Un itinerario in Giordania era il mio sogno da tempo, ma tutte le volte mi dicevo: un viaggio a Petra lo farei davvero con piacere, ma la Giordania, è davvero sicura?
Potremo viaggiare come abbiamo sempre fatto, on-the-road, prendendo la macchina a noleggio e macinando chilometri su chilometri? Saremo in grado di destreggiarsi con i cartelli stradali arabi, con una cultura completamente diversa dalla nostra, tutto da soli, un tour in Giordania che ci soddisfi?
Per conto nostro, senza una guida locale, né tour operator che ci guidino passo passo?
Dopo un inverno di pensieri, dopo aver letto mille articoli, mille libri e mille guide, alla fine ci siamo detti che la Giordania, era il paese adatto per iniziare l’esplorazione del medio oriente tutta da soli. Per prima cosa, ho comprato la guida di viaggio di Feltrinelli.
Se anche voi siete colti dai dubbi, dal “vorrei, ma… posso?”, spero, con questo post, di spazzar via ogni nuvola.
NON. ABBIATE. PAURA.
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Indice
- 1 Viaggio in Giordania
- 2 Itinerario in Giordania in auto: info utili
- 2.1 Quale patente occorre per guidare in Giordania?
- 2.2 I cartelli stradali giordani sono solo in arabo?
- 2.3 È difficile guidare in Giordania?
- 2.4 Andare in Giordania da soli: si può?
- 2.5 Cambiare i dinari giordani
- 2.6 La Giordania è costosa?
- 2.7 JORDAN PASS: indispensabile per un itineraio in Giordania soddisfacente
- 3 Viaggio on the road in Giordania: costi e tappe
- 3.1 Giorno 1: arrivo ad Amman
- 3.2 Giorno 2: da Amman al Mar Morto
- 3.3 Giorno 3: dal Mar Morto a Madaba
- 3.4 Giorni 4-5-6: da Madaba a Petra
- 3.5 Giorno 7: da Petra ad Aqaba (Mar Rosso)
- 3.6 Giorno 8: Da Aqaba al Wadi Rum
- 3.7 Giorno 9 – Dal Wadi Rum al Mar Morto (di nuovo!)
- 3.8 Giorni 10-11-12 – Dal Mar Morto ad Amman
- 4 Itinerario in Giordania: gli errori che abbiamo fatto in viaggio
Viaggio in Giordania
Un viaggio in Giordania è un’esperienza speciale.
La Giordania è un paese accogliente, con cittadini moderati, ospitali, che capiscono bene il valore che ha il turismo nel loro Paese. La Giordania non ha giacimenti petroliferi o altre ricchezze naturali.
Anche loro, come noi, hanno una solo grande, enorme ricchezza: il loro patrimonio storico e naturale.
Quindi i turisti non solo sono ben accettati, ma accolti con calore, da tutti.
Sia da cittadini comuni, che dai negozianti, che dalla polizia.
Itinerario in Giordania in auto: info utili
Quale patente occorre per guidare in Giordania?
La prima cosa da sapere per un tour on the road della Giordania fai da te, è che per noleggiare l’auto NON serve la patente internazionale.
La nostra Patente B europea è più che sufficiente per noleggiare e per guidare in sicurezza.
I cartelli stradali giordani sono solo in arabo?
No, i cartelli stradali sono scritti sia in arabo che in inglese.
Non avrete problema alcuno a seguire le indicazioni. Prendetevi una buona cartina, o scaricatevi un’app che funzioni anche off line, e il gioco è fatto.
È difficile guidare in Giordania?
Non è molto diverso che in alcune province italiane: alcune strade sono tenute bene, altre le stanno ancora costruendo, altre sono in pessimo stato.
Siate sempre prudenti, perché la guida giordana è particolarmente “creativa”, ma non abbiate timore.
Leggi anche: Viaggio in Giordania: cosa aspettarsi
Ci sono posti di blocco della polizia?
Sì, ce ne sono tanti, ma ancora una volta, non preoccupatevi.
Se vi fermano, vi riconoscono subito come turisti. Tenete patente e libretto di circolazione a portata di mano, ma a noi, nonostante ci abbiano fermato parecchie volte, non li hanno mai chiesti.
Bastava un: “Where are you from?” “Italy” “Oh, Italy (sorrisone del poliziotto) welcome to Jordan!”
E ci facevano cenno di proseguire.
I posti di blocco si intensificano a sud (vicino al confine con Israele) e nelle zone di maggior afflusso turistico.
Andare in Giordania da soli: si può?
Sì, senza dubbio.
Se siete abituati a viaggiare per conto vostro e conoscete un po’ di inglese basico, il minimo indispensabile per sopravvivere, non avrete problemi.
I giordani parlano tutti inglese, più o meno bene, o comunque si arrangiano. Sono un popolo che davvero conosce il valore del turismo e faranno di tutto per aiutarvi e venirvi incontro.
Sono un popolo di santi? Chiaramente no.
Ci sarà anche chi proverà a fregarvi, come ci sono italiani che provano a fregare i turisti. Basta avere un po’ d’occhio.
Cambiare i dinari giordani
Il dinaro giordano non è scambiato nelle borse europee, quindi non potete acquistarlo in Italia.
È obbligatorio fare un prelevamento direttamente in aeroporto ad Amman.
Noi siamo riusciti a completare il tour con un solo prelevamento di Euro 250 a testa.
Abbiamo pagato tutto con la carta di credito (accettata ovunque!), tranne che dai beduini del deserto, per ovvie ragioni logistiche. Non hanno il telefono nel campo.
Comunque, ci avevano avvertito per tempo e ci siamo portati dietro i contanti necessari.
La Giordania è costosa?
Abbastanza. Un dinaro vale circa 1.20 Euro.
Le attrazioni turistiche, se non si compra il Jordan Pass, sono parecchio costose.
Hotel, alberghi e cibo, costano più o meno come in Italia. Se si mangia da McDonald, si paga un 15% in più che da noi.
JORDAN PASS: indispensabile per un itineraio in Giordania soddisfacente
Per chi viene dall’Unione Europea, non è necessario chiedere il visto in anticipo, se si acquista il Jordan Pass, cosa che vi consiglio altamente.
Nel Jordan Pass è compreso, oltre al costo del visto d’ingresso, anche l’ingresso alle maggiori attrazioni giordane, tra le quali Petra, la cittadella di Amman, il biglietto d’ingresso per il Wadi Rum, ecc.
Acquistatelo prima di partire e stampatene una copia cartacea, non si sa mai. Io ne avevo una copia anche nel cellulare, ma alla fine ho usato solo quella cartacea.
A ogni ingresso mi mettevano un timbro sopra, è un souvenir a me davvero caro.
Il costo varia a seconda dei giorni che si intenda passare a Petra.
All’arrivo in aeroporto, c’è un desk speciale per l’ingresso in Giordania per coloro che hanno il Jordan Pass. Leggete bene i cartelli (c’è proprio scritto JORDAN PASS), tirate fuori il passaporto, la vostra stampa con il pass ed il gioco è fatto.
BENVENUTI IN GIORDANIA!
Viaggio on the road in Giordania: costi e tappe
Noi abbiamo volato da Bologna ad Amman (clicca qui per un preventivo), con un volo Ryanair andata e ritorno, con inclusi: due biglietti per adulti, due bagagli a mano e un bagaglio da stiva (errore enorme, non serviva affatto).
Costo totale dell volo per due adulti: 190 Euro + 80 euro di bagaglio imbarcato
Noleggio auto, prenotata su DiscoverCars per 10 giorni, con assicurazione kasko: 246 Euro.
Jordan Pass per 2 persone con 2 giorni di entrata a Petra: 220 Euro circa
Assicurazione sanitaria: da fare, in Giordania non siamo coperti come in Europa: 57 Euro per due adulti (clicca qui per dare un’occhiata al costo).
Hotel: 526 JOD per 12 notti in camera doppia
Wadi Rum Tour (inclusi: pranzo, cena, pernottamento e colazione): 130 JOD
Benzina: 63 JOD
Taxi: incluso passaggio da e per l’aeroporto): 35 JOD
A questo, va aggiunto il cibo e l’acqua, che abbiamo sempre comprato in stock nei supermarket, rigorosamente sigillata.
Vale anche in Giordania la regola di non: mangiare frutta sbucciata, bere bibite con il ghiaccio o acqua non sigillata. Con queste piccole accortezze, noi non abbiamo avuto alcun problema di diarrea, vomito ecc. (come invece hanno avuto alcuni compagni di viaggio nel Wadi Rum).
Giorno 1: arrivo ad Amman
Arriviamo in tarda serata ad Amman, la capitale della Giordania, sono circa le 20.
Siamo al penultimo giorno di Ramadan e, appena ci presentiamo al desk per ritirare l’auto, scopriamo una lunga fila. C’è solo un addetto, l’altro sta finendo le preghiere e poi mangerà, dopo un intero giorno di digiuno.
Nel frattempo prendiamo i bagagli e preleviamo i contanti che ci serviranno per pagare le piccole spese del viaggio.
Ci consegnano finalmente l’auto, una gigantesca tre volumi con il cambio automatico, nuova di pacca ma abbastanza sporca all’esterno. Noi avevamo chiesto un’utilitaria piccola, ma ci hanno fatto un upgrade gratuito. Non graditissimo se devo essere sincera, visto il costo della benzina.
È buio ed è impossibile sinceraci delle condizioni della carrozzeria, ci fidiamo e partiamo per Amman.
Abbiamo scelto un hotel in periferia, in modo da non addentrarci per le strade del centro con l’auto.
Ma non avevamo previsto che, al tramonto, qui scoppia la festa. Sembra di essere a capodanno, il traffico è impazzito, tutti sono in strada a bere, mangiare e divertirsi. Noi siamo stanchi morti e, una volta trovato inostro hotel, parcheggiamo e facciamo il check-in.
Ci avvertono che, essendo ramadan, la colazione non sarà servita.
Poco male ci diciamo noi, siamo in una metropoli, troveremo un bar aperto, giusto?
Sbagliato.
Ibiza Hotel: comodo e pulito, la nostra stanza aveva anche un cucinotto con frigo e acqua per gli ospiti. Gentilissimi i receptionist, consigliato.
Giorno 2: da Amman al Mar Morto
Ci svegliamo e, affamati (la sera prima dalla stanchezza siamo rimasti senza cena) usciamo in strada per trovare un bar. Ma è tutto chiuso.
Durante il Ramadan TUTTO quello he riguarda il cibo, ristoranti, caffetterie, bar ecc. rimane chiuso fino al tramonto.
E per tutto, intendo anche McDonald, Burger King, Starbucks.
Quindi ci mangiamo le unghie e partiamo per la prima tappa: la Pompei di Giordania, la mitica Jerash (o Gerasa, in italiano). Cliccate qui per leggere il post su cosa vedere a Jerash.
Durante il tragitto vediamo un supermercato e ci fermiamo a fare scorta di acqua e merendine, tanto per non stramazzare al suolo.
Mar Morto
Visitiamo Jerash e, verso l’ora di pranzo, partiamo in direzione Mar Morto, il punto più basso della terra. Arriviamo al nostro resort verso le 15, ci sono 48 gradi e un’umidità mai sperimentata in vita mia.
Anche qui facciamo check-in e andiamo in camera, dove rimarremo per un paio d’ore. Verso le 18, con un coraggio da leone, ci mettiamo il costume, le ciabatte e andiamo a galleggiare come tappi di sughero e a fare fanghi come se avessimo chissà quali malattie della pelle.
Leggi anche: Come vestirsi in Giordania
Un’esperienza così divertente che modificheremo l’itinerario al ritorno, pur di farla di nuovo.
La sera, a cena, scegliamo di mangiare a buffet: è l’ultimo giorno di Ramadan e il nostro resort regala a tutti dei biscotti al dattero per festeggiare. Al mattino facciamo una colazione super abbondante, c’è davvero di tutto da mangiare, e ripartiamo.
Dead Sea Spa Hotel: ultra consigliato! È il più economico dell’area (ci sono tantissimi resort 4 stelle che costano 3 volte tanto), ha tre piscine, spiaggia privata e due ristoranti. Peronale gentilissimo, camere pulite e ci hanno pure fatto un upgrade gratuito (questo gradito!). Ci siamo tornati anche al ritorno.
Giorno 3: dal Mar Morto a Madaba
Partiamo in direzione Betania al di là del Giordano: il sito del Battesimo di Gesù Cristo. Lasciamo l’auto al parcheggio del sito. L’accesso è consentito solo con visite guidate.
Il percorso dura circa 5 minuti in bus e una ventina a piedi, da percorrere sotto una specie di tunnel improvvisato, per difendere i turisti dal sole. Arriviamo al sito del Battesimo, che ora è, per gran parte dell’anno, secco.
Il Giordano si è spostato qualche centinaio di metri più in là. Camminiamo ancora e arriviamo al fiume Giordano, che confina con Israele.
In mezzo al fiume, due metri dalla riva, delle boe segnano il confine con l’altro Stato, guardie armate dall’una e dall’altra parte, ma nessuno è nervoso.
Sembrano tutti molto rilassati.
Dalla parte israeliana, ci sono dei fedeli che si bagnano completamente nelle acque limacciose del fiume. Io non lo farei neanche mi pagassero, ma sono una senzaDio.
Dalla parte giordana, un francescano italiano rinnova il battesimo a chi lo richiede.
Monte Nebo
Finito il tour, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso un’altro luogo biblico: il Monte Nebo.
Da qui, Dio mostrò a Mosé la Terra Promessa.
Leggi anche: visita al Monte Nebo
L’accesso al Monte è a pagamento (2 JOD a testa). Il sito di per sé non dice niente, ma è altamente simbolico e ha un panorama mozzafiato.
Affacciata sulla terrazza, non posso far altro che mettermi a cantare
“UNA TERRA PROMESSA
UN MONDO DIVERSO DOVE CRESCERE
I NOSTRI PENSIERIIIII”
Lo so, sono una brutta persona.
Ripartiamo dal Monte Nebo alla volta di Madaba, dove ci fermeremo la notte.
Madaba
Madaba è chiamata la “Città dei Mosaici”. Ce n’è uno in particolare, nella chiesa greco-ortodossa di San Giorgio che è unico al mondo: mostra per la prima volta la Terra Santa, come vista da un uccello in volo. Si trova sul pavimento della chiesa ed è davvero enorme.
È stato anche rovinato dal fuoco, ma quello che si vede fa intuire cosa dovesse essere appena fatto.
L’ingresso costa 1 JOD a testa.
Passeggiamo per Madaba, ma c’è poco altro da vedere; la parte romana, con tanti mosaici e rovine, è tenuta davvero male ed è un gran peccato.
Abbiamo fatto male a fermarci a dormire qui, avremmo dovuto proseguire.
Ma insomma, passeggiamo per la città e mangiamo in un posto davvero speciale: il ristorante Haret Jdoudna, proprio in centro.
Si mangia benissimo, il posto è carino e tipico, pieno di scale, anfratti di roccia. Camerieri gentilissimi, c’era anche una piccola orchestra che allietava (con discrezione) i commensali.
Hotel: Saint John Hotel, ovvero 34 JOD (buttati via). Io l’ho ribattezzato l’hotel da incubo. In ogni vacanza ce n’è uno.
La porta della stanza non si chiudeva (abbiamo dormito con una sedia a contrasto), le lenzuola erano sporche (per fortuna che ne avevo portate un paio in valigia usa e getta), l’acqua calda non veniva.
Quando abbiamo protestato alla reception, l’impiegato ci ha risposto che avrebbe sistemato tutto, cosa che non ha fatto.
Abbiamo dormito vestiti.
Alle 3.45 del mattino il muezzin ha iniziato a urlare dal minareto che, abbiamo scoperto, era proprio di fronte alla nostra camera. Venti minuti di preghiera cantilenante in mezzo alla notte. Non proprio riposante. Al mattino, la colazione è stata altrettanto da incubo. Il buffet era pieno di mosche, bicchieri sporchi ecc. Siamo scappati a corsa. SCONSIGLIATISSIMO.
In alternativa al nostro hotel da incubo, se volete dormire a Madaba, vi consiglio di spendere qualcosa in più e di provare:
– Mount Nebo Hotel & Restaurant Madaba City Center: vicinissimo alla Chiesa di San Giorgio, ha anche un ristorante e la colazione a buffet;
– Mosaic City Hotel, nuovo e vicino al centro, ha anche un servizio di noleggio auto interno;
– Grand Hotel Madaba, un po’ più vecchio stampo degli altri due, ma sempre in centro e pulito.
Oppure cliccate qui per tutti gli altri hotel su Madaba.
Giorni 4-5-6: da Madaba a Petra
Scappiamo via da Madaba, consapevoli che averci perso un’intera giornata quando bastavano poche ore, sia stato un errore. L’hotel da incubo ha certamente contribuito alla nostra brutta sensazione.
La direzione, attraverso la Strada dei Re, è la mitica città perduta di Petra, dalla quale mi aspetto tantissimo e che mi emoziona solo al pensiero.
Prima però ci fermiamo al Castello di Karak, uno dei castelli crociati meglio conservati del Medio Oriente.
Il castello si sviluppa su ben 7 livelli, alcuni dei quali scavati nella roccia. Ci vogliono gambe buone, scarpe buone e un cellulare con la pila carica che vi faccia da torcia, perché non sempre i passaggi sono ben illuminati.
Il castello una storia affascinante, legata la perfido Rinaldo di Chatillon, a causa delle cui nefandezze, il comandante Saladino si scagliò contro i crociati in una lotta che fece migliaia di morti.
Riprendiamo la strada in direzione Wadi Musa, il centro urbano più vicino a Petra e dalla quale si parte per la visita.
Con Petra, devo ancora fare pace.
Leggi anche: Il lato oscuro di Petra
Non fraintendetemi, camminare alle sei del mattino lungo il Siq (che forse, è la parte che mi è piaciuta di più!) e trovarsi davanti il Tesoro, come novelli Indiana Jones, mi ha provocato una fortissima emozione.
Petra e Wadi Musa
È di una bellezza commovente, ma è anche lasciata tanto decadere. Turisti e locali non ne hanno alcun rispetto, sfruttandola e maltrattandola, proprio come sfruttano e maltrattano le migliaia di animali che hanno trovato rifugio tra le sue caverne.
Ha un’estenzione pazzesca Petra, quello che si può visitare è solo una piccola parte della città che era in antichità. Ciononostante, gli zoccoli degli asini montati dai turisti pelandroni che non hanno voglia dimuovere il culo, la stanno rovinando per sempre.
NON USATE ANIMALI DA SOMA DENTRO PETRA. PRESERVATELA PER LE GENERAZIONI FUTURE.
Comunque, prima o scriverò un post su quanto sia bella e su tutti i segreti per visitarla al meglio, ma intanto ve ne svelo uno.
Petra apre alle 6 del mattino. Siate lì puntuali, non vi pentirete.
So che è un’alzataccia e che siete in vacanza e che non avete voglia di alzarvi alle 5 del mattino, ma fatelo.
Vedrete Petra con poca gente, quando è fresco, e riuscirete ad arrivare in luoghi (come il Monastero o l’Altura del Sacrificio), con agio e senza soffrire troppo il caldo.
E poi fatemi un favore: portatevi con coi un po’ di cibo per sfamare e dissetare le centinaia di randagi che abitano a Petra, sia cani che gatti.
Grazie.
Little Petra
Il terzo giorno andiamo anche a Little Petra, che secondo me meriterebbe tanto di più dall’Ente del turismo giordano. Little Petra è gratis e si gira in un’oretta. Ma dopo aver visto Petra, è poca cosa.
Per tre sere di fila, mangiamo a Wadi Musa nello stesso ristorante: Al-Wadi Restaurant. I camerieri parlano tutti inglese, fanno un hummus di ceci da paura, i falaffel più buoni che abbia mai mangiato, pane arabo fresco fatto all’istante.
Il fatto che ci siamo andati per tre sere consecutive, dovrebbe dirvi qualcosa. Alla fine della terza sera, come da tradizione, ci hanno anche offerto una tazza di thé alla menta.
Anche ad Al-Wadi restaurant c’è sempre una gattina (Lucy) che chiede di essere sfamata. Se vi avanza qualcosa… 😉
Hotel: Shaquilath Hotel. Noi abbiamo soprannominato questo hotel “4 amici al bar”. È gestito da un gruppo di amici, maschi, che trovate sempre a giocare a carte nella hall oppure fuori sugli scalini a fumare una sigaretta.
Sono simpatici e cordiali, ma poco professionali. Nella nostra stanza (pulita) si allagava il bagno dopo la doccia e abbiamo chiesto un tappetino per evitare di sguazzare nell’acqua.
Ecco, i tappeti erano tutti “in lavanderia” e ci sono rimasti per tutta la durata del nostro soggiorno (3 notti).
Per il resto, è abbastanza pulito, simpatici i ragazzi e buona la colazione. Su richiesta, fanno anche cena e organizzano tour al Monastero di Petra e a Little Petra, in jeep (non a dorso di poveri asinelli).
Giorno 7: da Petra ad Aqaba (Mar Rosso)
Lasciamo Wadi Musa e ci dirigiamo verso il Mar Rosso, all’estremo sud della Giordania. Ci vogliamo concedere un giorno di pieno relax, prima di avventurarci nel deserto.
Arriviamo ad Aqaba, una città super turistica piena di centri commerciali, ristoranti e hotel. Sembra di essere a Rimini.
Facciamo il check-in e, su consiglio della receptionist, ci dirigiamo a Berenice Beach, un club privato con spiaggia privata convenzionato col nostro hotel.
L’ingresso costa 10 JOD a testa per l’intera giornata, nei quali sono compresi lettini, sdraio, ombrellone e teli da mare.
Il club è frequentato sia da locali che da turisti, ci sono ragazze in burkini e in bikini. C’è anche l’animazione a cura di due ragazze ukraine.
L’acqua è cristallina (siamo pur sempre sul Mar Rosso), ma piena di incarti di merendine e plastica varia. Ci sono anche delle simpatiche meduse viola, che non pungono. “Friendly jelly fish” le chiamano le animatrici ukraine.
Facciamo un bagno, ma abbastanza controvoglia. Preferiamo goderci il sole e la tranquillità.
Al tramonto torniamo in hotel, portiamo tutto quello che c’è da lavare in una lavasciuga dove, per 6 JOD e un’ora di tempo, ci rinfrescano tutti gli indumenti.
Poi cena e nanna.
Lacosta Hotel: bellissimo e pulitissimo, anche in questo caso abbiamo avuto un upgrade della stanza. Il parcheggio privato è proprio di fronte all’hotel, la colazione è magnifica. Consigliassimo.
Giorno 8: Da Aqaba al Wadi Rum
Il giorno seguente ci dirigiamo verso quello che sarà il momento più spettacolare della vacanza: il Wadi Rum desert.
Sarà la prima volta in assoluto che dormiremo nel deserto. Finalmente, faremo un’esperienza di viaggio coi beduini, quelli veri. Ho raccontato tutto nel post che vi linko qui sotto, non aggiungo altro.
Leggi anche: Dormire nel deserto coi beduini
Giorno 9 – Dal Wadi Rum al Mar Morto (di nuovo!)
Ebbene sì, dopo la bellissima esperienza nel deserto, prima di rituffarci nel caos di Amman, decidiamo di cambiare il programma e ci dirigiamo di nuovo verso il Mar Morto.
Prenotiamo lungo strada di nuovo al Dead Sea Spa Hotel, perché è ancora una volta davvero conveniente rispetto agli altri resort nella zona e. comunque, ci siamo trovati benissimo, la volta prima.
Un altro bagno nell’acqua salatissima, altri fanghi che lasciano la pelle morbida e idratata. Cena nel ristorante del resort e poi a letto.
Giorni 10-11-12 – Dal Mar Morto ad Amman

Qsar Kharana
Ripartiamo per la capitale, stavolta abbiamo intenzione di lasciare l’auto e di visitarla tutta a piedi.
Prima però, ci sono un paio di castelli nel deserto da visitare, proprio vicino ad Amman: il Qsar Amra e il Qsar Kharana. Si tratta di costruzioni che, secondo me, non vale la pena visitare se proprio non siete nei paraggi.
Il primo era uno stabilimento balneare, che conserva ancora degli affreschi, il secondo una vera e propria fortezza quadrata, tenuta piuttosto male. Noi ci siamo andati appositamente, ma, in tutta sincerità, non ne vale la pena.

Qsar Amra
Amman
Lasciamo l’auto all’Aeroporto Queen Alia e prendiamo un taxi collettivo verso il centro di Amman, per l’ultima tappa del nostro itinerario in Giordania.
Ecco, un’esperienza da non rifare. L’autista guida nell’autostrada con i gomiti. Le mani sono occupate da due cellulari ai quali risponde, manda messaggi, ecc.
Penso tra me e me: se muoio in un incidente in Giordania, mia madre non me lo perdonerà mai. Facciamo cenno all’autista di fermarsi (lì funziona che chiedi e scendi dove vuoi).
Tempo 10 secondi e già si è fermato un taxi.
L’autista ci chiede dove siamo diretti, gli chiediamo di accendere il tassametro e ci porta all’Hotel.
È così gentile da lasciarci il suo numero di cellulare, pre prenotare il viaggio di ritorno verso l’aeroporto (il costo dei taxi da e per il Queen Alia, da Amman è di circa 25 JOD, noi ci accordiamo per 17).
Visitiamo Amman il giorno seguente e poi, quello successivo, inviamo un messaggio whazzapp al nostro amici tassista che ci viene a prendere nel giro di 20 minuti.
Toledo Hotel: pulito e ben posizionato, vicinissimo a un grande centro commerciale (pieno di ristoranti tipici e non) e a 5 minuti a piedi da The Boulvard, una speci di enorme centro commerciale aperto, circondato da grattacieli, palme e fontane, che abbiamo frequentato spessissimo, sia per comprare qualche suovenir, sia per mangiare. CONSIGLIATO.
Itinerario in Giordania: gli errori che abbiamo fatto in viaggio
Oggettivamente, 12 notti per un viaggio del genere, sono troppi. Avremmo potuto tranquillamente tagliare: la notte a Madaba, il soggiorno ad Aqaba, una delle due notti sul Mar Morto e la seconda notte ad Amman. Amman si visita benissimo in una giornata.
Portare il bagaglio imbarcato, è stato un surplus, ma ho avuto paura di non trovare farmacie che mi aiutassero in caso di bisogno e mi sono portata dietro qualunque cosa.
Spendere soldi nel taxi collettivo all’aeroporto Quenn Alia: errore terribile.
Meglio spendere di più per un taxi privato.
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Questo post è stato scritto da:

ciao , il tuo blog mi ha spinto a prenotare il desiderato viaggio in Giordania che non me la sentivo di fare da sola… volevo chiederti
– i distributori di benzina si trovano frequentemente e accettano carta di credito?
– conviene comprare una sim card locale per la connessione wifi?
grazie 🙂
Ciao Francesca! Allora: i distributori di benzina accettano, per la maggior parte, carte di credito. Noi abbiamo pagato quasi sempre in contanti però, lasciando qualche spicciolo di mancia (lasciano il resto, per capirsi); la benzina è molto economica, rispetto a noi. 2) noi non abbiamo cpomprato una SIMA card, negli hotel c’è wifi dappertutto e non ne abbiamo sentito la necessità. Grazie e fammi sapere del viaggio!
ciao Francesca, gentilissima 🙂
sto finendo di pianificare e per questo viaggio ho deciso di lasciare perdere Wadi Rum (dato che non mi piace essere scarrozzata dalle jeep e scendere solo a fare foto) e fare un giorno in piu di trekking nella zona di Dana 🙂
Ti faro sapere sicuramente, grazie millle 🙂
Comprendo la scelta, ma non sottovalutare il Wadi Rum, è spettacolare!
perdonami se ti disturbo ancora…vorrei chiederti un consiglio circa due itinerari che ho preparato, di fatto cambia l’ordine…come potrei sottoporti i miei quesiti? Perdonami ma sono extra excited e vorrei pianificare al meglio 🙂
Arrivando ad Aqaba la sera del 2 novembre, per andare in hotel (ad Aqaba) meglio usare il taxi o si può tranquillamente usare l’auto a noleggio?
Se hai noleggiato un’auto non vedo perché usare un taxi!
Good day from Hajjat Tours & Travel
I’m Mayada Qaddoura
We are a company in Jordan and i want to send you an email
so please send me your email
Thanks & Best Regards
Good day from Hajjat Tours & Travel
I’m Mayada Qaddoura
we are a company from Jordan and I Want so send you an email about our company
so please send me your email
Thanks & Best Regards
Info@chicksandtrips.net
Ho davvero adorato il nostro tour in Giordania di qualche anno fa. Per un attimo rileggendo il tuo itinerario mi è sembrato di tornare indietro e chiudendo gli occhi mi sembrava ancora di essere lì, ad ascoltare il silenzio del Wadi Rum, ad ammirare l’alba sulla facciata di Petra e il tramonto dal Monte Nebo, una nostalgia immensa.
La Giordania rimane nel cuore!
Complimenti davvero! Sono stata in Giordania più di 10 anni fa e per di più in un viaggio organizzato a tema archeologia, quindi molto molto orientato sul patrimonio culturale, decisamente meno sulla Giordania attuale, il che un po’ ha reso parziale l’esperienza. Non credo che avrei avuto cuore all’epoca di intraprendere un viaggio da sola, tuttavia conosco persone che hanno lavorato in Giordania e tutte mi hanno detto quanto sia tranquillo potersi spostare in autonomia.
Non avere timore, è un paese davvero accogliente con i turisti!
Noi siamo sempre on the road, ma non siamo mai stati in paesi come la Giordania, perchè un pò timorosi di affrontare un viaggio simile con una bambina piccola. Anche io come te mi porterei dietro l’impossibile, per paura di non trovare quello che mi serve all’occorrenza. Devo pensarci un pò su.. o aspettare ancora qualche anno.
Non avere paura, è un paese molto accogliente e i giordani adorano i bambini!
Interessante descrizione molto dettagliata, ho notato dalle spese che viaggiando da soli non è che si risparmia … io sono andata con un viaggio di gruppo con altre tappe che comprendeva una parte della Giordania
No, la Giordania è abbastanza costosa come meta.
Uno dei miei passatempi preferiti è leggere itinerari di viaggio sui blog e sognare. La Giordania è davvero un sogno per me, nei primi posti nella lista dei luoghi da visitare nel mondo. I vostri consigli sono utilissimi per partire attrezzata e consapevole.
È decisamente un viaggio che mi piacerebbe fare, non immaginavo che fosse proprio davvero così tutto chiuso durante il Ramadan. Grazie per l’informazione
E’ da un po’ che la Giordania mi frulla nella testa, ma come molti, anche io ho i miei dubbi. Dopo aver letto il post, mi son ritrovata nei pensieri e nelle riflessioni e…chissà, magari la includo nei viaggi del 2020. Grazie!
Ciao Francesca,
sono stata due volte in Giordania, ma per lavoro. In entrambi i casi ho potuto solo visitare Petra e il Wadi Rum. Li ho amati follemente. Vedo che però è una nazione da approfondire, che c’è moltissimo altro da visitare. Ci devo tornare, per forza!
Ci devi tornare assolutamente, anche se il Wadi Rum per me è stata la cosa più bella!
Vedo che il Jordan Pass non costa poco ma se i singoli ingressi sono molto cari, il prezzo allora ci sta! In compenso l’auto a noleggio non è particolarmente costosa! Bel giro avete fatto, la Giordania mi affascina moltissimo!
il Jordan Pass costa, ma considera che è incluso il visto e praticamente tutti i siti che vorrai visitare
Wow! Mi sono persa tra i racconti e le foto del tuo bellissimo itinerario. Mi fa molto piacere che sia possibile fare un viaggio da solo in Giordania, l’idea del viaggio organizzato mi ha sempre frenato. Molto preziosi anche i tuo “errori”, quindi secondo te in dieci giorni si può fare il tuo stesso tour?
Assolutamente sì, anche con qualche giorno in meno. Io ne avrei tagliati 3 minimo.
Post utilissimo perché risponde alle domande di ordine pratico che io mi farei prima di organizzare un viaggio simile. Come probabilmente ti ho già detto, il mio compagno è stato diverse volte ad Amman per lavoro e ci piacerebbe tornare in Giordania insieme, quindi è ottimo sapere che organizzare un on the road è fattibile. Forse per meno giorni, ma come hai detto tu qualcosa si può tagliare.
Già mi immagino a galleggiare sul Mar Morto – deve essere una sensazione davvero strana!
Le scene delle persone che dal lato israeliano del fiume si bagnano nelle acque sporche mi ha fatto tornare in mente certe scene viste a Betlemme e a Gerusalemme!
Sì, ho appena letto il tuo post e sono d’accordo con quello che hai scritto. Certe cose, esulano dalla fede e hanno più a che fare con fanatismo e scaramanzia!
Sono felicissima di aver letto questo articolo! Davvero utile e ben scritto. Per ora ho rimandato l’idea del viaggio in Giordania, ma magari tra qualche anno sarà possibile. Peccato per Aqaba – la mia idea era proprio quella di fare un paio di giorni di relax li – magari dipende dalla stagione?
Secondo me è proprio sporco il mare, perché sporcato dalla gente che ci va, non credo dipenda dalla stagione. Io consiglio il Mar Rosso quello vero, per rilassarsi.
Buongiorno Francesca, sto leggendo il tuo blog e il tuo itinerario di viaggio con interesse, vorrei chiederti nei giorni 7,8,9 che posti hai visitato in quanto nell’articolo vedo che dal giorno 6 ad Aquaba si passa al giorno 10 della Wadi rum. Volevo anche chiederti se per Petra consiglieresti la visita con una guida o in autonoma ed infine se hai visitato anche il wadi araba e il wadi mujib? Grazie e complimenti per il blog 🙂
Ciao Deborah! grazie dei complimenti e per avermi fatto notare l’errore nei giorni (il plugin…). Io ho visitato Petra completamente da sola, nell’articolo trovi il link alle mie impressioni sul luogo. Non ho visitato il Wadi Mujib perché quando siamo arrivati lì era momlto molto caldo e non ce la siamo sentita di affrontare la fatica con quelle temperature. Il Wadi Araba non era nei piani!