Un itinerario in Giordania era il mio sogno da tempo, ma tutte le volte mi dicevo: un viaggio a Petra lo farei davvero con piacere, ma la Giordania, è davvero sicura?

Potremo viaggiare come abbiamo sempre fatto, on-the-road, prendendo la macchina a noleggio e macinando chilometri su chilometri? Saremo in grado di destreggiarsi con i cartelli stradali arabi, con una cultura completamente diversa dalla nostra, tutto da soli, un tour in Giordania che ci soddisfi?
Per conto nostro, senza una guida locale, né tour operator che ci guidino passo passo?

Dopo un inverno di pensieri, dopo aver letto mille articoli, mille libri e mille guide, alla fine ci siamo detti che la Giordania, era il paese adatto per iniziare l’esplorazione del medio oriente tutta da soli. Per prima cosa, ho comprato la guida di viaggio di Feltrinelli.

Se anche voi siete colti dai dubbi, dal “vorrei, ma… posso?”, spero, con questo post, di spazzar via ogni nuvola.

NON. ABBIATE. PAURA.

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Viaggio in Giordania

Un viaggio in Giordania è un’esperienza speciale.

La Giordania è un paese accogliente, con cittadini moderati, ospitali, che capiscono bene il valore che ha il turismo nel loro Paese. La Giordania non ha giacimenti petroliferi o altre ricchezze naturali.
Anche loro, come noi, hanno una solo grande, enorme ricchezza: il loro patrimonio storico e naturale.

Quindi i turisti non solo sono ben accettati, ma accolti con calore, da tutti.
Sia da cittadini comuni, che dai negozianti, che dalla polizia.

Itinerario in Giordania in auto: info utili

Quale patente occorre per guidare in Giordania?

La prima cosa da sapere per un tour on the road della Giordania fai da te, è che per noleggiare l’auto NON serve la patente internazionale.

La nostra Patente B europea è più che sufficiente per noleggiare e per guidare in sicurezza.

I cartelli stradali giordani sono solo in arabo?

itinerario in giordania on the road fai da te

No, i cartelli stradali sono scritti sia in arabo che in inglese.

Non avrete problema alcuno a seguire le indicazioni. Prendetevi una buona cartina, o scaricatevi un’app che funzioni anche off line, e il gioco è fatto.

È difficile guidare in Giordania?

Non è molto diverso che in alcune province italiane: alcune strade sono tenute bene, altre le stanno ancora costruendo, altre sono in pessimo stato.

Siate sempre prudenti, perché la guida giordana è particolarmente “creativa”, ma non abbiate timore.

Leggi anche: Viaggio in Giordania: cosa aspettarsi

Ci sono posti di blocco della polizia?

Sì, ce ne sono tanti, ma ancora una volta, non preoccupatevi.

Se vi fermano, vi riconoscono subito come turisti. Tenete patente e libretto di circolazione a portata di mano, ma a noi, nonostante ci abbiano fermato parecchie volte, non li hanno mai chiesti.
Bastava un: “Where are you from?” “Italy” “Oh, Italy (sorrisone del poliziotto) welcome to Jordan!”

E ci facevano cenno di proseguire.
I posti di blocco si intensificano a sud (vicino al confine con Israele) e nelle zone di maggior afflusso turistico.

Andare in Giordania da soli: si può?

itinerario in giordania wadi rum

Sì, senza dubbio.

Se siete abituati a viaggiare per conto vostro e conoscete un po’ di inglese basico, il minimo indispensabile per sopravvivere, non avrete problemi.
I giordani parlano tutti inglese, più o meno bene, o comunque si arrangiano. Sono un popolo che davvero conosce il valore del turismo e faranno di tutto per aiutarvi e venirvi incontro.

Sono un popolo di santi? Chiaramente no.

Ci sarà anche chi proverà a fregarvi, come ci sono italiani che provano a fregare i turisti. Basta avere un po’ d’occhio.

Cambiare i dinari giordani

Il dinaro giordano non è scambiato nelle borse europee, quindi non potete acquistarlo in Italia.

È obbligatorio fare un prelevamento direttamente in aeroporto ad Amman.
Noi siamo riusciti a completare il tour con un solo prelevamento di Euro 250 a testa.

Abbiamo pagato tutto con la carta di credito (accettata ovunque!), tranne che dai beduini del deserto, per ovvie ragioni logistiche. Non hanno il telefono nel campo.

Comunque, ci avevano avvertito per tempo e ci siamo portati dietro i contanti necessari.

La Giordania è costosa?

Abbastanza. Un dinaro vale circa 1.30 Euro.

Le attrazioni turistiche, se non si compra il Jordan Pass, sono parecchio costose.

Hotel, alberghi e cibo, costano più o meno come in Italia. Se si mangia da McDonald, si paga un 15% in più che da noi.

JORDAN PASS: indispensabile per un itineraio in Giordania soddisfacente

petra tombe

Per chi viene dall’Unione Europea, non è necessario chiedere il visto in anticipo, se si acquista il Jordan Pass, cosa che vi consiglio altamente.

Nel Jordan Pass è compreso, oltre al costo del visto d’ingresso, anche l’ingresso alle maggiori attrazioni giordane, tra le quali Petra, la cittadella di Amman, il biglietto d’ingresso per il Wadi Rum, ecc.

Leggi anche: Visita a Petra: 21 cose da sapere prima di andare

Acquistatelo prima di partire e stampatene una copia cartacea, non si sa mai. Io ne avevo una copia anche nel cellulare, ma alla fine ho usato solo quella cartacea.

A ogni ingresso mi mettevano un timbro sopra, è un souvenir a me davvero caro.
Il costo varia a seconda dei giorni che si intenda passare a Petra.

All’arrivo in aeroporto, c’è un desk speciale per l’ingresso in Giordania per coloro che hanno il Jordan Pass. Leggete bene i cartelli (c’è proprio scritto JORDAN PASS), tirate fuori il passaporto, la vostra stampa con il pass ed il gioco è fatto.

BENVENUTI IN GIORDANIA!

Viaggio on the road in Giordania: costi e tappe

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Noi abbiamo volato da Bologna ad Amman (clicca qui per un preventivo su Momondo), con un volo Ryanair andata e ritorno, con inclusi: due biglietti per adulti, due bagagli a mano e un bagaglio da stiva (errore enorme, non serviva affatto).

Costo totale dell volo per due adulti: 190 Euro + 80 euro di bagaglio imbarcato.

Noleggio auto, prenotata su DiscoverCars per 10 giorni, con assicurazione kasko: 246 Euro.

Jordan Pass per 2 persone con 2 giorni di entrata a Petra: 220 Euro circa.

Assicurazione sanitaria: da fare, in Giordania non siamo coperti come in Europa: 57 Euro per due adulti (clicca qui per dare un’occhiata al costo).

Hotel: 526 JOD per 12 notti in camera doppia.

Wadi Rum Tour (inclusi: pranzo, cena, pernottamento e colazione): 130 JOD.

Benzina: 63 JOD.

Taxi: incluso passaggio da e per l’aeroporto): 35 JOD.

A questo, va aggiunto il cibo e l’acqua, che abbiamo sempre comprato in stock nei supermarket, rigorosamente sigillata.

Vale anche in Giordania la regola di non: mangiare frutta sbucciata, bere bibite con il ghiaccio o acqua non sigillata. Con queste piccole accortezze, noi non abbiamo avuto alcun problema di diarrea, vomito ecc. (come invece hanno avuto alcuni compagni di viaggio nel Wadi Rum).

Giorno 1: arrivo ad Amman

petra itinerario in giordania

Arriviamo in tarda serata ad Amman, la capitale della Giordania, sono circa le 20.
Siamo al penultimo giorno di Ramadan e, appena ci presentiamo al desk per ritirare l’auto, scopriamo una lunga fila. C’è solo un addetto, l’altro sta finendo le preghiere e poi mangerà, dopo un intero giorno di digiuno.

Nel frattempo prendiamo i bagagli e preleviamo i contanti che ci serviranno per pagare le piccole spese del viaggio.

Ci consegnano finalmente l’auto, una gigantesca tre volumi con il cambio automatico, nuova di pacca ma abbastanza sporca all’esterno. Noi avevamo chiesto un’utilitaria piccola, ma ci hanno fatto un upgrade gratuito. Non graditissimo se devo essere sincera, visto il costo della benzina.

È buio ed è impossibile sinceraci delle condizioni della carrozzeria, ci fidiamo e partiamo per Amman.

Abbiamo scelto un hotel in periferia, in modo da non addentrarci per le strade del centro con l’auto.

Ma non avevamo previsto che, al tramonto, qui scoppia la festa. Sembra di essere a capodanno, il traffico è impazzito, tutti sono in strada a bere, mangiare e divertirsi. Noi siamo stanchi morti e, una volta trovato inostro hotel, parcheggiamo e facciamo il check-in.

Ci avvertono che, essendo ramadan, la colazione non sarà servita.
Poco male ci diciamo noi, siamo in una metropoli, troveremo un bar aperto, giusto?

Sbagliato.

Ibiza Hotel: comodo e pulito, la nostra stanza aveva anche un cucinotto con frigo e acqua per gli ospiti. Gentilissimi i receptionist, consigliato.

Giorno 2: da Amman al Mar Morto

itinerario in giordania jerash

Ci svegliamo e, affamati (la sera prima dalla stanchezza siamo rimasti senza cena) usciamo in strada per trovare un bar. Ma è tutto chiuso.

Durante il Ramadan TUTTO quello he riguarda il cibo, ristoranti, caffetterie, bar ecc. rimane chiuso fino al tramonto.
E per tutto, intendo anche McDonald, Burger King, Starbucks.

Quindi ci mangiamo le unghie e partiamo per la prima tappa: la Pompei di Giordania, la mitica Jerash (o Gerasa, in italiano). Cliccate qui per leggere il post su cosa vedere a Jerash.
Durante il tragitto vediamo un supermercato e ci fermiamo a fare scorta di acqua e merendine, tanto per non stramazzare al suolo.

Mar Morto

Visitiamo Jerash e, verso l’ora di pranzo, partiamo in direzione Mar Morto, il punto più basso della terra. Arriviamo al nostro resort verso le 15, ci sono 48 gradi e un’umidità mai sperimentata in vita mia.

Anche qui facciamo check-in e andiamo in camera, dove rimarremo per un paio d’ore. Verso le 18, con un coraggio da leone, ci mettiamo il costume, le ciabatte e andiamo a galleggiare come tappi di sughero e a fare fanghi come se avessimo chissà quali malattie della pelle.

Leggi anche: Come vestirsi in Giordania

Un’esperienza così divertente che modificheremo l’itinerario al ritorno, pur di farla di nuovo.

La sera, a cena, scegliamo di mangiare a buffet: è l’ultimo giorno di Ramadan e il nostro resort regala a tutti dei biscotti al dattero per festeggiare. Al mattino facciamo una colazione super abbondante, c’è davvero di tutto da mangiare, e ripartiamo.

itineraio in giordania mar morto

Dead Sea Spa Hotel: ultra consigliato! È il più economico dell’area (ci sono tantissimi resort 4 stelle che costano 3 volte tanto), ha tre piscine, spiaggia privata e due ristoranti. Peronale gentilissimo, camere pulite e ci hanno pure fatto un upgrade gratuito (questo gradito!). Ci siamo tornati anche al ritorno.

Giorno 3: dal Mar Morto a Madaba

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Partiamo in direzione Betania al di là del Giordano: il sito del Battesimo di Gesù Cristo. Lasciamo l’auto al parcheggio del sito. L’accesso è consentito solo con visite guidate.

Il percorso dura circa 5 minuti in bus e una ventina a piedi, da percorrere sotto una specie di tunnel improvvisato, per difendere i turisti dal sole. Arriviamo al sito del Battesimo, che ora è, per gran parte dell’anno, secco.

Il Giordano si è spostato qualche centinaio di metri più in là. Camminiamo ancora e arriviamo al fiume Giordano, che confina con Israele.
In mezzo al fiume, due metri dalla riva, delle boe segnano il confine con l’altro Stato, guardie armate dall’una e dall’altra parte, ma nessuno è nervoso.
Sembrano tutti molto rilassati.

Dalla parte israeliana, ci sono dei fedeli che si bagnano completamente nelle acque limacciose del fiume. Io non lo farei neanche mi pagassero, ma sono una senzaDio.

sito battesimo Gesù

Dalla parte giordana, un francescano italiano rinnova il battesimo a chi lo richiede.

Monte Nebo

Finito il tour, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso un’altro luogo biblico: il Monte Nebo.
Da qui, Dio mostrò a Mosé la Terra Promessa.

Leggi anche: visita al Monte Nebo

L’accesso al Monte è a pagamento (2 JOD a testa). Il sito di per sé non dice niente, ma è altamente simbolico e ha un panorama mozzafiato.
Affacciata sulla terrazza, non posso far altro che mettermi a cantare

“UNA TERRA PROMESSA
UN MONDO DIVERSO DOVE CRESCERE
I NOSTRI PENSIERIIIII”

monte nebo itinerario in Giordania

Lo so, sono una brutta persona.

Ripartiamo dal Monte Nebo alla volta di Madaba, dove ci fermeremo la notte.

Madaba

Madaba è chiamata la “Città dei Mosaici”. Ce n’è uno in particolare, nella chiesa greco-ortodossa di San Giorgio che è unico al mondo: mostra per la prima volta la Terra Santa, come vista da un uccello in volo. Si trova sul pavimento della chiesa ed è davvero enorme.
È stato anche rovinato dal fuoco, ma quello che si vede fa intuire cosa dovesse essere appena fatto.
L’ingresso costa 1 JOD a testa.

Passeggiamo per Madaba, ma c’è poco altro da vedere; la parte romana, con tanti mosaici e rovine, è tenuta davvero male ed è un gran peccato.

Abbiamo fatto male a fermarci a dormire qui, avremmo dovuto proseguire.
Ma insomma, passeggiamo per la città e mangiamo in un posto davvero speciale: il ristorante Haret Jdoudna, proprio in centro.
Si mangia benissimo, il posto è carino e tipico, pieno di scale, anfratti di roccia. Camerieri gentilissimi, c’era anche una piccola orchestra che allietava (con discrezione) i commensali.

Hotel: Saint John Hotel, ovvero 34 JOD (buttati via). Io l’ho ribattezzato l’hotel da incubo. In ogni vacanza ce n’è uno.
La porta della stanza non si chiudeva (abbiamo dormito con una sedia a contrasto), le lenzuola erano sporche (per fortuna che ne avevo portate un paio in valigia usa e getta), l’acqua calda non veniva.

Quando abbiamo protestato alla reception, l’impiegato ci ha risposto che avrebbe sistemato tutto, cosa che non ha fatto.
Abbiamo dormito vestiti.
Alle 3.45 del mattino il muezzin ha iniziato a urlare dal minareto che, abbiamo scoperto, era proprio di fronte alla nostra camera. Venti minuti di preghiera cantilenante in mezzo alla notte. Non proprio riposante. Al mattino, la colazione è stata altrettanto da incubo. Il buffet era pieno di mosche, bicchieri sporchi ecc. Siamo scappati a corsa. SCONSIGLIATISSIMO.

In alternativa al nostro hotel da incubo, se volete dormire a Madaba, vi consiglio di spendere qualcosa in più e di provare:

Mount Nebo Hotel & Restaurant Madaba City Center: vicinissimo alla Chiesa di San Giorgio, ha anche un ristorante e la colazione a buffet;

Mosaic City Hotel, nuovo e vicino al centro, ha anche un servizio di noleggio auto interno;

Grand Hotel Madaba, un po’ più vecchio stampo degli altri due, ma sempre in centro e pulito.

Oppure cliccate qui per tutti gli altri hotel su Madaba. 

Giorni 4-5-6: da Madaba a Petra

Scappiamo via da Madaba, consapevoli che averci perso un’intera giornata quando bastavano poche ore, sia stato un errore. L’hotel da incubo ha certamente contribuito alla nostra brutta sensazione.

La direzione, attraverso la Strada dei Re, è la mitica città perduta di Petra, dalla quale mi aspetto tantissimo e che mi emoziona solo al pensiero.
Prima però ci fermiamo al Castello di Karak, uno dei castelli crociati meglio conservati del Medio Oriente.

castello di karak giordania
Il castello si sviluppa su ben 7 livelli, alcuni dei quali scavati nella roccia. Ci vogliono gambe buone, scarpe buone e un cellulare con la pila carica che vi faccia da torcia, perché non sempre i passaggi sono ben illuminati.
Il castello una storia affascinante, legata la perfido Rinaldo di Chatillon, a causa delle cui nefandezze, il comandante Saladino si scagliò contro i crociati in una lotta che fece migliaia di morti.

Riprendiamo la strada in direzione Wadi Musa, il centro urbano più vicino a Petra e dalla quale si parte per la visita.

Con Petra, devo ancora fare pace.

Leggi anche: Il lato oscuro di Petra

Non fraintendetemi, camminare alle sei del mattino lungo il Siq (che forse, è la parte che mi è piaciuta di più!) e trovarsi davanti il Tesoro, come novelli Indiana Jones, mi ha provocato una fortissima emozione.

petra itinerario in giordania siq

Petra e Wadi Musa

È di una bellezza commovente, ma è anche lasciata tanto decadere. Turisti e locali non ne hanno alcun rispetto, sfruttandola e maltrattandola, proprio come sfruttano e maltrattano le migliaia di animali che hanno trovato rifugio tra le sue caverne.

Ha un’estenzione pazzesca Petra, quello che si può visitare è solo una piccola parte della città che era in antichità. Ciononostante, gli zoccoli degli asini montati dai turisti pelandroni che non hanno voglia dimuovere il culo, la stanno rovinando per sempre.

NON USATE ANIMALI DA SOMA DENTRO PETRA. PRESERVATELA PER LE GENERAZIONI FUTURE.

Comunque, prima o scriverò un post su quanto sia bella e su tutti i segreti per visitarla al meglio, ma intanto ve ne svelo uno.

Petra apre alle 6 del mattino. Siate lì puntuali, non vi pentirete.
So che è un’alzataccia e che siete in vacanza e che non avete voglia di alzarvi alle 5 del mattino, ma fatelo.
Vedrete Petra con poca gente, quando è fresco, e riuscirete ad arrivare in luoghi (come il Monastero o l’Altura del Sacrificio), con agio e senza soffrire troppo il caldo.

E poi fatemi un favore: portatevi con coi un po’ di cibo per sfamare e dissetare le centinaia di randagi che abitano a Petra, sia cani che gatti.

Grazie.

Little Petra

Il terzo giorno andiamo anche a Little Petra, che secondo me meriterebbe tanto di più dall’Ente del turismo giordano. Little Petra è gratis e si gira in un’oretta. Ma dopo aver visto Petra, è poca cosa.

Per tre sere di fila, mangiamo a Wadi Musa nello stesso ristorante: Al-Wadi Restaurant. I camerieri parlano tutti inglese, fanno un hummus di ceci da paura, i falaffel più buoni che abbia mai mangiato, pane arabo fresco fatto all’istante.
Il fatto che ci siamo andati per tre sere consecutive, dovrebbe dirvi qualcosa. Alla fine della terza sera, come da tradizione, ci hanno anche offerto una tazza di thé alla menta.
Anche ad Al-Wadi restaurant c’è sempre una gattina (Lucy) che chiede di essere sfamata. Se vi avanza qualcosa… 😉

Hotel: Shaquilath Hotel. Noi abbiamo soprannominato questo hotel “4 amici al bar”. È gestito da un gruppo di amici, maschi, che trovate sempre a giocare a carte nella hall oppure fuori sugli scalini a fumare una sigaretta.
Sono simpatici e cordiali, ma poco professionali. Nella nostra stanza (pulita) si allagava il bagno dopo la doccia e abbiamo chiesto un tappetino per evitare di sguazzare nell’acqua.
Ecco, i tappeti erano tutti “in lavanderia” e ci sono rimasti per tutta la durata del nostro soggiorno (3 notti).
Per il resto, è abbastanza pulito, simpatici i ragazzi e buona la colazione. Su richiesta, fanno anche cena e organizzano tour al Monastero di Petra e a Little Petra, in jeep (non a dorso di poveri asinelli).

Giorno 7: da Petra ad Aqaba (Mar Rosso)

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Lasciamo Wadi Musa e ci dirigiamo verso il Mar Rosso, all’estremo sud della Giordania. Ci vogliamo concedere un giorno di pieno relax, prima di avventurarci nel deserto.

Arriviamo ad Aqaba, una città super turistica piena di centri commerciali, ristoranti e hotel. Sembra di essere a Rimini.
Facciamo il check-in e, su consiglio della receptionist, ci dirigiamo a Berenice Beach, un club privato con spiaggia privata convenzionato col nostro hotel.
L’ingresso costa 10 JOD a testa per l’intera giornata, nei quali sono compresi lettini, sdraio, ombrellone e teli da mare.
Il club è frequentato sia da locali che da turisti, ci sono ragazze in burkini e in bikini. C’è anche l’animazione a cura di due ragazze ukraine.
L’acqua è cristallina (siamo pur sempre sul Mar Rosso), ma piena di incarti di merendine e plastica varia. Ci sono anche delle simpatiche meduse viola, che non pungono. “Friendly jelly fish” le chiamano le animatrici ukraine.
Facciamo un bagno, ma abbastanza controvoglia. Preferiamo goderci il sole e la tranquillità.
Al tramonto torniamo in hotel, portiamo tutto quello che c’è da lavare in una lavasciuga dove, per 6 JOD e un’ora di tempo, ci rinfrescano tutti gli indumenti.
Poi cena e nanna.

Lacosta Hotel: bellissimo e pulitissimo, anche in questo caso abbiamo avuto un upgrade della stanza. Il parcheggio privato è proprio di fronte all’hotel, la colazione è magnifica. Consigliassimo.

Giorno 8: Da Aqaba al Wadi Rum

wadi rum giordania itiverario on the road

Il giorno seguente ci dirigiamo verso quello che sarà il momento più spettacolare della vacanza: il Wadi Rum desert.

Sarà la prima volta in assoluto che dormiremo nel deserto. Finalmente, faremo un’esperienza di viaggio coi beduini, quelli veri. Ho raccontato tutto nel post che vi linko qui sotto, non aggiungo altro.

Leggi anche: Dormire nel deserto coi beduini

Giorno 9 – Dal Wadi Rum al Mar Morto (di nuovo!)

Ebbene sì, dopo la bellissima esperienza nel deserto, prima di rituffarci nel caos di Amman, decidiamo di cambiare il programma e ci dirigiamo di nuovo verso il Mar Morto.
Prenotiamo lungo strada di nuovo al Dead Sea Spa Hotel, perché è ancora una volta davvero conveniente rispetto agli altri resort nella zona e. comunque, ci siamo trovati benissimo, la volta prima.
Un altro bagno nell’acqua salatissima, altri fanghi che lasciano la pelle morbida e idratata. Cena nel ristorante del resort e poi a letto.

Giorni 10-11-12 – Dal Mar Morto ad Amman

castelli del deserto giordania Qsar Kharana

Qsar Kharana

Ripartiamo per la capitale, stavolta abbiamo intenzione di lasciare l’auto e di visitarla tutta a piedi.
Prima però, ci sono un paio di castelli nel deserto da visitare, proprio vicino ad Amman: il Qsar Amra e il Qsar Kharana. Si tratta di costruzioni che, secondo me, non vale la pena visitare se proprio non siete nei paraggi.

Il primo era uno stabilimento balneare, che conserva ancora degli affreschi, il secondo una vera e propria fortezza quadrata, tenuta piuttosto male. Noi ci siamo andati appositamente, ma, in tutta sincerità, non ne vale la pena.

amman castelli deserto

Qsar Amra

Amman

Lasciamo l’auto all’Aeroporto Queen Alia e prendiamo un taxi collettivo verso il centro di Amman, per l’ultima tappa del nostro itinerario in Giordania.

Ecco, un’esperienza da non rifare. L’autista guida nell’autostrada con i gomiti. Le mani sono occupate da due cellulari ai quali risponde, manda messaggi, ecc.

Penso tra me e me: se muoio in un incidente in Giordania, mia madre non me lo perdonerà mai. Facciamo cenno all’autista di fermarsi (lì funziona che chiedi e scendi dove vuoi).

amman giordania viaggioo on the road

Tempo 10 secondi e già si è fermato un taxi.

L’autista ci chiede dove siamo diretti, gli chiediamo di accendere il tassametro e ci porta all’Hotel.
È così gentile da lasciarci il suo numero di cellulare, pre prenotare il viaggio di ritorno verso l’aeroporto (il costo dei taxi da e per il Queen Alia, da Amman è di circa 25 JOD, noi ci accordiamo per 17).

Visitiamo Amman il giorno seguente e poi, quello successivo, inviamo un messaggio whazzapp al nostro amici tassista che ci viene a prendere nel giro di 20 minuti.

Toledo Hotel: pulito e ben posizionato, vicinissimo a un grande centro commerciale (pieno di ristoranti tipici e non) e a 5 minuti a piedi da The Boulvard, una speci di enorme centro commerciale aperto, circondato da grattacieli, palme e fontane, che abbiamo frequentato spessissimo, sia per comprare qualche suovenir, sia per mangiare. CONSIGLIATO.

Itinerario in Giordania: gli errori che abbiamo fatto in viaggio

itinerario in giordani amman

Oggettivamente, 12 notti per un viaggio del genere, sono troppi. Avremmo potuto tranquillamente tagliare: la notte a Madaba, il soggiorno ad Aqaba, una delle due notti sul Mar Morto e la seconda notte ad Amman. Amman si visita benissimo in una giornata.

Portare il bagaglio imbarcato, è stato un surplus, ma ho avuto paura di non trovare farmacie che mi aiutassero in caso di bisogno e mi sono portata dietro qualunque cosa.

Spendere soldi nel taxi collettivo all’aeroporto Quenn Alia: errore terribile.

Meglio spendere di più per un taxi privato.

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Questo post è stato scritto da:

Francesca

Francesca

La capa, dalla cui mente è nato Chicks and Trips. Senese di nascita, europea per vocazione, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e poi l’ha appesa al chiodo sopra la televisione, tanto le stampe come complemento d’arredo vanno di moda. Passa il suo tempo a scrivere atti più o meno pubblici, fare foto e cadere da cavallo. Se dovesse andare a Hong Kong, sceglierebbe un volo con scalo a Londra e un tempo di attesa di un paio di giorni, pur di farsi un giro nella città della Regina. Sogna di vincere alla lotteria e passare il resto della vita in un appartamento con camino a Mayfair. Autrice de “I Cassiopei (biografie non autorizzate) e “Storia di Biagio