant’Anna in Camprena! Hanno 2 suite e circa 10 camere, tutte arredate in maniera semplice e rustica, come si conviene a un convento. Il trattamento è con formula b&b.

I castelli da visitare nel senese

In provincia di Siena, non mancano certo i castelli da vedere. Confesso che andar per castelli è una delle mie cose preferite. Ecco quelli più rilevanti:

Il Castello di Brolio

Immerso nella splendida campagna del Chianti meridionale, il Castello di Brolio è imperdibile per chi ama i manieri storici e il buon vino.

Fu costruito dalle truppe di Firenze alla fine del 1400, probabilmente su un edificio preesistente. Si può visitare esclusivamente l’esterno della fortificazione (l’interno è ancora abitato!) e la chiesa.

Vi rimando al post che ho scritto sulla visita al Castello di Brolio per maggiori dettagli.

castello di brolio

Castello della Chiocciola

Vi ho parlato della visita al Castello della Chiocciola in questo post, al quale vi rimando per ogni dettaglio.

Aggiungo però che il Castello della Chiocciola è di proprietà privata e che non è possibile visitarne l’interno (anche se è possibile dormirci: cliccate qui per prenotare!).

A mio parere, però, vale la pena fare la passeggiata che porta fino al maniero, se non altro per gli splendidi panorami che offre.

castello della chiocciola

Castello di Belcaro

A pochi chilometri da Siena, il Castello di Belcaro è nascosto in un foltissimo bosco di lecci.

Risale alla fine del XII secolo, ma fu completamente ristrutturato e trasformato in una villa da Baldassarre Peruzzi.

Nell’atrio dell’edificio vi sono alcuni bellissimi affreschi di Giorgio di Giovanni.

Castello di Meleto

A proposito di wine tour e di amanti del nettare rosso, se siete nei paraggi di Siena, una visita al Castello di Meleto non ve la dovete perdere.

Adesso è un hotel di lusso con azienda vitivinicola annessa, ma c’è comunque la possibilità di visitarlo. Si tratta di una fortificazione del XII secolo, trasformato in fattoria dalla famiglia Ricasoli nel ‘700.

Castello La Poderina

Il Castello La Poderina è relativamente di recente costruzione: risale infatti al XIX secolo. Questo però non lo rende meno bello e affascinante di altri, tutt’altro.

Si tratta di una monolitica costruzione merlata in pietra chiara, immersa nei boschi di Stigliano.

È utilizzato per cerimonie, matrimoni ed eventi, ma è davvero bellissimo e si trova in un posto meraviglioso.

Consiglio PRO: vicino al La Poderina, in località San Rocco a Pilli, vi consiglio fortemente di fermarvi a fare colazione, merenda, aperitivo, alla Pasticceria Sinatti (Via Grossetana 142) e di comprare un bel vassoio di ricciarelli, i tipici dolci di Siena.

Le Terme di Siena

Come ho detto prima, la provincia di Siena è ricchissima di acque termali e, quindi, di stabilimenti. Ce n’è una alla quale si può accedere anche gratuitamente.

Bagno Vignoni

Bagno Vignoni è una stazione termale di origine medioevale, anche se le sue acque solforose erano note già ai romani (che di termae, ne sapevano più di tutti!).

Nel tempo, l’antico borgo di Bagno Vignoni, è appartenuto prima ai Salimbeni, poi agli Sforza e infine alla famiglia Chigi.

Famosissima la grande vasca di acqua calda al centro del paese (nella quale è proibita la balneazione), con il loggiato di Santa Caterina (da Siena), che più volte venne a bagnarsi in queste acque.

bagno vignoni

Bagni di San Filippo

Piccolo centro termale alle pendici del Monte Amiata (che in realtà altro non è che un vulcano spento), i Bagni di San Filippo offrono sorgenti termali di acqua sulfurea che sgorgano tra i 25 e i 52 gradi.

La leggenda vuole che siano scaturite da un colpo del bastone di San Filippo. L’accesso al Fosso Bianco, la grande vasca calcarea, è gratuito.

Rapolano Terme

Due dei più importanti e famosi stabilimenti termali della Toscana, si trovano qui, a Rapolano Terme. Acque sulfuree calde, tra i 39 e i 40 gradi, sono utilizzate per bagni, irrigazioni, inalazioni e fanghi.

Le strutture presso le quali è possibile usufruire delle cure termali e anche alloggiare, per fantastici soggiorni disintossicanti sono: le Terme Antica Querciolaia e le Terme di San Giovanni Battista.

Altre Cose ed Esperienze nei Dintorni di Siena

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore si trova nel bel mezzo delle crete senesi (si chiamano così perché le colline, in questa zona, sono formate per lo più da creta, salgemma e gesso –  che poi erano i fondali del mare del pliocene).

È un’area particolare della provincia di Siena, in cui vedrete i calanchi, fenomeni geologici dovuti allo scorrimento dell’acqua piovana sull’argilla. Anche la sola strada per arrivare all’abbazia è già un viaggio che vale la pena di fare.

Crete senesi a parte, l’abbazia è famosissima. Ha un’importanza fondamentale sia nella storia che nell’arte ed è perfetta per una gita fuori porta da Siena.

Dove si trova l’Abbazia di Monte Oliveto

L’abbazia si trova nel comune di Asciano, in provincia di Siena, a metà strada con il comune di Buonconvento.

Purtroppo c’è un solo modo per arrivare in questo luogo, tanto bello quanto sperduto: con mezzi propri, o motorizzati o senza motore.

Non ci sono mezzi pubblici che vi ci possano portare, quindi dovrete usare l’auto o la bicicletta. Se siete appassionati di ciclo-turismo, la strada che da Asciano (o da Buonconvento) vi porta all’abbazia è bellissima da fare, piena di curve e salite.

Se, come me, siete molto più sedentari, ecco come arrivare in auto: da Siena, prendete la strada Cassia verso sud (strada statale 2) e, arrivati a Buonconvento, girate a sinistra sulla strada provinciale 451 e proseguite per altri 10 minuti di guida.

Arriverete al bivio per l’abbazia.

Qui ci sono due possibilità: lasciare l’auto lungo la stradina a sterro che arriva alla prima parte dell’abbazia, oppure proseguire ed entrare nel parcheggio a pagamento che si trova subito prima il viale di ingresso.

Io ho preferito optare per la prima soluzione, avendo trovato un piccolo spazio libero.

Abbazia di Monte Oliveto: orari e biglietti

L’abbazia è aperta dalle 9.15 alle 12 al mattino e dalle 15.15 alle 17 nel pomeriggio (durate l’ora legale la chiusura è alle 18). L’accesso è libero e gratuito. La guida ufficiale dell’abbazia si chiama Dino Benincasa e questo è il numero di telefono per prenotare: 0577 718567.

Durante la visita è raccomandato il silenzio – siamo sempre in un monastero; le foto sono permesse ovunque, ma senza flash. Gli animali non sono mai ammessi.

Cosa vedere nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Il monastero fu fondato da frate Bernardo Tolomei nel 1313 e qualche decennio dopo ricevette l’approvazione da parte di papa Clemente VI. Il complesso si trova all’interno di un bosco di querce e pini ed è uno dei più importanti della Toscana, per le opere d’arte che in esso sono contenute.

Una volta lasciata l’auto, proseguite a piedi passando per il ponte levatoio e per la strada che, scendendo, vi porterà al cuore del monastero.

Palazzo medioevale

Ancor prima di addentravi nel bosco, troverete una costruzione fortificata in mattoni rossi, con ponte levatoio, torri e merli. È la porta di ingresso al monastero, iniziata nel 1393 e terminata nel 1526. Sopra il frontone principale si trova una ceramica bellissima dei fratelli Della Robbia: Madonna con bambino circondata da due angeli.

Proseguendo nel viale in mattoni rossi, all’interno del bosco e parallelamente all’orto botanico che rifornisce la farmacia, si trova sulla sinistra una peschiera del 1533 – una gigantesca piscina scavata nella roccia, dove i frati allevavano pesce per rifornire il refettorio.

Sul lato opposto, visibile a tutti, si trova la cappella di Santa Francesca Romana. Più nascoste, ci sono altre cappelle come quella di Santa Croce e Santa Scolastica -che io, francamente, non sono riuscita a vedere. Credo ci si possa riuscire addentrandosi di più nel bosco.

In fondo al viale, si trova una gigantesca statua di San Bernardo Tolomei del 2009, del maestro Massimo Lippi.

In questa piazza si trova anche l’albergo dei pellegrini che ospita i credenti che vogliono fermarsi a dormire. Una volta era attivo e aperto, in questo periodo non ho trovato indicazioni in merito.

IL CHIOSTRO GRANDE

Proseguendo si entra in quello che è il cuore del monastero, la parte che ospita una serie di opere d’arte uniche al mondo: il Chiostro Grande.

Lungo le pareti di questo chiostro, ci sono affreschi spettacolari realizzati sia dal Sodoma, ventisei lunette alle quali lavorò dal 1505 in avanti, che da Luca Signorelli (otto lunette realizzate dal 1496 al 1497). Narrano la vita di San Benedetto e sono noti come “Le Storie di San Benedetto”.

Si tratta della più completa narrazione grafica della vita di San Benedetto, comprensibile a tutti, anche a chi di arte, storia o religione capisce poco o nulla.

Proseguendo si entra in quello che è il cuore del monastero, la parte che ospita una serie di opere d’arte uniche al mondo: il Chiostro Grande.

Lungo le pareti di questo chiostro, ci sono affreschi spettacolari realizzati sia dal Sodoma, ventisei lunette alle quali lavorò dal 1505 in avanti, che da Luca Signorelli (otto lunette realizzate dal 1496 al 1497). Narrano la vita di San Benedetto e sono noti come “Le Storie di San Benedetto”.

Si tratta della più completa narrazione grafica della vita di San Benedetto, comprensibile a tutti, anche a chi di arte, storia o religione capisce poco o nulla.

LA CHIESA E IL REFETTORIO

Dal Chiostro Grande, attraverso una porta, si entra nella chiesa. Nel passaggio e all’interno della chiesa si trovano altri affreschi del Sodoma.

La parte più antica di questo edificio fu realizzata nel 1319, ma fu completamente rinnovata nel 1772. Del 1503 è il coro in legno intarsiato, che pare sia uno dei più grandi, più belli e più importanti d’Europa.

Da un chiostro più piccolo, detto di mezzo, si passa al refettorio. Alzando la testa e guardando le pareti, tra un passaggio e l’altro, ci sono tele e affreschi bellissimi, tutti a tema religioso e la maggior parte raffiguranti la Madonna.

Il refettorio è un ambiente molto grande, con un tetto a botte ribassata, completamente coperto di affreschi realizzati nel 1670.

Nella parete in fondo è stata realizzata, nel 1948, una tela con tema l’Ultima Cena, a coprire lo stesso soggetto dipinto in epoca più antica e andato completamente perduto.

La Biblioteca Monastica

Sempre dal chiostro di mezzo si sale alla biblioteca, che però non sempre è aperta. Lungo le rampe, altri affreschi del Sodoma adornano le pareti. La biblioteca fu realizzata nel 1515 su progetto di fra Giovanni da Verona, che scolpì anche i capitelli all’apice delle colonne che sorreggono il tetto della sala.

Nella biblioteca sono presenti oltre 40mila volumi.

L’antica Farmacia e la Sala Capitolare

Dalla biblioteca si accede all’Antica Farmacia, anche questa non sempre aperta. Ma se siete fortunati, non vi pentirete di poterla visitare.

Alle pareti della farmacia ci sono dei vasi in ceramica del XVII secolo, tutti bianchi e azzurri, riportanti lo stemma olivetano. Contenevano le erbe officinali e medicinali che servivano per la creazione dei rimedi “omeopatici” per i quali il monastero era – ed è tuttora – famoso.

All’interno del capitolo è stato allestito un piccolo museo di arte sacra, che io ho trovato chiuso. Ospita una serie di tele e affreschi importanti, alcuni dei quali dipinti dai monaci che vissero in passato nel monastero.

abbazia toscana san benedetto sodoma affreschi

Il Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa

Il Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa nasce nel 1990 grazie al Comune di Colle di Val d’Elsa e i volontari dell’Arci Pesca Colligiano. Ha un’estensione di 203 ettari e al suo interno si trovano numerose specie di flora e fauna locali.

Il Parco è gratuito, è aperto 365 giorni all’anno e l’ingresso principale è in località San Marziale, nel comune di Colle di Val d’Elsa (proprio nei pressi di un ottimo parcheggio).

Il percorso totale dura circa tre ore, ma è possibile che dobbiate interrompere e tornare indietro se è piovuto tanto nei giorni precedenti e il fiume Elsa si è ingrossato troppo.

Il percorso all’interno del parco è semplice, possono affrontarlo grandi e piccini, ma attenzione: siamo sempre all’interno di un bosco e l’accesso a passeggini e sedie a rotelle è fortemente sconsigliato.

Anzi, in alcuni punti è proprio impossibile passare se non con le proprie gambe.

parco fluviale Alta valdelsa

Itinerario consigliato di Siena e dintorni in 3, 4 e 5 giorni

Se volete visitare Siena e dintorni, vi suggerisco un itinerario da fare, per vedere quante più cose possibile, a seconda della quantità di tempo che avete a disposizione.

Giorno 1: il primo giorno è da dedicare alla scoperta di Siena, senza spostarvi. Da mattina a sera, passate il tempo a esplorare la città del Palio. Leggete il mio itinerario a Siena in un giorno.

Giorno 2: il secondo giorno è da dedicare alla zona del Chianti, la parte nord della provincia.

Partendo da Siena, per poi fermarsi brevemente a Monteriggioni, fino ad arrivare a Radda in Chianti per pranzo. Il pomeriggio vale la pena fermarsi al Castello di Brolio e magari cenare a San Gusmè, prima di rientrare in hotel.

Giorno 3: il terzo giorno lo potete dedicare alla parte est della provincia e quindi passare la mattina a San Gimignano, pranzo incluso. E, nel pomeriggio, fare una scampagnata a scoprire la leggenda della spada nella roccia e l’Abbazia di San Galgano.

Giorno 4: il quarto giorno si passa a esplorare la zona della provincia Patrimonio UNESCO andando verso la Val d’Orcia e fermandosi a Pienza per pranzo, per poi cenare a Montalcino.

Giorno 5: allontanandosi sempre di più dalla città, il quinto giorno lo si può passare a Montepulciano, fermandosi nel pomeriggio a Rapolano Terme per un bagno rilassante nelle sue acque termali.

san fabiano castello b&b

Dove alloggiare per visitare Siena e dintorni

Sia la città di Siena che tutta la provincia hanno un’altissima qualità di offerta di alloggi, hotel e agriturismi. Per quanto riguarda il centro città, vi rimando al post su Dove dormire a Siena Centro, contrada per contrada.

Per quanto riguarda invece i dintorni di Siena, ecco i miei consigli su dove dormire. La scelta principale, chiaramente, ricade sugli agriturismi.

Chi è che non vuole alloggiare in un agriturismo in Toscana? Cosa c’è di più tipico che un agriturismo nei dintorni di Siena, per esplorare la zona e rilassarsi in campagna?

Eccone alcuni che secondo me potrebbero sorprendervi:

Agriturismo Pieve a Salti, località Pieve a Salti, Buonconvento: inizio col botto, con una vera chicca della provincia. Questo agriturismo, una fattoria tra Buonconvento e Montalcino, offre sia camere che appartamenti, tutti arredati in stile toscano. Si divide in realtà in due sezioni: il Podere Caprili, il complesso principale della struttura, che offre camere e sala per la colazione, ristorante, piscina scoperta, campo da tennis e la sala congressi. E il Borgo di Pieve a Salti, poco distante dal complesso principale, che ha camere e appartamenti con entrata indipendente dall’esterno, la sala colazione, il centro benessere con piscina coperta e riscaldata.

Casa Tolomei Bossi di Sopra, località Bossi in Chianti, Castelnuovo Berardenga (link affiliato): un posto perfetto per gli amanti del buon vino, della buona cucina e del relax. Questa sistemazione offre ai suoi ospiti camere arredate con gusto, secondo la tradizione toscana, ma comode e poste in un contesto da sogno.

Relais La Costa, Strada di Ricciano, Monteriggioni (link affiliato): come le altre due offerte, anche in questo caso si tratta di un alloggio davvero speciale. La dimora è addirittura dell’XI secolo e ha al suo interno una piscina e una SPA. La struttura offre anche delle bici per esplorare i dintorni della villa.

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Francesca

Francesca

La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate)" e "Storia di Biagio".