La Giordania è il paese mediorientale più stabile e occidentalizzato.

Se vi piacciono le atmosfere da “Mille e una notte”, ma non siete sicuri di sentirvi a vostro agio in un paese di religione musulmana, la Giordania è quello che state cercando.

Si tratta di un paese con un governo stabile, un parlamento e un re adorato dal popolo. La Giordania è adattissima anche per un viaggio fai-da-te on the road, come abbiamo fatto noi.

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Il re giordano, Habdullah II, ha studiato in Inghilterra e poi negli Stati Uniti e, come suo padre prima di lui, sta modernizzando e occidentalizzando il suo paese.

Questo non significa però che non rispetti e non tenga vive le tradizioni del passato. Come ho già detto, la Giordania, sebbene molto occidentale dal punto di vista dei modi, è comunque un paese musulmano e, come tale, bisogna rispettarne gli usi.

Quindi, quando si tratta di decidere cosa portare, va attentamente ponderato il contenuto della valigia. C’è un dress code da seguire? Ci sono cose che si possono e cose che non si possono indossare? È davvero così caldo?

Senza nasconderci dietro a un dito, vi dico che troverete turisti e turiste vestiti in ogni modo, anche quelli inappropriati.

Con molta probabilità nessuno dirà loro niente, ma “turismo responsabile” significa anche non offendere i locali con il proprio abbigliamento.

Basandomi sulla mia esperienza, ho buttato giù una lista di cose che, a mio parere, non devono mancare nella valigia per la Giordania.

Il mio viaggio in Giordania

cardo maximo strada colonnata gerasa jerash giordania

Quando si tratta di viaggioare nel Regno Hashemita, generalmente facciamo tutti più o meno lo stesso itinerario. La Giordania è abbastanza piccola e le cose da vedere, sebbene siano tante, sono comunque le sempre stesse.

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Noi abbiamo fatto un viaggio di 12 giorni, a mio parere anche troppo. Ce la potevamo fare con almeno 2 giorni in meno, ma i voli aerei ci hanno obbligato a restare di più.

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Partendo da nord, abbiamo visto:

  • Jerash
  • Madaba
  • Mar Morto
  • Petra
  • Mar Rosso
  • Wadi Rum
  • e poi di nuovo verso nord per la tappa finale di Amman.

Siamo andati nelle prime due settimane di giugno quindi, teoricamente, ancora in primavera.

Cosa indossare in Giordania

Prima di partire ho letto tutto quello che potevo sulla Giordania. Altri blog, articoli di giornale ecc..

Come donna occidentale credo fermamente nel sentirmi libera di indossare quello che voglio ma, come turista, ho particolari esigenze:

1) non offendere gli abitanti del luogo che mi ospita

2) essere a mio agio e vestirmi in modo appropriato per quello che sto visitando.

Viaggiando solo con il bagaglio a mano, ho ridotto all’essenziale i vestiti e, a metà viaggio (che per noi è coincisa con il Mar Rosso ad Aqaba), siamo andati in lavanderia e per 9 dinari (12 Euro) abbiamo lavato e asciugato due valigie di vestiti.

Per quanto riguarda la parte al di sotto della cintura ho portato 3 paia di pantaloni: un paio di lino, un paio di cotone chiusi in fondo da un elastico (per il deserto), un paio di cargo pants con cerniera al di sotto del ginocchio (in modo che, volendo, potessero trasformarsi in pantaloncini corti).

Per la parte al di sopra della cintura ho portato: 6 t-shirt a maniche corte (NO CANOTTIERE, neanche per gli uomini!) – di cui due oversize -, tre maglie di cotone a maniche lunghe, una felpa (per la notte nel deserto).

Non portate niente che vi possa dispiacere se si rovina. I siti che visiterete sono tutti all’aperto, polverosi e senza servizi.

Vi capiterà di sedervi per terra, su coperte sporche o direttamente sulla roccia. Portate vestiti resistenti e anche vecchi: così, se si rovinano, macchiano o strappano, li butterete senza rimpianti.

Il “dress code” vale anche per gli uomini. È considerato maleducato mostrare in pubblico le gambe pelose e le spalle. Quindi, amici maschi, niente pinocchietti o canottiere 😉

Costumi da bagno per un viaggio in Giordania

Per il viaggio in Giordania, ho portato due bikini che ho indossato esclusivamente nelle spiagge private dei resort internazionali ad Aqaba e sul Mar Morto.

All’interno di questi resort, non ho avuto problemi di alcun tipo anche se, per spostarmi da una piscina all’altra o per andare in spiaggia, ho sempre indossato un pareo che mi copriva dalla testa ai piedi.

Le donne occidentali con bikini erano numerose, ma c’erano anche alcune ragazze giordane con il burkini.

Non ho esperienza di spiagge pubbliche, ma sinceramente non avrei indossato il bikini. Per gli uomini, i boxer andranno bene, basta che non siano troppo aderenti.

Capitolo biancheria intima: sono sicura che potete fare da soli, ma consiglio di portare parecchie paia di calzini. Sia nel deserto che a Petra ne userete diverse paia al giorno, a causa della sabbia.

Scarpe da portare in Giorania

amman cittadella

Ho usato scarpe da ginnastica per la maggior parte del tempo, ma un paio di scarponcini da trekking sono più indicati, nonostante il caldo.

Sia nel Wadi Rum che a Petra vi capiterà di dovervi arrampicare o scendere per strade a ciottoli e le scarpe da ginnastica possono cedere (storia vera).

Scarpe da sub: utilissime e indispensabili! Potete trovarle a un prezzo molto basso e le userete per camminare nel Wadi Mujib e anche nel Mar Morto. Eventualmente, se non volete portarvi dietro delle infradito, anche nella doccia di qualche hotel non esattamente pulitissimo.

Viaggio in Giordania: foulard, pashmine e cappelli, come se piovessero

Fazzoletti da usare come bandana, da legare attorno al collo, per coprirvi la testa se entrate in una moschea o il volto mentre sfrecciate con la jeep nel deserto, vi saranno indispensabili.

Portatene in abbondanza perché si sporcheranno parecchio e magari non riuscirete a lavarli subito.

Io avevo due pashmine, di cui una super versatile, oltre a un cappello con la tesa per il sole.

Occhiali da sole

cammelli

Che ve lo dico a fare? Non partite senza, il deserto, le strade e la Giordania in generale sono arse dal sole accecante. Anche per guidare (se dovete) vi saranno utili.

Tutto questo entra nel bagaglio a mano, insieme alla macchina fotografica, se si sa come fare ;-).

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Altre cose da portare in Giordania

Avendo il terrore della “Maledizione di Montezuma”, questa volta non ho portato la bottiglia di plastica riutilizzabile e ho bevuto esclusivamente acqua imbottigliata.

Negli hotel in cui abbiamo alloggiato, abbiamo sempre trovato bottiglie di acqua chiuse, ma ne abbiamo comprate tantissime anche al supermercato (bevete tanto mi raccomando, la disidratazione è dietro l’angolo).

Vi saranno utilissime le salviettine umidificate sia antibatteriche che non. Serviranno per evitare i contagi da COVID-19, ma non solo.

Per togliersi la polvere di dosso o per mangiare uno snack al volo quando non c’è un bagno dove lavarsi, noi ne abbiamo usate tre pacchi. Va bene anche il gel disinfettante, ma ho trovato le salviettine molto più pratiche, perché effettivamente tolgono anche lo sporco, oltre che i batteri.

Crema solare: anche qui, prendetene una piccola ma buona, non siate timidi nel metterla più volte al giorno. Soprattutto in luoghi come Petra, in cui non c’è ombra dove ripararsi.

Kit di primo soccorso

Per viaggiare in Giordania non è obbligatorio alcun vaccino, abbiate però l’accortezza di avere l’antitetanica aggiornata, per ogni evenienza. Cerotti in quantità per i piedi, perché camminerete davvero tanto.

Oltre alle classiche medicine da viaggio (Imodium, Xamamina, ecc), portatevi anche tutto quello che normalmente usereste, come analgesici, antinfiammatori, creme al cortisone o antisettiche ecc. Ad Amman e ad Aqaba le farmacie ci sono e probabilmente non avreste problemi, ma in luoghi più piccoli come Wadi Musa o Mar Morto, sarebbe più difficile trovare anche solo un’aspirina. Solo per il problema della lingua, non per altro.

Un ultimo consiglio: se avete amici o parenti particolarmente religiosi, portatevi una piccola bottiglietta vuota, di quelle da viaggio. Se andrete a Betania Oltre il Giordano, il sito del Battesimo di Gesù, potrete prendere un po’ di acqua dal fiume sacro e portarla a casa. Sarà un souvenir davvero speciale e particolarmente apprezzato.

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Francesca

Francesca

 

La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l’ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d’arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e cadere da cavallo. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de “I Cassiopei (biografie non autorizzate) e “Storia di Biagio