Dopo avervi portati a spasso per le strade di Firenze con un itinerario a piedi di un giorno, in questo post vi parlo di cosa vedere nei dintorni di Firenze. Sono solo alcune idee per una gita fuori porta da Firenze.

Il capoluogo toscano e le campagne che lo circondano sono infatti ricchissimi di borghi, paesi, pievi e monasteri in cui passare qualche piacevole ora lontani dal caos della città.

Quelli che vi indico più avanti sono luoghi vicino Firenze di ogni tipo: alcuni molto conosciuti, come Fiesole o il Castello di Sammezzano, altri poco conosciuti, come le ville medicee a Firenze e dintorni, ma non meno importanti sia dal punto di vista storico che naturalistico.

Se avete fretta, ci sono tanti tour da poter prenotare per scoprire i luoghi più belli della provincia di Firenze, alcuni dei quali davvero divertenti (tipo quello con la Fiat 500 d’epoca oppure la gita nelle colline di Firenze in vespa).

Per gli amanti del vino e della buona tavola ci sono i tour enogastronomici:

Oppure, se avete voglia di spingervi più lontano, potete esplorare le province limitrofe, sempre rientrando a Firenze per la sera:

  1. Pisa e Torre pendente tour da Firenze: un grande classico. Partendo da Firenze e arrivando a Pisa, visita alla splendida Piazza dei Miracoli e alla sua leggendaria torre pendente;
  2. Tour a Pienza e Montepulciano con degustazione di vini: in questo caso ci spostiamo nella provincia di Siena a visitare le meraviglie della Val d’Orcia;
  3. Tour a Siena, San Gimignano e Monteriggioni di un giorno: anche in questo caso, andiamo verso sud per passeggiare nelle città più iconiche della Toscana.

Come avrete capito, di cose da visitare nei dintorni di Firenze ce ne sono un’infinità: ecco, andate avanti a leggere e vi darò altre interessanti opzioni!

Quello che è importante sapere è che per queste gite da un giorno da Firenze dovete assolutamente essere auto muniti, perché raggiungere certi posti con i mezzi pubblici è molto difficile, se non pressoché impossibile, dato il poco tempo a disposizione.

Se non avete un’auto propria, potete considerare un servizio transfer da prenotare on line.

fiesole area archeologica

Fiesole

Se anche non ci siete mai stati, avrete certamente sentito parlare di Fiesole, la cittadina collinare che si affaccia su Firenze e dalla quale si gode una bellissima vista sul capoluogo toscano.

Fiesole non è solo un bel panorama, ma ha avuto nella storia un’importanza economica e culturale immensa, tanto da essere denominata anche la “Madre di Firenze”.

Fiesole: un po’ di storia

Dell’agglomerato urbano si hanno notizie fin dal IV secolo a.C.. Era un’importantissima città etrusca, alleata dei romani prima e conquistata dagli stessi dopo, che ne fecero un punto strategico per il controllo delle ex terre etrusche.

Del tempo etrusco di Fiesole si trova ancora la grandiosa cinta muraria, fatta a secco con giganteschi blocchi di pietra serena. Ma è nell’area archeologica che Fiesole regala il meglio di sé.

Fin dal 1700 era noto che a Fiesole ci fossero tracce romane, ma fu solo grazie al marchese Strozzi che, nel 1870, si iniziò a scavare per portare alla luce il Teatro Romano.

Cosa vedere a Fiesole: l’area archeologica

L’entrata all’area archeologica di Fiesole è al numero 1 di Via Portigiani, nel pieno centro storico.

Si scende immediatamente rispetto al livello stradale, per vedere il grandissimo teatro romano, costruito in una cavea naturale per sfruttare la naturale pendenza del terreno. La costruzione originale è del I secolo a.C., ma negli anni che seguirono fu ampliato e abbellito, fino a diventare quello che vediamo oggi.

Il teatro conteneva fino a tremila persone e viene usato tutt’oggi per manifestazioni musicali classiche come l’Estate Fiesolana.

Negli anni ’90, era usato anche per un grande classico della TV estiva del tempo: Vota la Voce. In quanti se la ricordano?

Finito di ammirare il teatro, si passa alla zona delle terme romane, di cui è rimasto poco, se non le tre imponenti arcate che facevano da terrazza verso valle. Anche le terme sono del I secolo a.C., ma furono grandemente ampliate dall’Imperatore Adriano. Le terme erano costituite da grandi vasche, dal calidarium, dal tiepidarium e dal frigidarium.

Proseguendo oltre le terme e passando accanto alle mura etrusche, si arriva al  tempio.  Probabilmente fu costruito dai romani sopra un altro tempio già esistente di origine etrusca, ed era dedicato a Giove, Giunone e Minerva.

Orari e biglietti

Orari: l’area archeologica di Fiesole è aperta  tutti i giorni dalle 9 alle 19. 

Biglietti: il costo del biglietto per la sola area archeologica è di 7 euro per gli adulti e 5 per i bambini. Per tutte le altre informazioni, questo è il sito ufficiale dei Musei Civici Fiesolani. 

L’area è ben conservata anche se, a parere mio, dovrebbero fornire più informazioni sugli scavi e sui ritrovamenti. 

I totem informativi sono pochi e le spiegazioni scarne. Se siete esperti e appassionati di storia, la visita richiederà circa un’ora, visto che saprete esattamente cosa state guardando e vi godrete il posto anche in assenza di paline didascaliche.

Dove si trova Fiesole?

fiesole area archeologica toscana firenze

Villa Castelletti 

Se siete in giro nei dintorni di Firenze e state cercando qualcosa di bello da vedere, lontano dal caos ma con tante storie da raccontare, Villa Castelletti è quello che fa per voi. Si trova a Signa, a pochissimi chilometri dal centro di Firenze. 

Ho avuto occasione di visitala durante una delle bellissime  giornate di primavera del FAI, usufruendo di un visita guidata gratuita, curata dai volontari di Firenze del Fondo Ambiente Italiano.  

È il classico esempio di villa di campagna toscana, la cui fondazione risale circa ai primi del ‘400 ed è circondata da un curatissimo parco di oltre 12 ettari. Al momento è di proprietà privata e la maggior parte degli spazi vengono affittati per eventi e cerimonie, ma al suo interno ha anche un ristorante a sé stante. 

Villa Castelletti non è solo bellissima da vedere, ma ha anche una storia commovente.  

Villa Castelletti: la storia

Come dicevo prima, il nucleo originario è del 1400 e fu edificato per volere della famiglia Strozzi. Successivamente, passò alla famiglia Cavalcanti (quella di Guido, il poeta del dolce stil novo, amico di Dante). 

Passarono gli anni e, con la morte dell’ultimo erede della famiglia Cavalcanti, la villa venne acquistata da Giovanni Meyer, il fondatore dell’ospedale pediatrico omonimo, che trasformò l’intero edificio e lo fece diventare come lo vediamo oggi.  

Ma fu con la famiglia Croff che Villa Castelletti ebbe la sua massima espansione. I Croff, Aldo e Angelina, erano due conti milanesi che acquistarono la villa e la trasformarono in una scuola che ospitava ragazzi di famiglie poco abbienti, che non avevano la possibilità di studiare. 

Erano gli anni ‘50 e l’istituto iniziò a ospitare ragazzi da tutta Italia. Divenne una scuola famosa che, lungo la sua esistenza, salvò e regalò una vita migliore a tantissimi bambini.  

Con la morte dei due Croff, Villa Castelletti venne venduta e l’istituto venne chiuso. 

Alla fine della visita però, vi aspetta una sorpresa: alcuni dei ragazzi – oramai cresciuti – ospitati negli anni in cui l’istituto era aperto, raccontano la loro esperienza all’interno di questo meraviglioso edificio. Lo fanno per tenere vivo il ricordo di coloro, i Conti Croff, che li hanno salvati da una vita di stenti e miserie, regalando loro un’istruzione, un tetto e in definitiva una vita migliore. È un’esperienza davvero bella da fare.  

La visita

La visita alla villa inizia con il piano terra, il piano nobile. Non solo è il nucleo originario della villa, ma anche quella che ospita le sale di rappresentanza. Si possono vedere camini e focolari del 1600 e statue classiche.

Ai piani superiori, dove c’erano le aule e le camerate dell’istituto per ragazzi, le stanze sono spoglie e severe, adatte a quello a cui servivano. C’è anche la possibilità di salire sulla torre. Da lì, si gode di una vista bellissima su Firenze, sulla villa medicea di Cerreto Guidi e sulla campagna toscana. 

La visita può essere fatta solo durante le giornate di primavera del FAI oppure durante un evento, se siete tra gli ospiti. Io vi consiglio fortemente di approfittare di una visita guidata del FAI. Non solo perché è interessante e i ragazzi sono molto bravi, ma perché regala una visione d’insieme e allo stesso tempo molto intima degli ospiti e delle famiglie che vi hanno vissuto qui durante gli anni. 

Per altre informazioni, cliccate qui per il sito ufficiale.  

Dove si trova Villa Castelletti?

villa castelletti dintorni di firenze

Il Sasso di San Zanobi o San Zenobi

Quanto è bello andare in giro per i colli fiorentini/bolognesi? 

Tanto, soprattutto se si scoprono perle naturalistiche come il Sasso di San Zanobi (o San Zenobi, se si guarda dalla parte della Toscana).

Sì, perché questa misteriosa roccia che spunta come uno sperone nudo dal nulla, si trova proprio a metà strada tra Firenze e Bologna, nell’appennino tosco-emiliano. Ci si arriva da Firenze guidando per la Strada Provinciale 59 e da Bologna lungo la Strada Provinciale 7.

Da entrambe le città, si impiega circa un’ora ad arrivare al Sasso di San Zanobi.

Il Sasso di San Zanobi: la nascita di una leggenda

Si dice che nell’anno 394 d.C., un vescovo della zona, Zenobi (quello del miracolo dell’Olmo che si trova davanti al Duomo di Firenze del quale ho parlato nel post I Segreti di Firenze), fosse riuscito a convertire tanti uomini alla fede cristiana e che il Diavolo si fosse offeso. Allora, propose al vescovo una sfida: chi fosse riuscito a portare il masso più grosso dal letto del fiume Idice fino alla cima della collina, avrebbe avuto tutte le anime del circondario.

Il vescovo accettò la sfida, chiedendo aiuto a Dio per trasportare il masso scelto che si fece d’improvviso leggerissimo. Il Diavolo scelse una enorme pietra ma a metà della salita, stanco morto, la lasciò cadere (diventerà il Sasso della Maresca).

Zenobi, invece, con agilità trasportò l’enorme masso su un solo dito fino alla sommità della collina e ve lo posò delicatamente.

Da allora, il masso è rimasto lì e ha preso il nome di Sasso di San Zanobi.

La verità e la storia

La verità sul Sasso di San Zanobi non è meno interessante della leggenda. Si tratta infatti di un ofiolite, un frammento di crosta oceanica di colore scuro (infatti ha anche il nome di Pietramora), con striature blu e verdi, formata oltre 150 milioni di anni fa (contro i 60 milioni di anni fa di ciò che la circonda).

La roccia è molto friabile e infatti in passato il Sasso era molto più grande. Si dice che sulla sua sommità ci fosse un piccolo castelletto, citato in documenti del 1220. Il castelletto fu demolito nel 1332.

A lato del Sasso di San Zenobi, fino alla seconda guerra mondiale, esisteva una minuscola chiesetta, dedicata al Santo, che fu distrutta durante il conflitto. Addirittura gli alleati, per costruire e sistemare una strada vicina, prelevarono degli inerti dal Sasso, riducendolo ulteriormente.

Il Sasso di San Zenobi oggi

Oggi il sasso svetta scuro dalla campagna appenninica circostante, proprio al lato della strada Provinciale 59. Di fronte ci sono dei tavoli da picnic, per godersi il panorama e il Sasso in tutta la sua possanza.

Ci sono arrivata un pomeriggio di agosto, nel tentativo di trovare scampo dall’umidità fiorentina (si sa, Firenze è in una buca e d’estate fa caldo). Il Sasso è a circa 900 metri sul livello del mare e un po’ di refrigerio, effettivamente, c’è. 

Ho visto tante persone che, facendo percorsi di trekking negli Appennini, si sono fermate a rifocillarsi alla sua ombra.

Dove si trova il Sasso di San Zanobi?

sasso di san zenobi

Il Museo Leonardiano di Vinci e la casa natale del Genio

A circa 50 chilometri a ovest di Firenze, vicinissimo a Empoli, sorge questo minuscolo borgo, reso famoso da uno degli uomini più geniali al mondo, che qui nacque: Leonardo da Vinci. 

Vinci è un delizioso paese che si sviluppa intorno a due nuclei principali: il museo Leonardiano e la casa Natale di Leonardo ad Anchiano.

Le due strutture sono fortemente legate l’una all’altra e, sebbene il museo sia la parte principale, non si può non visitare anche la casa di Leonardo. 

Tra l’altro, il percorso lo si può fare tranquillamente a piedi, sono circa 2 chilometri che da Vinci portano ad Anchiano. Il percorso si snoda lungo il sentiero numero 14, segnalato benissimo, non potete sbagliare. 

Il Museo Leonardiano si divide in tre sedi diverse, fisicamente separate tra loro, ma visitabili con un biglietto unico. La Palazzina Uzielli, nella quale una videoinstallazione “La meccanica di Leonardo” parla del Leonardo ingegnere e di tutte le straordinarie macchine da lui progettate. Nel Castello dei Conti Guidi il percorso prosegue con lo studio delle macchine da guerra di Leonardo, ma anche con l’interesse per il volo e per l’architettura che lo stesso aveva sempre avuto. Nella Villa Ferrale è ospitata la parte più nuova del museo, nella quale sono riunite le riproduzioni di tutti i dipinti di Leonardo e alcuni tra i suoi disegni più significativi. 

Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18 (la casa natale chiude alle 17).

Biglietti: intero 11,00 euro; ridotto 8 euro; ridotto speciale 6 euro.

Dov’è il Museo Leonardiano?

La Casa di Giotto

Al centro dell’appennino tosco-emiliano, a 40 chilometri a nord di Firenze sulla Strada Statale 65 della Futa, si trova un paesino sperduto che ha dato i natali a uno degli artisti più grandi che l’Italia e il periodo pre- rinascimentale (e il mondo) abbiano mai avuto: Giotto. 

Dopo numerose diatribe in merito, gli storici hanno individuato con certezza quale fosse la Casa di Giotto in cui nel 1267 nacque e, oggi, è finalmente possibile visitarla.

Si trova nella frazione di Vespignano, vicina alla chiesa di San Martino. Si tratta di un antico podere di epoca medievale che, nel corso del tempo, ha subìto varie modifiche. È praticamente certo che la piccola costruzione fosse un ampliamento di una più grande casa. Giotto era infatti figlio di contadini.

La Casa di Giotto è oggi un museo, che offre un interessante percorso multimediale. Il piano terra è dedicato a Giotto con un video che delinea e approfondisce la sua figura di artista. Il piano superiore è un laboratorio, con stanze per le mostre e la stanza dei colori.

Orari: tutte le domeniche su prenotazione dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Contattare l’Associazione Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico ai numeri 329/9293044 oppure 328/5990920. È possibile anche concordare con la struttura un ingresso personalizzato su prenotazione anche negli altri giorni della settimana.

Info: 055 8448251 (biblioteca) – mail biblioteca@comune.vicchio.fi.it.

Dov’è la Casa di Giotto?

Il parco di Villa Demidoff

Il Parco Mediceo di Pratolino, meglio conosciuto come il Parco di Villa Demidoff, è un giardino monumentale protetto dell’UNESCO, adagiato sulle colline a nord di Firenze.

È il luogo ideale per fare picnic e rilassarsi nel verde delle colline toscane, ma riserva tantissime sorprese per gli amanti dell’arte. 

La più famosa di queste sorprese è senz’altro Il Colosso dell’Appennino, una gigantesca statua del Giambologna che si specchia nello stagno del parco.

All’interno del giardino, ci sono tanti percorsi per gli appassionati di trekking e numerose sono anche le specie di flora e fauna ospitati nell’area verde.

Il parco di Villa Demidoff è aperto tutti i venerdì, sabato, domenica e i giorni festivi dalle 10,00 alle 20,00.

Per informazioni sulle aperture straordinarie chiamate il 3498800380 o scrivete una email all’indirizzo parcomediceodipratolino@cittametropolitana.fi.it

 Dov’è il Parco di Villa Demidoff?

credits@CittàMetropolitanaDiFirenze

Castello di Nipozzano

Il Castello di Nipozzano si trova nel comune di Pelago, vicino a Firenze. Si tratta di un castello medioevale di cui si hanno notizie fin dall’anno 1000.

Fu eretto dai Conti Guidi e, intorno al 1300, passò alla Repubblica di Firenze, che lo utilizzò a difesa dei suoi territori circostanti. In particolare era di proprietà della famiglia Albini, potente e ricchissima dinastia, acerrima nemica dei Medici.

Dallo scontro delle due casate, gli Albini uscirono sconfitti, ma la proprietà del Castello di Nipozzano restò a loro fino al 1877, data del decesso di Vittorio, l’ultimo degli Albizzi.

Alla morte di Vittorio, deceduto celibe e senza figli, il Castello passò alla sorella, Leonia degli Albini, che aveva sposato un tale Angelo Frescobaldi.

Sì, uno dei Frescobaldi della famosa casata produttrice di vini! Angelo, visto il potenziale delle colline intorno al castello, iniziò la produzione di uno dei famosi vini della Casata Frescobaldi, che viene prodotto ancora oggi.

Nei giorni nostri, al Castello di Nipozzano è possibile soggiornare, ospitati dai Frescobaldi. 

Dov’è il Castello di Nipozzano?

Florence War Cemetery

“The land on which this
cemetery stands is the
gift of the Italian
people for the perpetual
resting place of the
sailors soldiers & airmen
who are honoured here.”

(Il suolo di questo cimitero è stato donato dal popolo italiano, per l’eterno riposo dei marinai e degli aviatori alla cui memoria è qui reso onore.)

Il Florence War Cemetery si trova nella periferia est di Firenze, (in una località che si chiama Anchetta, a San Jacopo al Girone). 

Lo visitai un 25 aprile, festa dell’Indipendenza dell’Italia dal nazi-fascismo, di qualche anno fa, dopo essere tornata dal viaggio in Normandia. 

Quello di Firenze è un cimitero di guerra del Commonwealth, non solo americano. La differenza è chiaramente nella nazionalità di appartenenza dei soldati che vi sono sepolti, ma non solo. 

Al contrario dei cimiteri di guerra americani, dove le croci in marmo bianco recano scritto solo il nome, il battaglione di appartenenza, data di nascita e di morte, in quelli del Commonwealth, di fattura chiaramente britannica, sulle lapidi oltre al nome e all’età della morte, hanno anche gli stemmi del corpo di appartenenza e la dedica che la famiglia ha fatto scrivere.

Alcune sono davvero commoventi (“Ci rivedremo alla fine”), altre ironiche (“Sempre un gentiluomo, anche nella morte”), nessuna lascia indifferente (“Morto per salvare un compagno – vivrà in eterno nella gloria di Dio”). 

Mentre rendevo omaggio ai caduti, vagando tra le file di lapidi, sentii un suono delicato e dolcissimo, provenire da dietro di me.

Erano le note di un ukulele.

Mi girai e vidi un gruppo di sei persone, uomini e donne che cantano davanti a una lapide, quasi tutti giovani tranne il musicista, che avrà al massimo 60 anni. La canzone era struggente e le voci bellissime.

Mi immaginai che fossero venuti in vacanza in Italia e che avessero colto l’occasione per visitare la tomba del nonno mai conosciuto che, partito per la guerra negli anni ’40, non fece più ritorno a casa.

Incuriosita, quando se ne andarono, andai a vedere la tomba di fronte alla quale si erano fermati. L’epitaffio recava scritto So far from home, my son.

Dov’è il Florence War Cemetery?

Florence War Cemetery Firenze Cimitero Guerra
Florence War Cemetery

La Certosa di Firenze

La Certosa di Firenze è un monastero certosino che si trova nella zona sud, nel comune del Galluzzo. È facilissima da trovare ed è anche particolarmente visibile, trovandosi sull’apice del Monte Acuto, detto anche Monte Santo. 

Fu costruita dal 1341 dagli Acciaiuoli, una delle più grandi casate fiorentine. È un complesso molto bello e secondo me sottovalutato dal turismo di massa. In effetti, non c’è quasi mai nessuno.

Si possono vedere, con visita guidata, la chiesa, la sala capitolare, le celle dei monaci di clausura e il Palazzo Acciaiuoli. 

La prenotazione non è obbligatoria e la visita è permessa nei seguenti orari: dal martedì al sabato alle 10:00, 11:00, 15:00, 16:00; domenica alle 15:00, 16:00.

Per altre informazioni, questo è il sito ufficiale della Certosa di Firenze.

Dov’è la Certosa di Firenze?

Il leccio di Faltognano

Il Leccio di Faltognano è una delle meraviglie naturali che regala la Toscana. Si tratta di un albero di leccio secolare, di oltre 400 anni, che si trova accanto alla Chiesa di Santa Maria Assunta in località Faltognano, una frazione di Vinci, in provincia di Firenze (l’indirizzo esatto è Via S. Maria numero 61 Vinci). 

È alto oltre 15 metri e largo 4 ed è protetto da una cinta di metallo per evitare che qualcuno si arrampichi sopra. Non perde mai le foglie, neanche d’inverno, ed ha un colore molto più scuro dei lecci toscani. 

Ogni anno, gli abitanti della zona, gli dedicano un fine settimana, ballando, cantando e mangiando sotto i suoi rami durante la “Festa del Leccio”. 

Si tratta di uno degli alberi monumentali protetti dalla Regione Toscana.

Dove si trova il Leccio di Faltognano?

Castello di Sammezzano

Nel Comune di Reggello, a 30 chilometri a sud est di Firenze, si trova uno degli edifici più belli, particolari e sfortunati di tutto il nostro paese: il Castello di Sammezzano. 

Dico subito che purtroppo, non è visitabile. Il Castello è all’asta da tanto tempo, sta cadendo sfortunatamente a pezzi, ma ne scrivo qui perché, sporadicamente, è possibile visitarlo con le guide del FAI e, se ne avete l’occasione, non dovete perderla. 

Il Castello di Sammezzano fu ristrutturato nell’800 dal Marchese Ferdinando Siemens d’Aragona secondo la corrente orientalista di moda al tempo.

Chi ha avuto la fortuna di visitarlo lo definisce straordinario, con interni coloratissimi e assolutamente originali. È circondato da un parco altrettanto bello, con alberi alti anche 60 metri, querce secolari e viste eccezionali.

L’unico modo per visitarlo è aspettare le giornate di primavera del FAI e sperare di prenotarsi in tempo. 

Dove si trova il Castello di Sammezzano?

credits@FAI – Fondo Ambiente Italiano

Mappa di cosa vedere nei dintorni di Firenze

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Questo post è stato scritto da:

francesca

FRANCESCA

La capa, dalla cui mente è nato Chicks and TripsSenese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l’ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d’arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de “I Cassiopei (biografie non autorizzate) “Storia di Biagio”.