Micene, la maestosa città dell’Argolide (Peloponneso, Grecia) famosa per le sue mura ciclopiche.
Roccaforte degli Achei fin dal II millennio A.C., portata a gloria eterna dal suo Re Agamennone che capeggiò la spedizione contro Troia.
La sfolgorante Micene ci riporta tutti sui banchi di scuola. Se si fa un tour della Grecia Classica, Micene è una delle tappe imperdibili.
Ma.
C’è un grosso MA.

Quello di Micene è stato il primo sito archeologico che ho visitato nel Peloponneso. Non so cosa mi aspettassi, ma non era questo.
Rimangono le mura ciclopiche? Sì. C’è la famosissima Porta dei Leoni? Sì.

Ma c’è poco altro.
Il sito è tenuto malissimo, erbacce ovunque, cani randagi che hanno visto giorni migliori. Servizi inesistenti. Qui trovate un post sulle prime impressioni che avevo avuto della Grecia Classica.

Mi sono scontrata per la prima volta con la cialtroneria greca di cui avevo sentito parlare e non potete sapere quanto mi sia dispiaciuto.

Di Micene, rimane pochissimo.
La visita in estate è una dura lotta contro il sole a picco e il caldo implacabile.

Visita a Micene: organizzarsi è fondamentale

Alcuni consigli che derivano dall’esperienza sul campo:
1) il sito di Micene apre alle 8 del mattino. Molto presto per gli standard europei, ma approfittatene. Prima dell’apertura trovatevi già lì, entrate per primi e godetevi la visita prima che a) scoppi il caldo e b) arrivino le orde di turisti.
2) Portatevi delle scarpe comode. All’interno di Micene non ci sono panchine, punti di ristoro, seggiole sulle quali riposare, ombra per ripararsi dal sole. La strada principale è caratterizzata da un piccolo viottolo cementato nel quale possono andare sedie a rotelle e passeggini, ma in tutto il resto della città le strade sono mulattiere. A sterro, piene di sassi, in salita e in discesa.
3) Non ci sono bar, chioschi, punti in cui bere qualcosa o rinfrescarsi: quindi portatevi tanta acqua, un cappello e la crema solare.

Cosa vedere a Micene: la porta dei Leoni

Arrivati super organizzati grazie ai miei consigli, vi troverete davanti quella che è la cosa più vista e fotografata di Micene: la mitica Porta dei Leoni.
Me la ricordo ancora dal libro di storia delle elementari. È emozionante trovarsela finalmente davanti, dico sul serio!
Di fronte alla Porta dei leoni, che è racchiusa in uno stretto corridoio, si apprezza anche la possanza delle mura ciclopiche.
I leoni hanno perso la testa millenni fa.

Probabilmente erano di un materiale diverso, attaccati al corpo attraverso dei ganci (si vedono ancora i fori).

Il circolo delle Tombe Reali di Micene

Anche qui, le lezioni di storia riemergono prepotenti. Vi ricordate il famoso archeologo Schliemann? Quello che scoprì i tesori aurei micenei (la maschera di Agamennone!)? Ecco, li trovò qui!
Adesso si trovano tutti al Museo Archeologico Nazionale di Atene.

Acropoli di Micene

La visita continua, se non siete ancora stramazzati al suolo, non lo farete più. Arrivati all’Acropoli, è tutto in discesa. Ah-Ah.
Sulla sommità della città, i poveri resti del Palazzo Reale.
Compratevi una buona guida perché non ci sono indicazioni di alcun genere. Totem inesistenti, paline informative non pervenute.
Se riuscite a trovare il Palazzo, siete stati bravissimi!
Vi trovate di fronte al luogo nel quale, secondo la leggenda, fu ucciso Agamennone.

Tomba di Clitemnestra

Clitemnestra era la moglie di Re Agamennone e sempre la leggenda narra che fu sepolta qui.
Anche se gli studi hanno dimostrato che non è affatto vero. Ma il nome è rimasto.

Siamo usciti dalle mura ciclopiche di Micene e ci troviamo di fronte alla biglietteria d’ingresso.
L’organizzazione e la manutenzione lasciano parecchio a desiderare. Ma la tomba è davvero magnifica, una costruzione che ha resistito ai millenni, praticamente intatta.

Tesoro di Atreo o Tomba di Agamennone

Ci siamo spostati di poche centinaia di metri dall’ingresso di Micene, ci troviamo sulla collina di fronte.

Qui, il famoso Tesoro di Atreo, di cui si parla tanto, era nascosto in una camera all’interno di questa meraviglia. Non è stato trovato nulla dagli archeologi, ma va bene così.
Il biglietto d’ingresso è lo stesso dell’entrata a Micene.

All’interno la tomba è vuota, ma fateci un salto perché si respira un’aria davvero particolare.

Visita a Micene: info utili

Come ho scritto, la visita è a pagamento, il sito apre alle 8 e chiude alle 18 d’estate; la chiusura è alle 15 d’inverno.
Andate prestissimo se visitate Micene d’Estate, non fatevi traviare dalla pigrizia. Il sole e il caldo sono impietosi e non ci sono ripari di nessun genere (lo so, l’ho già detto. Ma credetemi, ci rimarrete malissimo lì per lì).

Un’ultima raccomandazione.
Se potete, non usate i bagni. Sono di quei simpaticissimi bagni greci in cui la carta igienica non va buttata nel water, ma in un cestino appositamente messo sotto i lavandini.
Non vi descrivo la puzza e le mosche che giravano già alle 10 del mattino, quando abbiamo finito noi la visita.
Non oso pensare cosa sarà stato all’ora di chiusura.

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