In questo post vi parlo dellitinerario in Scozia di 10 giorni che ho fatto.

Troverete, tappa per tappa, cosa vedere in Scozia, nonché consigli e info utili per un viaggio on the road fai-da-te.

Un viaggio in Scozia deve essere necessariamente fai-da-te, specialmente se pensate di fare un road trip.

Da Edimburgo fino alle Highlands, passando per l’Isola di Skye e per Glasgow, un viaggio in Scozia sarà un sogno, se vi piacciono gli spazi aperti, le coste silenziose e gli scenari del profondo nord.

In questo Itinerario Scozia in 1o giorni, ho voluto raccogliere tutto il viaggio che mi ha portata in giro attraverso una delle zone più belle della Gran Bretagna.

È un itinerario in Scozia di 10 giorni, con ritmi piuttosto serrati, sfruttando i lunghi giorni nord europei fino in fondo, saltando spesso i pasti e godendoci più a lungo possibile i paesaggi che questa terra meravigliosa ci ha offerto.

Prendetelo come base per il viaggio che volete fare voi. Ricordate che se avete più tempo, potrete sfruttarlo passando due giorni a Edimburgo.

Qui sotto troverete due mappe: una generale, in cui vedrete litinerario che abbiamo seguito, una particolare proprio per l’Isola di Skye. Le ho dedicato una mappa particolare per tutti coloro che avessero meno tempo e quindi preferissero fare un itinerario in Scozia di 5 giorni. In questo caso, passatene due a Edimburgo e 3 nell’Isola di Skye e avrete un assaggio (un bel boccone a dire la verità!) Della Scozia e delle Highlands.

Spero sia utile, sia a chi sta valutando se fare il viaggio, sia a chi ha già prenotato e vuole iniziare a programmare.

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Itinerario in Scozia di 10 giorni: consigli utili


Per viaggiare in Scozia e nelle highlands scozzesi, dovete tenere presenti queste cose:

  • Come arrivare in Scozia: il modo più rapido e veloce è di atterrare all’aeroporto di Edimburgo. In alternativa, ci sono treni veloci che vi possono portare da Londra a Edimburgo e viceversa, ma sono piuttosto costosi.
  • Noleggio auto: il modo migliore per fare un tour della Scozia come quello di cui vi parlo, è quello di noleggiare un auto. DiscoverCars ha veicoli di tutti i tipi ed è anche economico. Se siete incerti, prendete un’auto piccola, in articolare modo se avete intenzione di viaggiare nelle Highlands. Inoltre, valutate il cambio automatico, visto che dovrete guidare a sinistra.
  • Tour delle Highlands: se non ve la sentite di noleggiare un’auto, considerate di partecipare ai numerosi tour di con giorno nelle Highlands che partono da Edimburgo. Per esempio, Get Your Guide offre tanti tour, per numerose attrazioni turistiche scozzesi.
  • Distanze: le distanze sono più lunghe di quello che sembrano e le strade sono strettissime e, nelle Highlands, la maggior parte è a una sola corsia. Leggete i miei consigli su come guidare in Scozia se è la prima volta che ci andate.
  • Alloggi: prenotate gli alloggi per tempo, in particolare modo nelle nelle highlands del nord. I paesi sono piccolissimi, i posti dove dormire pochi e ancora meno i posti dove mangiare. Si trovano prevalentemente pub, pochissimi sono i ristoranti e comunque sono decisamente costosi. Nella maggior parte dei casi la cucina chiude alle 6 p.m.; dopo quell’ora se vi va bene solo panini, se vi va male nemmeno quelli: sacchetto di chips e birra.
  • Assicurazione di viaggio: ora che il Regno Unito è fuori dall’Europa, un’assicurazione di viaggio è praticamente obbligatoria, non partite senza. Date un’occhiata al sito di  HeyMondo. La loro assicurazione è economica (copre anche eventuali soggiorni obbligatori in caso di positività al Covid) e, come lettori di questo blog, avrete diritto a uno sconto del 10% che è economica e .

Mappa itinerario in Scozia di 10 giorni


Con i consigli che vi ho dato qui sopra in mente, ecco la mappa dell’itinerario in Scozia che abbiamo fatto noi.

Come sempre, prendetelo come base e fate tutte le variazioni che volete. Il bello dei viaggi on-the-road è questo!

itinerario scozia on the road

Tour di 10 giorni in Scozia: le tappe

Ecco le tappe che abbiamo fatto nel nostro tour della Scozia:

  • Edimburgo
  • Scone Palace, Culloden Battlefield, Inverness e Loch Ness
  • Inverness, Dunrobin Castle e Tongue
  • Tongue, Durness e gli Highland Games, Ullapool
  • Ullapool, Eilean Donan Castle, Isola di Skye, Portree
  • Portree, Dunvegan Castle, Struan
  • Struan, Glennfinnann, Fort William
  • Fort William, Tarbet
  • Tarbet a Stirling
  • Stirling, Rosslyn Chapel

Il soggiorno a Edimburgo potete inserirlo all’inizio oppure alla fine del tour, come vi viene meglio. Potete anche restare due o più giorni oppure un giorno solo, secondo il tempo che avete. 

Itinerario in Scozia: 1° tappa


Noi inseriamo Edimburgo all’inizio del tour della Scozia, visto che arriviamo piuttosto tardi nel pomeriggio e non abbiamo voglia di ripartire subito in auto.

È una città incredibile, piccola ma allo stesso tempo con numerose attrazioni turistiche interessanti e divertenti.

Noi passiamo 2 giorni a Edimburgo e ce la giriamo tutta con calma e tranquillità.

Le principali cose da vedere a Edimburgo sono: 

  • Il Castello
  • Il Royal Mile
  • Holyroodhouse Palace
  • Arthur’s Seat
  • Royal Yatch Britannia

Se avete più tempo, leggete il mio post sulle numerose cose da vedere a Edimburgo. 

Dove dormire a Edimburgo


Scegliamo un hotel un po’ fuori da centro, lIBIS Budget Edinburgh Park, ma collegato benissimo con il tram su rotaie, che sfrutteremo al massimo in questi due giorni. Abbiamo scelto questo hotel perchè vicino c’è un bel supermercato nel quale facciamo colazione e nel quale compriamo le provviste per i vari pranzi al sacco che faremo on the road.

Se volete avere altre idee, leggete il mio post dove alloggiare a Edimburgo.

castello di edimburgo entrata

Itinerario in Scozia: 2° tappa


Riepilogo Seconda Tappa

Scone Palace Culloden Inverness e Loch Ness Urquart Castle

Dopo aver goduto della bellissima ed esoterica Edimburgo, siamo pronti per addentrarci nelle mitiche Highlands – sognate, viste in mille film e immaginate in mille libri.

Noleggiamo l’auto scegliendo una piccola utilitaria, già sapendo il tipo di strada che ci aspetta e, inforcando la carreggiata sbagliata sinistra, ci incamminiamo verso nord.

Scone Palace

itinerario scozia

Dopo un’ora di strada arriviamo allo Scone Palace, uno dei tanti castelli scozzesi, privati, che la famiglia di appartenenza apre ai turisti (solo il piano terra), facendolo gestire direttamente al National Trust.

Il proprietario (in questo caso il Conte di Mansfield, William David Murray) incassa infatti una parte del biglietto e riesce in questo modo a mantenere in ottimo stato tutto il maniero.

Lo Scone Palace offre una breve guida (un foglietto stampato) in inglese; fotografare gli interni è proibito.

All’ingresso una gentile signora ci illustra brevemente la storia del palazzo. Qui, un tempo, venivano incoronati i re scozzesi indipendenti ed è in seguito divenuto poi la classica residenza di campagna di una famiglia nobile.

I giardini, come sempre a queste latitudini, sono stupefacenti.

Facciamo una brevissima passeggiata per sgranchire le gambe e dopo aver sgranocchiato qualcosa all’ombra degli alberi secolari, ripartiamo.

Culloden Battlefield

culloden scozia

Altre due ore di guida e ci fermiamo al sito della battaglia più importante e odiata di Scozia, la piana di Culloden.

Se avete letto il libro Outlander o visto la serie TV, sapete di cosa sto parlando.

Del luogo che ha segnato la fine dei clan scozzesi, e della definitiva sconfitta della Scozia contro l’Inghilterra, rimane solo un campo in mezzo al nulla. Solo un centro visitatori e alcune paline informative mostrano i movimenti delle truppe in quel mattino del 1746.

La leggenda dice che mentre gli highlanders si presentarono in kilt e spade, gli inglesi arrivarono con i cannoni e in meno di due ore li massacrarono tutti, mettendo fine a un’epoca.

La brughiera è desolata eppure bellissima, l’aria è nostalgica, i nomi dei clan che trovarono la loro fine a Culloden sono scritti nella pietra e sembrano tante tombstones.

itinerario scozia

L’aria è pura, si respira bene e c’è una leggera brezza. Un silenzio assoluto.

Inverness e Loch Ness

Restiamo un po’ a passeggiare per Culloden, leggendo i piccoli totem informativi e poi ripartiamo alla volta di Inverness, la capitale delle Highlands.

Inverness è all’apice nord di Loch Ness e non offre tantissimo. Quindi, dopo il check-in al b&b e una cena velocissima, sfruttiamo il lungo tramonto scozzese per cercare di Nessie, il famigerato mostro del lago.

Loch Ness (loch in scozzese vuol dire lago) non è affatto spettrale come me lo aspettavo. Sì, le sue acque sono nere, ma manca la nebbiolina inquietante e di mostri nemmeno l’ombra.

Non vediamo dinosauri o presunti tali, ma tante belle ville che punteggiano le rive del lago sì.

Soprattutto si fa notare il panoramico Urquart Castle, di cui rimangono solo le rovine. Con questa luce però, fa ancora la sua porca figura.

Con il sole ancora alto, chiudiamo la giornata e torniamo al b&b.

urquart castle

Dove dormire a Inverness

Corunna Bed & Breakfast and Garden Cottage: a Inverness scegliamo questo b&b carino e comodo, il primo dei tanti che incontreremo in questo viaggio. La proprietaria è simpatica e accogliente, la colazione ottima. Il centro di Inverness dista una breve passeggiata a piedi. Ve lo consiglio senza riserve!

Itinerario in Scozia: 3° tappa


Riepilogo Terza Tappa

→ Black Isle → Dunrobin Castle → Tongue

Di buonissima ora lasciamo Inverness e iniziamo a costeggiare la Black Isle (il giro completo richiederà circa 45 minuti), la penisola che sovrasta Inverness. Pare che nel Cromarty Firth, il lungo fiordo che crea la Black Isle, si riescano a vedere i delfini dalla spiaggia.

E in effetti, è vero!

Itinerario in Scozia

C’è tanta gente nella nebbiosissima spiaggia bianca e per la prima volta in vita mia vedo dalla spiaggia i delfini che nuotano.

Assistiamo anche a questo fenomeno che si ripeterà più volte durante il viaggio in Scozia: sul mare nebbia fitta, a 10 metri dalla spiaggia, sole a picco! Mah…

Lì, dove c'è la nebbia, c'è il fiordo

Lì, dove c’è la nebbia, c’è il fiordo

Dunrobin Castle

Dopo altre due ore di guida arriviamo al fiabesco Dunrobin Castle, anch’esso sul mare.

(Vedete la nebbia sul mare che si alza non appena tocca il castello? Ci sarà di sicuro una spiegazione… voi la conoscete?)

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Nel castello abita, tutt’ora, il Duca di Sutherland (che grandissimo culo! Scusate il francesismo).

Il castello è così bello che sembra un venire direttamente da un sogno. E chiaramente, nel giardino (curatissimo e che si affaccia sul mare) ci sono falconi e aquile.

Potevano non esserci creature così belle in questo posto da favola?

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Visitare il Dunrobin Castle richiederà circa un’ora. Una piccola pausa e riprendiamo il cammino e dopo un’altra ora e mezza di guida, arriviamo al nostro carinissimo b&b di Tongue.

Tongue e la costa nord

Dalla finestra di camera vedo questo:

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Si chiama Castle Varrich e anche se sembra vicino, ci vogliono due ore di cammino per raggiungerlo. Per la cena è tardi, è già tutto chiuso.

Così, accontentandoci di un panino comprato la mattina e mangiato sulla spiaggia, proviamo a chiudere la giornata.

Ma… aspetta un attimo, il sole è ancora alto. Perchè non facciamo un salto sulla costa?

Proprio qui vicino c’è un faro dal quale pare si riescano a vedere balene e foche.

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Purtroppo né balene né foche si fanno vedere, ma il tramonto sì.

E dopo averlo ammirato seduti sulle rocce, andiamo a letto.

Dove dormire a Tongue

The Tongue Hotel: si tratta di una ex dimora di caccia vittoriana, dal fascino irresistibile.

Itinerario in Scozia: 4° tappa


Riepilogo Quarta Tappa

→ Sango Bay  → Durness → Ullapoll

Oggi ci aspetta una tappa indimenticabile.

In poco meno di un’ora arriviamo a Sango Bay e alla Smoo Cave, visitabile con una piccola passeggiata.

Devo fare una premessa.

Ho sognato di andare in Scozia per tanto tempo. Il mio amore per la letteratura inglese e la cultura britannica hanno alimentato a lungo il desiderio di vedere le Highlands.

Quando finalmente quest’estate ci siamo decisi, mi aspettavo di tutto ma non questo.

Mi aspettavo nuvole basse e pioggerellina, paesaggi aspri e tanto muschio; mi aspettavo il vento gelido e l’assenza di sole per intere stagioni: mi aspettavo la brughiera inglese.

Siamo invece capitati in un periodo di caldo eccezionale: gli scozzesi lo odiavano, dicevano di non essere abituati né di desiderare tanto caldo – l’orgoglio di vivere in un posto così aspro da essere a volte inospitale, traspariva dalle loro parole.

Mentre attraversiamo in auto l’estremo nord della Scozia, nelle Highlands che si gettano nell’Atlantico, su su a pochi kilometri da Durness, ci imbattiamo in un posto assolutamente inaspettato a queste latitudini: la meravigliosa baia chiamata Sango Bay.

Sango Bay

Sango Bay Scozia Highlands mare spiaggia

Un paradiso di acqua tropicale e sabbia bianchissima, in una giornata tanto calda da sciogliere i kilt.

C’è la bassa marea e si può passeggiare tranquillamente sulla battigia, guardando i rivoli di acqua trasparente che si ritraggono nell’oceano. Essere tanto a nord e trovare queste meraviglie simil-tropicali, non solo è sorprendente, ma anche buffo.

Viene quasi voglia di togliersi la maglietta e buttarsi in acqua. Quasi.

Avvicinarsi alla riva sembra assolutamente sicuro, la sabbia è soffice e bagnata, si affonda leggermente ma non tanto da essere fastidioso.

L’Atlantico mi ricorda però presto di essere imprevedibile: una piccola onda arriva veloce e mi infradicia le scarpe di tela.

L’acqua è gelata in maniera terrificante, ma il caldo della giornata la rende abbastanza piacevole.

Mi tolgo scarpe e calze e mentre si asciugano all’aria, ci fermiamo per uno spuntino sulla panchina che guarda la baia e mi meraviglio di quanta erba e piante riescano a vivere così a nord e ad arrivare fino sulla spiaggia.

Smoo Cave

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Questa caverna è formata da un piccolo ruscello che vi scorre all’interno e che si getta in mare.

La leggenda narra che grazie all’alta marea, i contrabbandieri la usavano per nascondere le loro merci, arrivandoci direttamente con la nave.

Ripartiamo subito dopo per arrivare a Durness, un minuscolo paesino delle Highlands nord occidentali dove si tengono, proprio oggi, gli Highland Games.

Durness e gli Highland Games

Durness Highland Games

Avete presente uomini in kilt che lanciano tronchi di albero o donne che si sfidano in balli tipici al suono delle cornamuse?

Ecco, quelli.

Paghiamo il biglietto e ci sediamo per godere dello spettacolo.

Ai giochi possono partecipare solo gli highlanders (tranne che per alcune gare aperte a tutti, anche ai forestieri) e chi arriva primo nelle varie gare, vince un premio in denaro.

Ci sono gare di corsa (50, 100 e 200 iarde), di lancio del tronco, di lancio di un peso (una cosa cilindrica in ferro, con maniglia – avrà un nome preciso ma non lo so proprio), gare di balli tipici, salto in alto (!), gare di cornamusa e di ballo con la spada e mille altre discipline!

Ci divertiamo tantissimo, il sole e caldo e si sta proprio bene, giornata azzeccatissima!

Nel pomeriggio ripartiamo per Ullapoll, un paesino sul mare. Che ci serve per riposare dopo la lunga tappa. 

Dove dormire a Ullapoll

Caledonian Hotel ‘A Bespoke Hotel’: si trova nel centro di Ullapool, ha un parcheggio gratuito e un’ottima colazione.

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Itinerario in Scozia: 5° tappa

Riepilogo Quinta Tappa

→ Elian Donan Castle → Isola di Skye

Di buon mattino prendiamo di petto la strada e ci dirigiamo verso sud, per vedere uno dei castelli più famosi, fotogenici, fotografati e cinematografici di tutta la Scozia.

Avete presente Highlander L’ultimo Immortale e 007 Il Mondo non basta?

Dopo poco meno di due ore da Ullapoll arriviamo all’Eilean Donan Castle.

Viaggio in Scozia 66

Eilean Donan Castle

Il castello risale al XIII secolo. Nel 1700 andò completamente distrutto a causa dell’esplosione di oltre 300 barili di polvere da sparo che erano immagazzinati nel suo interno.

Con poco più di 7 sterline entriamo e lo visitiamo. Essendo l’interno totalmente ricostruito, non è un gran che, lo preferisco da fuori. Si lascia fotografare davvero da ogni angolo.

Oggi il tempo è decisamente scozzese.

Una pioggerellina leggera ci accompagna mentre entriamo, attraverso il ponte che la collega alla terraferma, nell’isola di Skye.

Viaggio in Scozia 64

Isola di Skye

Ci dirigiamo direttamente al b&b, davvero particolare, a 3 kilometri da Portree, la cittadina più grande dell’Isola di Skye.

Oggi, da tradizione, è giunto il momento di fare il bucato.

Viaggiamo sempre e solo con il bagaglio a mano per cui, a metà del viaggio, c’è bisogno di lavare.

Visto che a Portree c’è un ostello, ci sarà di sicuro anche una wash and dry o laundrette, come la chiamano qui.

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Esperienza dell’orrore a Portree: chicks and chips

Mentre aspettiamo la fine del ciclo, essendo ora di cena, ci dirigiamo al chiosco di fish and chips che dà sul porto. Sfidiamo la sorte con il chick&chips, petto di pollo fritto e patate.

Sarà l’esperienza più inquietante di tutto il viaggio in Scozia.

Il ragazzetto al banco si fa pagare il pasto in anticipo. Prende dal congelatore un pollo intero e lo infila nel microonde per 10 minuti. Dopo di che lo prende per una zampa e lo immerge nella friggitrice, insieme a una manciata di patatine.

Quel povero pollo frigge per non so quanto (sono tranquilla, non sarà certo il nostro ordine, abbiamo chiesto “petto” di pollo).

Alla fine, con un paio di pinze, prende il pollo intero per la solita zampa, lo avvolge in un foglio di carta gialla, lo ricopre di patatine mosce e ci porge il pacchetto.

Lo prendiamo perplessi e ci sediamo ai tavoli fuori. Aperto il pacco, viene fuori un odore talmente nauseabondo da far venire i conati. Mangiamo le patatine (orribili) e buttiamo il resto. Un povero pollo morto invano!

Un breve giro per Portree, ritiriamo la biancheria.

Partiamo per visitare l’Isola di Skye, guidando per la strada panoramica che costeggia il massiccio del Trotternish.

itinerario scozia isola di skye

Ci fermiamo alle Lealt Falls, all’Old Man OStorr e alla Kilt Rock, una cascata famosa perché le rocce dalle quali cade l’acqua hanno insenature talmente fitte e sottili, da ricordare le pieghe di un kilt.

Old Man O’Storr

Quando decido di fare un viaggio mi informo sempre sui posti da visitare; già nei mesi precedenti, quando l’idea si fa spazio nella mente e la logistica inizia a incastrarsi con i fondi a disposizione, studio i possibili percorsi da fare, gli orari di visita e quello che vale o ne la pena di vedere.

Per cui, quando si è trattato di andare nelle Highlands scozzesi, l’Isola di Skye è stata messa al primo posto.

Dalla guida vedo che uno dei percorsi più interessanti da fare a piedi, è quello che porta al famoso “Old Man of Storr” una enorme roccia verticale, nel massiccio del Trotternish.

Guidando per arrivarci, quello che si vede dalla strada è questo.

E’ spettacolare e imponente, le nuvole basse scozzesi fanno sembrare di essere in un altro tempo, lontano dal nostro.

old man of storr scozia highlands isola skye

La salita verso l’Old Man O’ Storr

Lasciamo la macchina e iniziamo la salita che ci porterà all’Old Man of Storr.

Non siamo assolutamente attrezzati, il terreno è bagnato e si scivola, è pure caldo e l’umidità è fastidiosissima.

Ma più che altro sono fastidiosi i midgets scozzesi.

Se credete che i moscerini tropicali si trovino solo ai tropici, vi sbagliate. Arrivano a nuvole nere, si infilano dappertutto e “mordono”. Evitarli è impossibile, mi tocco il viso con le mani e scopro di averni uccisi a decine.

Il risultato è che nel tempo che occorre per arrivare lassù, siamo completamente ricoperti di minipunture rosse, i midgets bites, che per fortuna non prudono e se ne vanno da soli nel giro di mezz’ora.

Come mi dirà nei giorni successivi una signora scozzese, there’s nothing you can really do about midgets.

Non c’è niente che si possa fare contro i moscerini!

Moscerini a parte, la salita è impervia e faticosa, la Scozia sembra sfidarci e ridere di noi: umidità, foschia, terreno impervio scosceso e scivoloso, ci scaglia contro di tutto. Ma noi proseguiamo e alla fine, arriviamo all’Old Man O’ Storr.

Only the brave!

old man of storr scozia highlands isola skye

Dunvegan Castle

Ci fermiamo anche al Dunvegan Castle, dimora dei Chiefs del Clan MacLeod da oltre 800 anni.

Ci aspetta un giro in gommone per vedere le foche.

Il seal boat trip è davvero entusiasmante. Ci avviciniamo a motore spento alle decine di mammiferi adagiati al sole sulle varie isolette che punteggiano il Loch Dunvegan.

Non vanno disturbate.

Il silenzio è assoluto e la guida ci spiega che in questo posto sono al sicuro e che possono vivere anche 40/50 anni.

Dunvegan Castle

Ripartiamo per l’ultima tappa della giornata, un punto panoramico chiamato Neist Point.

È così bello, così selvaggiamente bello, che ci fermiamo ad ammirarlo e fotografarlo da ogni lato.

Ci fermiamo un po’ troppo a lungo, in effetti.

Infatti, arrivati al solitario b&b in mezzo al nulla che abbiamo prenotato, ancora una volta saltiamo la cena.

È già tutto chiuso, persino il pub. Ne valeva la pena però – l’Isola di Skye si sta mostrando davvero eccezionale!

Neist Point

Dove dormire nell’Isola di Skye

The Tide: situato nei pressi di Dunvegan, ha poche camere ma pulitissime, wifi gratuito e un parcheggio per gli ospiti.

Errore che abbiamo fatto e che vi consiglio di non fare: non sottovalutate l’Isola di Skye. Passateci più tempo di quello che ho fatto io. Tornassi indietro, probabilmente salterei qualche tappa a nord per passare almeno tre giorni sull’Isola di Skye. 

Itinerario in Scozia: 6° tappa


Riepilogo Sesta Tappa

→ Fairy Pools → Inverary Castle → Glenfinnann Glasgow → Stirling

Ultimo giorno nell’Isola di Skye, riprendiamo la strada per visitare le famose Cascate delle Fate o Fairy Pools.

Il tempo è nuvoloso, ma non fa freddo, ci mettiamo un po’ ma riusciamo a trovarle e visitarle, prima che inizi a piovere.

Un luogo davvero incantato.

Dopo aver visto per anni le foto su internet, finalmente è il mio turno di andare a vedere.

Non è facile trovarle, ma un po’ aiutati dal navigatore, un po’ dalle indicazioni stradali e un po’ dall’istinto, riusciamo a parcheggiare nel posto giusto e incamminarci per raggiungere queste famose cascate.

Cascate delle Fate Fairy Pools Scozia

Fairy Pools

C’è tanta gente che attraversa come noi prati verdi; tanti sono, come noi, scarsamente attrezzati per camminare nel prato fangoso (dopo tutto siamo in Scozia e, come si sa, piove).

E come noi, pochi (anzi nessuno) sono preparati ad affrontare i famigerati e malefici “midgets” scozzesi: moscerini assetati di sangue che si posano ovunque anche sul viso, sulle mani, senza ritegno. E mordono, i maledetti.

Dopo pochi minuti di cammino, riusciamo a vedere le prime Cascate delle fate.

Sono formate da un piccolo ruscello che, scendendo verso valle dalla montagna, forma decine di piccole cascatelle e tantissime piscine naturali, le pools.

Il nome Fairy Pools, leggo dalla guida, deriva dal fatto che le cascate sono così belle che le fate le avrebbero scelte per le loro abluzioni.

Pare che con il sole si riesca meglio ad apprezzare i colori delle rocce che rendono magico questo posto, ma anche con il tempo scozzese che incontriamo nella nostra visita, lo spettacolo è affascinante.

Non ho mai visto un posto come questo, scatto decine di foto sperando che, per la legge dei grandi numeri, una o due riescano a dare l’idea dell’aura magica che hanno le Cascate delle Fate.

Cascate delle Fate Fairy Pools Scozia

La mia esperienza alle Fairy Pools

È luglio inoltrato e le bollenti e inusuali temperature dei giorni scorsi hanno scaldato l’aria talmente tanto che alcuni ragazzi americani decidono di buttarsi e fare il bagno.

Incoraggiata dal fatto che nessuno di loro cada morto stecchito, mi tolgo anche io le scarpe e metto i piedi a mollo… diciamo che ancora ho tutti e dieci i diti e non è poco.

Chiaramente non mi accontento, voglio vedere dove le Cascate delle fate hanno origine, lì, ai piedi di quella vicinissima montagnola.

Dopo un’ora di cammino gli altri turisti sono tutti spariti e la montagnola non è certo più vicina di un’ora fa… anzi.

Nuvole basse minacciano pioggia e gli infami moscerini si fanno più aggressivi e assetati che mai.

Rinunciamo all’impresa e percorriamo a ritroso il cammino, entrando in auto mentre le prime gocce di pioggia iniziano a cadere.

 

Viaggio in Scozia 81

Glennfinnann

È giunto il momento di lasciare questa sorprendente isola e decidiamo di farlo imbarcandoci per la terraferma su un minuscolo traghetto, che in 35 minuti ci porta a Mallaig, il paesino nel quale fa capolinea il famoso Jacobite Steam Train.

È il treno a vapore che attraversa tutto il Glennfinnan e che passa sopra l’omonimo acquedotto (resi celebri, treno e acquedotto, dai film di Harry Potter – il treno infatti è l’Hogwarts Express dei film).

Itinerario Scozia

Fort William

Una breve sosta per ammirarlo da vicino (in realtà incontreremo solo tanti cervi) e ripartiamo alla volta di Fort William, base per tutti coloro che visitano il Ben Nevis, il massiccio più alto di Scozia.

Per una volta arriviamo presto e ce la prendiamo comoda, scoprendo una catena di pub in cui mangiamo benissimo spendendo poco e nei quali torneremo ancora, sia in Scozia che a Londra.

Ci concediamo anche una passeggiata in centro, i negozi sono chiusi, ma c’è tanta gente. Finalmente un po’ di folla, dopo tutta la solitudine delle Highlands.

Lasciato Fort William, discendiamo verso sud lungo il Loch Linnhe e passiamo la mattina a Oban, piccolo porto sul mare in cui un pazzo ha voluto, o meglio tentato, di riprodurre il Colosseo.

Il villaggio è famoso per le distillerie di whisky e per il pesce. Io lo ricordo più per gli aggressivissimi gabbiani (che provano a intimidire i poveri turisti per rubare loro il cibo).

Oban

Inverary Castle

Arriviamo all’Inverary Castle, dimora del Duca di Argyll, capo del Clan Campbell.

Coloro che amano la serie TV Downtown Abbey ricorderanno il castello perché vi è stata girata una puntata speciale di due ore, andata in onda a Natale del 2012.

È spettacolare, molto scenografico, i castelli scozzesi non finiscono di stupire. E poi hanno tutti questi giardini pazzeschi. Mi ci vedrei bene, a vivere qui.

Altri trenta minuti di guida e ci fermiamo per dormire a Tarbet, sulle rive del Loch Lomond, un altro posto strepitoso.

Lo so, sono ripetitiva, ma non trovo più aggettivi per descrivere la bellezza di queste terre selvagge.

Inverary Castle

Glasgow

Salutiamo Loch Lomond e finalmente, dopo paesaggi sconfinati e animali selvaggi, arriviamo a Glasgow!

Una città con tanti negozi!

Ci tuffiamo nella metro come se non ne avessimo mai vista una, il centro brulica di gente per i Giochi del Commonwealth, atleti e tifosi affollano la città da tutti i paesi del Regno.

Visitiamo la bella università e ci facciamo una passeggiata nell’affollatissima Buchannon Street.

Per la prima volta in vita mia, lo ammetto, sono in difficoltà con la lingua in un paese anglofono: non capisco niente di quello che mi dicono.

Neanche il senso della frase, non riesco a cogliere il suono di una parola familiare per decifrare l’argomento. È una lingua mai sentita prima, vi assicuro che non è un problema di accento.

Leggi anche il mio post cosa vedere a Glasgow.

Stirling

Ripartiamo per Stirling, luogo della omonima battaglia, di un castello e di William Wallace (il mitico Braveheart di Mel Gibson).

Arriviamo tardi per il castello e lo visitiamo solo da fuori (con annesso il relativo e bellissimo cimitero); ci facciamo anche un giro nel centro storico del paese.

stirling itinerario in scozia

Dove dormire a Stirling

Highland Gate: Dopo cena crolliamo nel nostro hotel, leggermente fuori dal centro ma perfetto, molto curato e con una colazione abbondante. La tappa è stata decisamente troppo impegnativa e ambiziosa, ma l’abbiamo portata a casa.

Itinerario in Scozia: 7° tappa


Riepilogo Settima Tappa

→ Wallace Monument → Rosslyn Chapel → Aeroporto

Ultimo, intensissimo giorno in Scozia.

Di buon ora prendiamo la navetta che porta al Wallace Monument, dalla cui sommità si vede tutta la campagna circostante.

Con l’aiuto della guida, riusciamo a ricostruire tutte le fasi della battaglia di Stirling (11 settembre 1297), passata alla storia come la prima battaglia per l’indipendenza scozzese, nella quale le truppe di William Wallace sconfissero gl inglesi.

Viaggio in Scozia 113

Monumento a William Wallace

Viaggio in Scozia 114

Stirling vista dalla cima del Monumento a William Wallace

Riprendiamo la marcia, stavolta in direzione Edimburgo Aeroporto, ma prima… non la vuoi vedere la Rosslyn Chapel? La chiesa dei Templari, dei Massoni, del Codice da Vinci, quella sotto la quale sarebbe sepolto il Sacro Graal?

Certo che sì… è proprio appena fuori Edimburgo, giusto una piccola deviazione prima di arrivare in aeroporto.

Rosslyn Chapel

Il biglietto costa uno sproposito, il centro visitatori è stato aggiunto dopo l’uscita del film di Ron Howard e all’interno non si possono neanche fare le foto.

Viaggio in Scozia 115

La visita però è interessante e le guide davvero brave!

Tutto sommato, anche se probabilmente è famosa solo grazie a un romanzo, vale la pena fermarsi perché è una chiesa piena di misteri.

Viaggio in Scozia 116

Una conclusione degna di questa decina di giorni scozzesi!

L’ultima mezz’ora di guida dalla parte sbagliata e arriviamo in aeroporto, dove la solita Ryanair ci riporta a casa, stanchissimi ma soddisfatti!

Itinerario in Scozia di 10 giorni: la mia esperienza

In questo itinerario in Scozia di 10 giorni il ritmo è stato serrato, non ve lo nascondo.

Quando sono in giro però cerco sempre di vedere tutto quello che posso; è vero che la Scozia è a poche ore di volo dall’Italia, ma mi chiedo: ci tornerò mai?

Con tutto il mondo che c’è da vedere, tornerò mai in Scozia?

Probabilmente no, quindi abbiamo cercato di vedere quanto più possibile, di godere di questa meravigliosa terra quanto più a lungo, a discapito di qualche ora di sonno (non tante), di qualche cena (anche troppe) e di qualche cosa di cui abbiamo goduto il minimo sindacale, prima di partire di corsa a vedere qualcos’altro.

Distanza percorsa? 1106 miglia a una media di 32 miglia l’ora.

Se avete più tempo, fate le cose con calma e dividete l’isola di Skye in 3 giorni, per goderne al meglio.

Oppure, saltate la parte delle Highlands del nord e godetevi tutto con relativa calma. 

Io rifarei tutto, saltare le cene comprese – se questo vuol dire ammirare il tramonto sulle coste scozzesi alle 10 di sera.

Ma questa sono io!

1106 miglia percorse in 11 giorni

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Siete mai stati in Scozia? Avreste aggiunto qualcosa che io ho tralasciato?

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Francesca

Francesca

La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l'ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d'arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e pettinare gatti. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de "I Cassiopei (biografie non autorizzate)" e "Storia di Biagio".