Una delle scorse estati, io e mio marito decidiamo di abbandonare le classiche mete vacanziere e dirigiamo la nostra attenzione oltreoceano, in Canada. Studiamo a lungo il da farsi.

Est? Ovest? Non siamo gente normale, quindi perché non tutti e due?

Dividerò l‘itinerario in Canada in due parti, perché le cose viste sono tantissime, i chilometri percorsi incalcolabili e mi sembra giusto dare ad ogni cosa il giusto spazio. Vi dico brevemente che ad agosto abbiamo trovato un clima primaverile/estivo praticamente perfetto, tranne un po’ di pioggia a Montréal e Ottawa.

Le città canadesi, anche le più belle, non hanno moltissimi monumenti da vedere, questo consente visite complessivamente veloci.

Tra tutte, Québec City è decisamente quella che ho amato di più.

Cominciamo.

Itinerario in Canada Orientale

Day 1 – Arrivo a Montréal

Arriviamo a Montréal in tarda serata sotto una pioggia fitta e antipatica. Il tempo di mangiare qualcosa velocemente e andiamo a letto, con la speranza di smaltire anche il fuso.

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Day 2 – Montréal

Dedichiamo la mattinata alla visita della città vecchia, al Mount Royal e al Business District. Pranzo veloce e nel pomeriggio ce ne siamo andati in giro godendoci l’aria serena che trasmette questa città, che ricorda per metà una cittadina francese e per l’altra metà una metropoli americana.

Abbiamo fatto un veloce giro anche nella Montréal sotterranea.

Qui d’inverno le temperature possono scendere anche a meno 40, quindi una parte di Montréal si è sviluppata nel sottosuolo, con una fitta rete di vie che collegano punti importanti della città, negozi, ristoranti…

D’estate è semi deserta, ma un’occhiata la merita.

Visitiamo negozi curiosi e restiamo incantati della bellezza di Notre Dame.

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Day 3 – Montréal – Lac Beauport (285 km)

Iniziamo a macinare chilometri, che non c’è tempo da perdere. Attraversiamo in auto i Monti Appalachi settentrionali.

Ci fermiamo a pranzo nella Cabane a Pierre dove assistiamo anche alla procedura di produzione dello sciroppo d’acero che consumeremo a quintali in questa vacanza.

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Proseguiamo poi verso il Lac Beauport.

Sulle rive di questo lago ci sono delle case che sembrano uscite da una trasmissione televisiva.

Anche il resort dove abbiamo deciso di passare la notte, Manoir St. Castin è stupendo. Passeggiamo nel verde, giochiamo con gli scoiattoli e ci godiamo la bellezza della natura.

Day 4 – Lac Beauport/Laurentides/Saguenay (195 km)

Trascorriamo la mattinata facendo trekking nella Riserva Naturale Laurentides. Pic nic per pranzo e poi ci spostiamo in un punto di osservazione degli orsi bruni.

Si tratta di punti gestiti delle guide del parco.

Da lontano vediamo due orsi intenti a mangiare. I segni di unghie sulla costruzione di legno che usano come punto di osservazione protetto dimostrano che a volte si avvicinano molto di più.

La cosa non mi ha molto entusiasmata, perché per far vedere gli orsi ai turisti, danno loro da mangiare, con buona pace della loro indipendenza.

Durante uno dei tragitti in auto (non ricordo più quale) abbiamo visto un orso libero che correva nel prato. Decisamente più emozionante.

Pernottiamo in un hotel in mezzo al nulla (Holiday Inn Saguenay) che ha l’unico pregio innegabile di essere vicino ad un Tim Hortons dove faccio la conoscenza delle Timbits palline che ricordano i donuts con mille mila gusti diversi.

Addio linea!

Day 5 – Balene e Québec City (385 km)

Partenza dal Fiordo di Saguenay alla volta del villaggio di Tadoussac, sulle rive del fiume Lorenzo.

Facciamo una mini-crociera per avvistare branchi di balene Rorqual e di beluga (che vediamo da lontano). Il luogo è magnifico.

Solo per questo la crociera vale oro.

Pranziamo nello storico Manoir Richelieu.

Proseguiamo nel pomeriggio verso Québec City e durante il tragitto ci fermiamo anche a vedere le Cascate di Mont-Morency.

Il tempo di lasciare le valigie in hotel (Hilton Québec) e siamo già fuori, perché con Québec City è stato amore a prima vista.

Ceniamo con un gelato allo sciroppo d’acero di una bontà (e una dimensione) spropositata. Ci mettiamo anche un gafre gigante affogato nello sciroppo d’acero.

Così, tanto per essere sicuri di aver ingurgitato calorie a sufficienza.

Day 6 – Québec City/Ottawa (475 km)

Sfruttiamo il fuso orario che ci sveglia all’alba e usciamo prestissimo per girare Québec City.

In tarda mattinata partiamo per St. Prosper e visitiamo una fattoria di bisonti dove ci fermiamo anche per il pranzo.

Proseguiamo poi per Ottawa (Hotel Lord Elgin), dove continuiamo la tradizione delle cene strane, mangiando beaver tails..

Day 7 – Ottawa/Toronto (400 km)

Anche in questo caso il fuso ci aiuta e ci permette di girare Ottawa di buon mattino (con tanto di salto al mercato per fare scorta di mirtilli).

Vediamo il cambio della guardia prima che un temporale ci sorprenda.

 

Ci rimettiamo in auto, destinazione regione delle “mille isole”.

Una crociera in questo tratto del fiume San Lorenzo è praticamente obbligatoria. È un luogo fantastico di cui vi ho già parlato qui.

Arriviamo a Toronto nel pomeriggio inoltrato.

Valigie in albergo (Delta Chelsea) e di nuovo fuori. Stavolta per cena c’è un bell’hot dog!

Day 8 – Escursione alle Niagara Falls (260 km)

Grandi dibattiti ci sono tra canadesi e americani su quale sia il lato più bello da cui vedere le Cascate del Niagara. Noi abbiamo provato il lato canadese e devo dire che fa la sua bella figura.

Decisi a non farci mancare nulla, siamo anche saliti sul battello “Maid of the mist” che porta fino ai piedi della cascata (sì, siamo stati su quella barca che si vede in foto!).

La cittadina che si è sviluppata intorno alle cascate è quanto di più americano possa venirvi in mente: luci al neon, mega insegne, sale giochi, mega store,…

Dopo un breve giro, noi ci siamo spostati a Niagara-on-the-Lake, cittadina in stile coloniale palesemente acchiappa turisti, ma dove è davvero piacevole passeggiare.

Day 9 – Toronto/Calgary

Sfidiamo l’overbooking e ci spostiamo nella zona occidentale del Canada.

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Finisce qui la prima parte dell’itinerario in Canada. Cliccate qui per leggere la seconda parte

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Questo post è stato scritto da:

FrancescaGi

FrancescaGi

Romana di nascita, sabina di azione, mamma di cuore. I suoi viaggi sono un mix tra il suo animo cittadino e l’amore incondizionato per la natura della mezza mela con cui condivide la vita. “Alla fine però sono venuti dei bei mix”, assicura lei. Chissà se la pensa così anche Luna, la coniglia nana più viziata del mondo, che li attende con pazienza a casa ogni volta. Anche se di fatto è un avvocato, Francesca dice di non avere ben chiaro cosa vuole fare da grande, ma sarà bene che lo capisca in fretta perché suo figlio di 3 anni le ha chiesto come regalo una Ducati Panigale!